Novara e Vco presenti all’assemblea Fp Cgil Piemonte

Il segretario provinciale Del Vecchio: « il sistema attuale non regge più in termini di equilibrio tra il diritto a contratti nazionali dignitosi e qualità dei servizi»

C’era anche una rappresentanza di Novara e del Vco, circa quindici, all’assemblea che si è tenuta oggi, 3 aprile, a Torino delle delegate e delegati della Funzione pubblica Cgil Piemonte che lavorano nei servizi socio-assistenziali privati e che si occupano di anziani, minori, salute mentale, disabilità e inclusione migranti.

Al centro del dibattito il problema dei contratti collettivi di lavoro “pirata”, del salario e della sostenibilità/qualità dei servizi. «Dopo mesi di mobilitazione abbiamo ottenuto i primi risultati siglando, congiuntamente a Cisl e Uil, con la Regione Piemonte due importanti accordi che stabiliscono quali CCNL posso essere applicati nei servizi accreditati e quali no – ha dichiarato Francesca Delaude, della segreteria regionale Fp Cgil Piemonte -. La stessa cosa vorremmo fare negli appalti e per questo sarà importante aprire un confronto con Anci La sostenibilità dei servizi, sempre più poveri e poco riconosciuti, è un problema ben chiaro alla Funzione pubblica e per questo è necessario costruire alleanze, avanzare proposte, ripensare a modelli per la gestione dei servizi per le persone fragili, dai minori agli anziani».

Fra gli interventi anche quello del segretario generale della Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio, che ha evidenziato «come il sistema attuale non regga più in termini di equilibrio tra il diritto a contratti nazionali dignitosi e qualità dei servizi, perchè manca il riconoscimento e il sostegno del pubblico al sistema del welfare regionale anche in termini di qualità dei servizi. Pur essendo un mercato importante, non per niente sono ormai presenti anche nelle nostre realtà piemontesi imprese Profit che gestiscono servizi alle persone (Rsa, Servizi residenziali in ambito sanitario), c’è un problema di sostenibilità economica poiché il pubblico, in questo caso la Regione, pochissimo ha fatto per garantire una migliore qualità dei servizi e il rispetto dei contratti nazionali firmati dai sindacati comparativamente rappresentativi».

Per affrontare il tema il segretario generale di Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, ha proposto la necessità di una mobilitazione regionale del settore per il prossimo autunno che punti a ottenere un piano sociosanitario regionale in grado di far rispettare contrati nazionali firmati dai sindacati rappresentativi.

Ha concluso l’assemblea Michele Vannini della segreteria nazionale di Fp Cgil, con delega alla Sanità e al Settore Sociale che ha illustrato le dinamiche del rinnovo del Ccnl delle cooperative sociali (il più importante del settore), che ha visto un forte avanzamento della retribuzione con un +13% a regime della paga base e l’inserimento graduale della 14esima al momento al 50% di una mensilità, un avanzamento anche in termini di diritti sociali con l’integrazione al 100% da parte delle cooperative dell’assegno di maternità erogato dall’Inps.

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C'era anche una rappresentanza di Novara e del Vco, circa quindici, all'assemblea che si è tenuta oggi, 3 aprile, a Torino delle delegate e delegati della Funzione pubblica Cgil Piemonte che lavorano nei servizi socio-assistenziali privati e che si occupano di anziani, minori, salute mentale, disabilità e inclusione migranti.

Al centro del dibattito il problema dei contratti collettivi di lavoro "pirata", del salario e della sostenibilità/qualità dei servizi. «Dopo mesi di mobilitazione abbiamo ottenuto i primi risultati siglando, congiuntamente a Cisl e Uil, con la Regione Piemonte due importanti accordi che stabiliscono quali CCNL posso essere applicati nei servizi accreditati e quali no - ha dichiarato Francesca Delaude, della segreteria regionale Fp Cgil Piemonte -. La stessa cosa vorremmo fare negli appalti e per questo sarà importante aprire un confronto con Anci La sostenibilità dei servizi, sempre più poveri e poco riconosciuti, è un problema ben chiaro alla Funzione pubblica e per questo è necessario costruire alleanze, avanzare proposte, ripensare a modelli per la gestione dei servizi per le persone fragili, dai minori agli anziani».

Fra gli interventi anche quello del segretario generale della Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio, che ha evidenziato «come il sistema attuale non regga più in termini di equilibrio tra il diritto a contratti nazionali dignitosi e qualità dei servizi, perchè manca il riconoscimento e il sostegno del pubblico al sistema del welfare regionale anche in termini di qualità dei servizi. Pur essendo un mercato importante, non per niente sono ormai presenti anche nelle nostre realtà piemontesi imprese Profit che gestiscono servizi alle persone (Rsa, Servizi residenziali in ambito sanitario), c'è un problema di sostenibilità economica poiché il pubblico, in questo caso la Regione, pochissimo ha fatto per garantire una migliore qualità dei servizi e il rispetto dei contratti nazionali firmati dai sindacati comparativamente rappresentativi».

Per affrontare il tema il segretario generale di Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, ha proposto la necessità di una mobilitazione regionale del settore per il prossimo autunno che punti a ottenere un piano sociosanitario regionale in grado di far rispettare contrati nazionali firmati dai sindacati rappresentativi.

Ha concluso l’assemblea Michele Vannini della segreteria nazionale di Fp Cgil, con delega alla Sanità e al Settore Sociale che ha illustrato le dinamiche del rinnovo del Ccnl delle cooperative sociali (il più importante del settore), che ha visto un forte avanzamento della retribuzione con un +13% a regime della paga base e l’inserimento graduale della 14esima al momento al 50% di una mensilità, un avanzamento anche in termini di diritti sociali con l’integrazione al 100% da parte delle cooperative dell’assegno di maternità erogato dall’Inps.

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