Ladro di merendine nelle scuole, giudizio immediato: la prova «è evidente»

La procura lo ha chiesto per S.F., quarantaseienne novarese identificato dalla polizia di Stato come il «ladro delle scuole»

Subito a processo perché la prova è «evidente». La procura ha chiesto il giudizio immediato per S.F., quarantaseienne novarese identificato dalla polizia di Stato come il «ladro delle scuole». Nei mesi di ottobre e novembre, in base a quanto accertato dagli investigatori, era diventato l’incubo di numerosi istituti della città: si introduceva di notte forzando gli infissi scassinava i distributori automatici di snack e bevande, rubava le monetine e qualche genere alimentare e, in un caso, anche un tablet. Sarà processato a giugno per tre di questi raid, alla primaria Pertini di Veveri, de «Il Circolo» di via Fara e della materna «Lazzarino» di via Silone, mentre sono ancora in corso indagini per verificare se all’uomo possano essere attribuiti altri colpi, almeno una decina, avvenuti nello stesso periodo in altri istituti della città.

La serie di furti si era interrotta nella notte tra il 26 e 27 novembre scorsi, quando gli agenti della polizia hanno colto l’uomo in flagranza all’interno della primaria di via Vignale, mentre cercava di rubare un tablet e alcuni generi alimentari. Dagli elementi raccolti è emerso che il ladro, poco prima, era già entrato nella scuola d’infanzia «Amelia Fontana» di via Santa Caterina, a poche decine di metri (e dove aveva rubato la refurtiva trovatagli addosso); poi, forzati gli infissi dell’istituto della Pertini, ha dovuto fare i conti col sistema d’allarme, entrato subito in funzione.

A lui si era arrivati anche grazie a riscontri tecnici sulle impronte e sul cellulare: nella cronologia c’erano memorizzati su Maps i percorsi necessari per raggiungere le scuole da colpire. Così era stato denunciato a piede libero anche per i furti del 10 e 13 novembre alla scuola «Il Circolo» di via Fara e quello del 17 novembre alla materna «Lazzarino» di via Silone: il bottino dei colpi era costituito sempre da merendine e monetine contenute nelle macchinette, e materiale didattico.

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Ladro di merendine nelle scuole, giudizio immediato: la prova «è evidente»

La procura lo ha chiesto per S.F., quarantaseienne novarese identificato dalla polizia di Stato come il «ladro delle scuole»

Subito a processo perché la prova è «evidente». La procura ha chiesto il giudizio immediato per S.F., quarantaseienne novarese identificato dalla polizia di Stato come il «ladro delle scuole». Nei mesi di ottobre e novembre, in base a quanto accertato dagli investigatori, era diventato l’incubo di numerosi istituti della città: si introduceva di notte forzando gli infissi scassinava i distributori automatici di snack e bevande, rubava le monetine e qualche genere alimentare e, in un caso, anche un tablet. Sarà processato a giugno per tre di questi raid, alla primaria Pertini di Veveri, de «Il Circolo» di via Fara e della materna «Lazzarino» di via Silone, mentre sono ancora in corso indagini per verificare se all’uomo possano essere attribuiti altri colpi, almeno una decina, avvenuti nello stesso periodo in altri istituti della città.

La serie di furti si era interrotta nella notte tra il 26 e 27 novembre scorsi, quando gli agenti della polizia hanno colto l’uomo in flagranza all’interno della primaria di via Vignale, mentre cercava di rubare un tablet e alcuni generi alimentari. Dagli elementi raccolti è emerso che il ladro, poco prima, era già entrato nella scuola d’infanzia «Amelia Fontana» di via Santa Caterina, a poche decine di metri (e dove aveva rubato la refurtiva trovatagli addosso); poi, forzati gli infissi dell’istituto della Pertini, ha dovuto fare i conti col sistema d’allarme, entrato subito in funzione.

A lui si era arrivati anche grazie a riscontri tecnici sulle impronte e sul cellulare: nella cronologia c’erano memorizzati su Maps i percorsi necessari per raggiungere le scuole da colpire. Così era stato denunciato a piede libero anche per i furti del 10 e 13 novembre alla scuola «Il Circolo» di via Fara e quello del 17 novembre alla materna «Lazzarino» di via Silone: il bottino dei colpi era costituito sempre da merendine e monetine contenute nelle macchinette, e materiale didattico.

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