Regionali, per il Pd scatta l’ora della verità. Sabato l’assemblea

Il congresso decreterà il nome del candidato presidente alle elezioni di giugno. In alto mare la possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle

Per il Pd piemontese sta per scattare l’ora della verità. Sabato 16 marzo all’hotel Fortino di Torino è, infatti, in programma l’assemblea regionale che dovrà decretare il nome del candidato presidente in Regione alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno. Nonostante da mesi circolino i nomi della vicepresidente del partito nazionale, la deputata Chiara Gribaudo, e del vice presidente del consiglio regionale, Daniele Valle, al momento nulla è dato per scontato, anche perchè i 300 delegati al congresso sono quasi equamente divisa tra chi sostiene l’area del presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e chi quella della segretaria nazionale Elly Schlein.

Il segretario regionale, Domenico Rossi, che avrebbe voluto le primarie a dicembre per poi dare il via a una rapida campagna elettorale per diminuire la distanza da Alberto Cirio, sta perdendo la pazienza e da settimane insiste – a giustissima ragione – che «il tempo sta terminando». Non solo per una decisione unitaria all’interno del partito, ma anche per la possibile e mai concretizzata alleanza con il Movimento 5 Stelle.

Pare che a nulla, o quasi, sia servita la lezione della Sardegna (per la vittoria) e poi dell’Abruzzo (per la sconfitta): il Pd, fin dal primo incontro, media e getta le basi per stringere un accordo; i 5 Stelle stanno a guardare.

Sempre Rossi, all’indomani delle regionali in Abruzzo, era stato chiaro: «La strada dell’unità è quella giusta, servono tempo e passione per farla crescere e diventare sempre di più un progetto politico credibile inserito in una prospettiva di lungo periodo. Così come serve lavorare seriamente sul fenomeno dell’astensionismo ancora in crescita» e ribadisce: «In Piemonte continuiamo a lavorare all’unità come dimostrano le alleanze in diversi territori. Come è noto per il Pd uno sforzo unitario andrebbe fatto anche per le elezioni regionali a partire dai tanti punti in comune. Le porte sono aperte, ma sappiamo che il tempo a disposizione per prendere le decisioni sta terminando. Dopo mesi di dialogo, infatti, è il momento di fare sintesi e definire la proposta per i cittadini piemontesi su regionali ed europee».

Comunque vada, sabato verrà scritta una nuova pagina.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Regionali, per il Pd scatta l’ora della verità. Sabato l’assemblea

Il congresso decreterà il nome del candidato presidente alle elezioni di giugno. In alto mare la possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle

Per il Pd piemontese sta per scattare l’ora della verità. Sabato 16 marzo all’hotel Fortino di Torino è, infatti, in programma l’assemblea regionale che dovrà decretare il nome del candidato presidente in Regione alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno. Nonostante da mesi circolino i nomi della vicepresidente del partito nazionale, la deputata Chiara Gribaudo, e del vice presidente del consiglio regionale, Daniele Valle, al momento nulla è dato per scontato, anche perchè i 300 delegati al congresso sono quasi equamente divisa tra chi sostiene l’area del presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e chi quella della segretaria nazionale Elly Schlein.

Il segretario regionale, Domenico Rossi, che avrebbe voluto le primarie a dicembre per poi dare il via a una rapida campagna elettorale per diminuire la distanza da Alberto Cirio, sta perdendo la pazienza e da settimane insiste – a giustissima ragione – che «il tempo sta terminando». Non solo per una decisione unitaria all’interno del partito, ma anche per la possibile e mai concretizzata alleanza con il Movimento 5 Stelle.

Pare che a nulla, o quasi, sia servita la lezione della Sardegna (per la vittoria) e poi dell’Abruzzo (per la sconfitta): il Pd, fin dal primo incontro, media e getta le basi per stringere un accordo; i 5 Stelle stanno a guardare.

Sempre Rossi, all’indomani delle regionali in Abruzzo, era stato chiaro: «La strada dell’unità è quella giusta, servono tempo e passione per farla crescere e diventare sempre di più un progetto politico credibile inserito in una prospettiva di lungo periodo. Così come serve lavorare seriamente sul fenomeno dell’astensionismo ancora in crescita» e ribadisce: «In Piemonte continuiamo a lavorare all’unità come dimostrano le alleanze in diversi territori. Come è noto per il Pd uno sforzo unitario andrebbe fatto anche per le elezioni regionali a partire dai tanti punti in comune. Le porte sono aperte, ma sappiamo che il tempo a disposizione per prendere le decisioni sta terminando. Dopo mesi di dialogo, infatti, è il momento di fare sintesi e definire la proposta per i cittadini piemontesi su regionali ed europee».

Comunque vada, sabato verrà scritta una nuova pagina.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore