All’ospedale Maggiore non si brinda con lo spumante della discordia

L'assessore regionale alla Sanità ha fatto recapitare una bottiglia in ogni reparto e gli operatori gli hanno risposto che non servono bollicine ma contratti veri e un servizio pubblico funzionante

L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, fa recapitare una bottiglia di spumante in ogni reparto dell’ospedale Maggiore di Novara, accompagnata dagli auguri di buone feste, e alcune infermiere gli rispondono che le bollicine se le può anche tenere e che come regalo di Natale vorrebbero un servizio sanitario nazionale forte, un contratto nazionale veramente dignitoso e un piano di assunzioni straordinario che possa offrire loro un lavoro più efficiente.

A rendere nota la notizia è Fp Cgil Novara Vco dopo la segnalazione di alcuni infermieri che si sono visti recapitare ieri mattina, 20 dicembre, la bottiglia dell’assessore corredata di QRcode collegato a una scheda WhatsApp con l’invito a scrivergli.

«Immaginiamo che la stessa bottiglia sia stata consegnata in ogni azienda sanitaria pubblica del Piemonte – commenta il segretario di Fp Cgil Novara Vco, Paolo Del Vecchio -. Non servono spumanti per coprire i turni di Natale e Capodanno e per smaltire le liste di attesa e dare qualità al servizio sanitario regionale, ma un rinnovo contrattuale di alto livello e massicci investimenti in sanità».

Icardi non si è fatto attendere e ha risposto a ognuno in modo simile dispiacendosi del fatto che le bollicine – sue personali e non della Regione – non fossero state apprezzate, ma che l’intenzione era solo di offrire l’opportunità di un brindisi con i colleghi in momenti di socialità fuori orario. Ha anche scritto di conoscere molto bene le condizioni di lavoro degli operatori sanitari e che la Regione sta attuando un programma di assunzioni straordinario senza precedenti in accordo con le organizzazioni sindacali. Ha poi ricordato di lavorare per gli stessi obiettivi richiesti da medici e infermieri ringraziandoli per quello che stanno facendo per la sanità piemontese.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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L’assessore regionale alla Sanità ha fatto recapitare una bottiglia in ogni reparto e gli operatori gli hanno risposto che non servono bollicine ma contratti veri e un servizio pubblico funzionante

L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, fa recapitare una bottiglia di spumante in ogni reparto dell'ospedale Maggiore di Novara, accompagnata dagli auguri di buone feste, e alcune infermiere gli rispondono che le bollicine se le può anche tenere e che come regalo di Natale vorrebbero un servizio sanitario nazionale forte, un contratto nazionale veramente dignitoso e un piano di assunzioni straordinario che possa offrire loro un lavoro più efficiente.

A rendere nota la notizia è Fp Cgil Novara Vco dopo la segnalazione di alcuni infermieri che si sono visti recapitare ieri mattina, 20 dicembre, la bottiglia dell'assessore corredata di QRcode collegato a una scheda WhatsApp con l’invito a scrivergli.

«Immaginiamo che la stessa bottiglia sia stata consegnata in ogni azienda sanitaria pubblica del Piemonte - commenta il segretario di Fp Cgil Novara Vco, Paolo Del Vecchio -. Non servono spumanti per coprire i turni di Natale e Capodanno e per smaltire le liste di attesa e dare qualità al servizio sanitario regionale, ma un rinnovo contrattuale di alto livello e massicci investimenti in sanità».

Icardi non si è fatto attendere e ha risposto a ognuno in modo simile dispiacendosi del fatto che le bollicine - sue personali e non della Regione - non fossero state apprezzate, ma che l'intenzione era solo di offrire l'opportunità di un brindisi con i colleghi in momenti di socialità fuori orario. Ha anche scritto di conoscere molto bene le condizioni di lavoro degli operatori sanitari e che la Regione sta attuando un programma di assunzioni straordinario senza precedenti in accordo con le organizzazioni sindacali. Ha poi ricordato di lavorare per gli stessi obiettivi richiesti da medici e infermieri ringraziandoli per quello che stanno facendo per la sanità piemontese.

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