Gentile Direttore,
leggo sulla stampa delle minacce e degli insulti rivolte dal gruppo Telegram “V_V” al consigliere regionale Domenico Rossi, particolarmente gravi, a mio avviso, anche per la loro evidente contraddittorietà. L’accusa al consigliere Rossi di voler imporre una “dittatura nazi-comunista” ricorda quella che il regime fascista scagliava contro i cittadini italiani di religione ebraica, accusati di essere comunisti e capitalisti. Un ossimoro.
Inoltre, camminando per le città piemontesi, e anche a Novara, sono ben visibili le vergognose scritte marchiate con la doppia “V”, cosa che dimostra una presenza sul territorio di sodali e fiancheggiatori del gruppo. Ma, ci si potrebbe chiedere, perché l’associazione La Torre-Mattarella dovrebbe occuparsi di un tema apparentemente lontano dal suo compito statutario, l’antimafia sociale? Perché l’operazione che “V_V” sta tentando, è quella di isolare Rossi, di additarlo come un pericolo per la comunità e di fargli terra bruciata intorno. È una strategia identica a quella delle mafie, che operano sempre una character assassination per intimidire ed emarginare.
Gli insulti e le minacce rese pubbliche via internet isolano i soggetti ai quali sono riferite, rendendo tutti gli altri più cauti e timorosi. Anche per questo l’associazione La Torre-Mattarella – che a lungo ha collaborato con Rossi quando era Referente provinciale di Libera Novara – intende prendere una posizione chiara e pubblica di sostegno e di vicinanza. Chiediamo che i responsabili del gruppo “V_V” vengano individuati e ne vengano accertate le responsabilità penali. Chiediamo alle autorità cittadine di rimuovere le scritte presenti sui muri delle città piemontesi che si rifanno a questo gruppo.
Roberto Leggero, presidente associazione La Torre-Mattarella