Polo logistico di Pernate, cittadini agguerriti preparano un nuovo ricorso al Tar

Dopo il sì della Regione. Ieri l'assemblea pubblica. Carlo e Claudio Ferro: «Continueremo con le iniziative pubbliche». Presente anche il consigliere regionale Rossi: «Una battaglia che condivido»

Sala dell’ex consiglio di Quartiere gremita ieri sera, giovedì 21 marzo, per un nuovo incontro promosso dal Comitato per Pernate e dall’associazione Fontanili. Contro la recente delibera adottata dalla giunta regionale le associazioni della frazione – oltre allo stesso “comitato” anche la Fontanili – hanno annunciato l’ennesima battaglia legale. Si presenta insomma un nuovo ricorso al Tar (dopo quello contro l’atto della giunta Canelli dello scorso anno e, a quanto sembra, “incagliatosi” nei meandri burocratici del Tribunale amministrativo) nei confronti del provvedimento adottato dalla Regione, come annunciato da Carlo e Claudio Ferro, ai quali si è unito Renzo Pizzo dell’associazione Fontanili, che come nella precedente occasione dovrà farsi carico della parte burocratica riguardante un ricorso che tra l’altro comporta costi non indifferenti.

Sul tavolo tante le criticità elencate dal “comitato”, tra le quali è particolarmente emersa quella riguardante gli espropri dei terreni. Per Ferro (padre e figlio) le amministrazioni «continuano a ignorare tutte le osservazioni che abbiamo mosso in questi anni. Si parla di pubblica utilità, ma ci troviamo di fronte a un vero interesse da parte del privato a discapito di chi non vuole cedere il proprio appezzamento di terreno; e chi lo venderà (è stato calcolato che attualmente si sono resi disponibili i proprietari pari al 75% circa della superficie interessata, ndr) incasserà un quarto del presso reale di mercato».

In sala erano presenti il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi (poi raggiunto dal collega consigliere comunale Rossano Pirovano) e Francesco Renna, esponente dei 5 Stelle a Palazzo Cabrino. Rossi, oltre a esprimere la sua vicinanza ai cittadini pernatesi, ha ribadito quanto anticipato in precedenza: «Ho presentato a Palazzo Lascaris un’interrogazione attraverso la quale si chiede alla giunta di spiegare se questo accordo di pianificazione sia coerente con il Piano paesaggistico piemontese». Questo interrogativo, più volte tirato in causa dagli stessi esponenti del “comitato”, dovrebbe rappresentare l’elemento di forza nel ricorso attualmente nelle mani del legale torinese Chiara Servetti.

Una delle tesi sostenute riguarderebbe una sorta di palese contraddizione da parte dell’amministrazione regionale, che attraverso questa delibera verrebbe meno a quanto sancito dalla disciplina della tutela paesaggistica. Ma non solo. Sempre Rossi ha detto di voler vederci chiaro su quali siano gli «studi o progetti per i quali è stata quantificata la somma di 4,5 milioni di euro a carico anche del proponente per le opere necessarie alla sicurezza delle sponde del Terdoppio e della roggia Mora e come si intenda procedere qualora venga accolto il ricorso già pendente al Tar».

A margine Rossi ha voluto aggiungere di essere «da sempre vicino al percorso intrapreso dal “comitato” e dai tanti cittadini che stanno combattendo una battaglia per il futuro di Pernate e del territorio. Si tratta di una vicenda esemplare per come molte persone si stiano organizzando per approfondire una vicenda complessa. Personalmente mi sono messo al servizio di questa battaglia che condivido. Sarò con loro anche nei prossimo passi».

In attesa di ulteriori sviluppi il “comitato” ha ribadito ancora una volta di non non volere assolutamente mollare la presa: «Continueremo nelle iniziative pubbliche – hanno ribadito Carlo e Claudio Ferro – Già sabato mattina, 23 marzo, saremo presenti in piazza a Pernate e in quello successivo, vigilia di Pasqua, replicheremo anche al pomeriggio in piazza Duomo a Novara».

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Polo logistico di Pernate, cittadini agguerriti preparano un nuovo ricorso al Tar

Dopo il sì della Regione. Ieri l’assemblea pubblica. Carlo e Claudio Ferro: «Continueremo con le iniziative pubbliche». Presente anche il consigliere regionale Rossi: «Una battaglia che condivido»

Sala dell’ex consiglio di Quartiere gremita ieri sera, giovedì 21 marzo, per un nuovo incontro promosso dal Comitato per Pernate e dall’associazione Fontanili. Contro la recente delibera adottata dalla giunta regionale le associazioni della frazione – oltre allo stesso “comitato” anche la Fontanili – hanno annunciato l’ennesima battaglia legale. Si presenta insomma un nuovo ricorso al Tar (dopo quello contro l’atto della giunta Canelli dello scorso anno e, a quanto sembra, “incagliatosi” nei meandri burocratici del Tribunale amministrativo) nei confronti del provvedimento adottato dalla Regione, come annunciato da Carlo e Claudio Ferro, ai quali si è unito Renzo Pizzo dell’associazione Fontanili, che come nella precedente occasione dovrà farsi carico della parte burocratica riguardante un ricorso che tra l’altro comporta costi non indifferenti.

Sul tavolo tante le criticità elencate dal “comitato”, tra le quali è particolarmente emersa quella riguardante gli espropri dei terreni. Per Ferro (padre e figlio) le amministrazioni «continuano a ignorare tutte le osservazioni che abbiamo mosso in questi anni. Si parla di pubblica utilità, ma ci troviamo di fronte a un vero interesse da parte del privato a discapito di chi non vuole cedere il proprio appezzamento di terreno; e chi lo venderà (è stato calcolato che attualmente si sono resi disponibili i proprietari pari al 75% circa della superficie interessata, ndr) incasserà un quarto del presso reale di mercato».

In sala erano presenti il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi (poi raggiunto dal collega consigliere comunale Rossano Pirovano) e Francesco Renna, esponente dei 5 Stelle a Palazzo Cabrino. Rossi, oltre a esprimere la sua vicinanza ai cittadini pernatesi, ha ribadito quanto anticipato in precedenza: «Ho presentato a Palazzo Lascaris un’interrogazione attraverso la quale si chiede alla giunta di spiegare se questo accordo di pianificazione sia coerente con il Piano paesaggistico piemontese». Questo interrogativo, più volte tirato in causa dagli stessi esponenti del “comitato”, dovrebbe rappresentare l’elemento di forza nel ricorso attualmente nelle mani del legale torinese Chiara Servetti.

Una delle tesi sostenute riguarderebbe una sorta di palese contraddizione da parte dell’amministrazione regionale, che attraverso questa delibera verrebbe meno a quanto sancito dalla disciplina della tutela paesaggistica. Ma non solo. Sempre Rossi ha detto di voler vederci chiaro su quali siano gli «studi o progetti per i quali è stata quantificata la somma di 4,5 milioni di euro a carico anche del proponente per le opere necessarie alla sicurezza delle sponde del Terdoppio e della roggia Mora e come si intenda procedere qualora venga accolto il ricorso già pendente al Tar».

A margine Rossi ha voluto aggiungere di essere «da sempre vicino al percorso intrapreso dal “comitato” e dai tanti cittadini che stanno combattendo una battaglia per il futuro di Pernate e del territorio. Si tratta di una vicenda esemplare per come molte persone si stiano organizzando per approfondire una vicenda complessa. Personalmente mi sono messo al servizio di questa battaglia che condivido. Sarò con loro anche nei prossimo passi».

In attesa di ulteriori sviluppi il “comitato” ha ribadito ancora una volta di non non volere assolutamente mollare la presa: «Continueremo nelle iniziative pubbliche – hanno ribadito Carlo e Claudio Ferro – Già sabato mattina, 23 marzo, saremo presenti in piazza a Pernate e in quello successivo, vigilia di Pasqua, replicheremo anche al pomeriggio in piazza Duomo a Novara».

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