Il Piano di valorizzazione del Teatro Coccia passa in consiglio all’unanimità

Durante la seduta del consiglio comunale di giovedì. Ironica la motivazione del “sì” da parte della minoranza («Il nostro è un voto al presidente Ravanelli, non al sindaco Canelli»), mentre il primo cittadino rivendica i meriti dell'amministrazione per quanto riguarda il risanamento dell'ente

Il piano di valorizzazione della Fondazione Teatro Coccia è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale durante la seduta di ieri, 14 dicembre. L’atteggiamento della minoranza è apparso decisamente morbido, così come lo era stato durante la commissione anticipatoria di mercoledì, alla luce dello stato dell’arte per quanto riguarda il principale teatro cittadino nell’intervento da parte dell’assessore alla Cultura Luca Piantanida. Cosa che non è stata in ogni caso sufficiente per evitargli qualche “punzecchiatura” da parte del capogruppo del Pd Nicola Fonzo e della sua collega di partito Sara Paladini.

«Il nostro voto favorevole è per Fabrizio Ravanelli, non per il sindaco Alessandro Canelli», hanno ironicamente commentato Fonzo e Paladini, lasciando intendere che la loro approvazione è stata per il lavoro svolto dal consiglio di gestione del teatro, «non da chi ha gestito la partita con la delega alla Cultura».

«Oltre al lavoro svolto da Ravanelli – ha detto ancora Fonzo – abbiamo prima di tutto apprezzato lo stile con cui si è posto nei confronti del Consiglio comunale. Sta lavorando bene ed è pronto a raccogliere suggerimenti da qualunque parte provengano».

In precedenza, sempre dai banchi dei dem, Rossano Pirovano aveva lamentato, a suo modo di vedere, un taglio del contributo regionale. Il primo cittadino, che sino a sette mesi fa era titolare anche della Cultura prima di assegnare la delega a Piantanida, ha però voluto replicare snocciolando alcuni numeri di un bilancio, ricordando che chiuderà in pareggio e che con l’anno nuovo ci sarà la pubblicazione di un nuovo bando per l’assegnazione della gestione della caffetteria del Broletto.

«La Regione – ha detto Canelli – ci concedeva 300 mila euro all’anno, cifra poi scesa e risalita a 500 mila prima e in ultimo a 600 mila vista la diminuzione di risorse da parte della Compagnia di San Paolo. Il Piano di valorizzazione contiene un’analisi della gestione di un periodo compreso tra il 2016 e il ’22 e lo scorso anno il valore della produzione ha superato i 3,2 milioni di euro. Sono aumentati i ricavi dalla bigliettazione e contenute le spese per il noleggio di costumi e scene. Sono risultati ottenuto grazie a percorsi intrapresi da questa amministrazione e dalla governance da lei scelta. Non dare meriti al Comune per quanto riguarda il risanamento del Coccia è ingeneroso».

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Durante la seduta del consiglio comunale di giovedì. Ironica la motivazione del “sì” da parte della minoranza («Il nostro è un voto al presidente Ravanelli, non al sindaco Canelli»), mentre il primo cittadino rivendica i meriti dell’amministrazione per quanto riguarda il risanamento dell’ente

Il piano di valorizzazione della Fondazione Teatro Coccia è stato approvato all'unanimità dal consiglio comunale durante la seduta di ieri, 14 dicembre. L'atteggiamento della minoranza è apparso decisamente morbido, così come lo era stato durante la commissione anticipatoria di mercoledì, alla luce dello stato dell'arte per quanto riguarda il principale teatro cittadino nell'intervento da parte dell'assessore alla Cultura Luca Piantanida. Cosa che non è stata in ogni caso sufficiente per evitargli qualche “punzecchiatura” da parte del capogruppo del Pd Nicola Fonzo e della sua collega di partito Sara Paladini.

«Il nostro voto favorevole è per Fabrizio Ravanelli, non per il sindaco Alessandro Canelli», hanno ironicamente commentato Fonzo e Paladini, lasciando intendere che la loro approvazione è stata per il lavoro svolto dal consiglio di gestione del teatro, «non da chi ha gestito la partita con la delega alla Cultura».

«Oltre al lavoro svolto da Ravanelli – ha detto ancora Fonzo – abbiamo prima di tutto apprezzato lo stile con cui si è posto nei confronti del Consiglio comunale. Sta lavorando bene ed è pronto a raccogliere suggerimenti da qualunque parte provengano».

In precedenza, sempre dai banchi dei dem, Rossano Pirovano aveva lamentato, a suo modo di vedere, un taglio del contributo regionale. Il primo cittadino, che sino a sette mesi fa era titolare anche della Cultura prima di assegnare la delega a Piantanida, ha però voluto replicare snocciolando alcuni numeri di un bilancio, ricordando che chiuderà in pareggio e che con l'anno nuovo ci sarà la pubblicazione di un nuovo bando per l'assegnazione della gestione della caffetteria del Broletto.

«La Regione – ha detto Canelli – ci concedeva 300 mila euro all'anno, cifra poi scesa e risalita a 500 mila prima e in ultimo a 600 mila vista la diminuzione di risorse da parte della Compagnia di San Paolo. Il Piano di valorizzazione contiene un'analisi della gestione di un periodo compreso tra il 2016 e il '22 e lo scorso anno il valore della produzione ha superato i 3,2 milioni di euro. Sono aumentati i ricavi dalla bigliettazione e contenute le spese per il noleggio di costumi e scene. Sono risultati ottenuto grazie a percorsi intrapresi da questa amministrazione e dalla governance da lei scelta. Non dare meriti al Comune per quanto riguarda il risanamento del Coccia è ingeneroso».

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