Elezioni: da “Noi moderati” la ricetta per la sanità piemontese ed europea

Ne hanno parlato l'ex sottosegretario alla Salute Costa, candidato a Bruxelles, con il parlamentare Colucci e l'ex consigliere regionale Stecco: «Per capire i problemi di oggi è importante sapere da dove siamo partiti»

La ricetta per risolvere i problemi della sanità piemontese è passata attraverso un “board” che ne ha fissato i punti essenziali del programma del centrodestra. Lo ha spiegato il professor Alessandro Stecco, già presidente della Commissione Sanità a Palazzo Lascaris e oggi tornato a tempo pieno all’attività di primario all’ospedale di Vercelli, intervenendo a un incontro durante il quale sono stati tra l’altro presentati i candidati novaresi – Marco Carpani, Paola Rovida e Roberto Rognoni – di “Noi moderati” in lizza alle prossime elezioni regionali. Con loro anche il parlamentare Alessandro Colucci e soprattutto Andrea Costa, già sottosegretario alla Salute nel Governo Draghi e oggi candidato per un seggio all’Europarlamento nella lista che accorpa il partito di Maurizio Lupi a Forza Italia.


«Per capire la situazione e i problemi di oggi – ha subito affermato Stecco – è importante conoscere da dove siamo partiti, dall’eredità che ci ha lasciato l’amministrazione Chiamparino, dagli organici ai posti letto, sino alle liste d’attesa». Stecco, citando «dati oggettivi ministeriali», ha poi rivendicato come nella fase post Covid il Piemonte sia stata la migliore regione d’Italia, ma «occorre migliorare ulteriormente e per questo sono state stanziate risorse, oltre 4 miliardi negli ultimi cinque anni, per migliorare tutto il settore, riformare il 118 e la digitalizzazione degli interventi emergenziali, con un potenziale paziente che sarà dirottato nel posto di Pronto soccorso più disponibile, evitando anche una sovraccarico della struttura».


Il tutto al netto della cronicità rappresentata dalle liste d’attesa, nei confronti dei quali è intervenuto proprio ieri, martedì 4 giugno, il Governo con uno specifico provvedimento. Nella prossima legislatura del Consiglio regionale, «occorrerà lavorare con molto senso di responsabilità nei confronti dei cittadini – ha insistito invece Alessandro Colucci – Per questo occorre votare una forza politica moderata, che sappia interagire ed evitare irrigidimenti». Ma nei prossimi anni quello della sanità sarà un tema anche europeo. Ecco allora allora “spiegata” la candidatura di Alessandro Costa, già sottosegretario alla Saluta nel Governo presieduto da Mario Draghi.


Esiste una programmazione che prova a disegnare un nuovo sistema sanitario nazionale – ha detto l’esponente cuneese – che deve prendersi cura non solo della malattia ma anche della persona. Tutte le volta che si fanno delle scelte in questo settore occorre aspettare del tempo prima di vedere i risultati e coglierne i benefici. Per costruire un ospedale come per formare un medico. Quale può essere il ruolo dell’Europa? Il fatto che oggi in Piemonte ben 430 progetti sono stati messi a terra grazie a fondi del Pnrr ci dà già una risposta. L’UE non solo ci ha aiutato ad affrontare la pandemia ma ci ha messo a disposizione oltre 15 miliardi di euro. Quali sono i pilastri? Riavvicinare i cittadini ai servizi, mettere al centro la persona ma soprattutto rafforzare quella medicina del territorio che il Covid ha messo in difficoltà, superando una mentalità “ospedalocentrica” diffusasi negli ultimi anni».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Condividi l'articolo

Picture of Luca Mattioli

Luca Mattioli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Elezioni: da “Noi moderati” la ricetta per la sanità piemontese ed europea

Ne hanno parlato l’ex sottosegretario alla Salute Costa, candidato a Bruxelles, con il parlamentare Colucci e l’ex consigliere regionale Stecco: «Per capire i problemi di oggi è importante sapere da dove siamo partiti»

La ricetta per risolvere i problemi della sanità piemontese è passata attraverso un “board” che ne ha fissato i punti essenziali del programma del centrodestra. Lo ha spiegato il professor Alessandro Stecco, già presidente della Commissione Sanità a Palazzo Lascaris e oggi tornato a tempo pieno all’attività di primario all’ospedale di Vercelli, intervenendo a un incontro durante il quale sono stati tra l’altro presentati i candidati novaresi – Marco Carpani, Paola Rovida e Roberto Rognoni – di “Noi moderati” in lizza alle prossime elezioni regionali. Con loro anche il parlamentare Alessandro Colucci e soprattutto Andrea Costa, già sottosegretario alla Salute nel Governo Draghi e oggi candidato per un seggio all’Europarlamento nella lista che accorpa il partito di Maurizio Lupi a Forza Italia.


«Per capire la situazione e i problemi di oggi – ha subito affermato Stecco – è importante conoscere da dove siamo partiti, dall’eredità che ci ha lasciato l’amministrazione Chiamparino, dagli organici ai posti letto, sino alle liste d’attesa». Stecco, citando «dati oggettivi ministeriali», ha poi rivendicato come nella fase post Covid il Piemonte sia stata la migliore regione d’Italia, ma «occorre migliorare ulteriormente e per questo sono state stanziate risorse, oltre 4 miliardi negli ultimi cinque anni, per migliorare tutto il settore, riformare il 118 e la digitalizzazione degli interventi emergenziali, con un potenziale paziente che sarà dirottato nel posto di Pronto soccorso più disponibile, evitando anche una sovraccarico della struttura».


Il tutto al netto della cronicità rappresentata dalle liste d’attesa, nei confronti dei quali è intervenuto proprio ieri, martedì 4 giugno, il Governo con uno specifico provvedimento. Nella prossima legislatura del Consiglio regionale, «occorrerà lavorare con molto senso di responsabilità nei confronti dei cittadini – ha insistito invece Alessandro Colucci – Per questo occorre votare una forza politica moderata, che sappia interagire ed evitare irrigidimenti». Ma nei prossimi anni quello della sanità sarà un tema anche europeo. Ecco allora allora “spiegata” la candidatura di Alessandro Costa, già sottosegretario alla Saluta nel Governo presieduto da Mario Draghi.


Esiste una programmazione che prova a disegnare un nuovo sistema sanitario nazionale – ha detto l’esponente cuneese – che deve prendersi cura non solo della malattia ma anche della persona. Tutte le volta che si fanno delle scelte in questo settore occorre aspettare del tempo prima di vedere i risultati e coglierne i benefici. Per costruire un ospedale come per formare un medico. Quale può essere il ruolo dell’Europa? Il fatto che oggi in Piemonte ben 430 progetti sono stati messi a terra grazie a fondi del Pnrr ci dà già una risposta. L’UE non solo ci ha aiutato ad affrontare la pandemia ma ci ha messo a disposizione oltre 15 miliardi di euro. Quali sono i pilastri? Riavvicinare i cittadini ai servizi, mettere al centro la persona ma soprattutto rafforzare quella medicina del territorio che il Covid ha messo in difficoltà, superando una mentalità “ospedalocentrica” diffusasi negli ultimi anni».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata