La sicurezza stradale e le toilettes degli Streetgames

Novara non è generosa con chi ha bisogno. E non mi riferisco ai poveri, per i quali c’è tanta generosità pubblica e privata, ma a tutti noi. Noi che, a un certo punto della giornata, sentiamo un bisogno fisiologico impellente e dobbiamo soddisfarlo. A quel punto dobbiamo per forza prendere un caffè, un succo di frutta o un pacchetto di caramelle per potere entrare in un locale e accedere ai servizi igienici.

In decenni di amministrazioni comunali novaresi di diverso colore tutti i servizi igienici pubblici sono stati eliminati sistematicamente. Non è così a Torino, ad esempio, dove esistono tuttora Vespasiani di epoca in servizio, in ordine e puliti accanto a nuovi servizi a gettone automatizzati. 

Solo nel mese di giugno, in occasione degli Streetgames, il centro si affolla di nuovo di bagni chimici perché giovani, non vecchi prostatici come me, possano agevolmente, fra una corsetta e una birretta, svuotarsi correttamente senza innaffiare alberi e piazze. 

Le cabine-wc vengono perlopiù posate in luoghi strategici, seppur riprovevoli alla vista. Ma da chi è con quale strategia? Ce lo chiediamo vedendo che quest’anno le cabine impediscono la visuale alle auto che dal parcheggio dell’Allea si immettono sulla carreggiata e potrebbero essere foriere di incidenti.

Ora, dare a tutti la possibilità di idratarsi e successivamente svuotarsi può essere una buona cosa, anche senza attendere gli Streetgames e altri ludi popolari, ma non a scapito, possibilmente, della sicurezza.

Come, infatti, si diceva ai tempi in cui i romani fondarono i Vespasiani e Novara era un loro Municipio Primum vivere, deinde philosophari e cioè “Prima si pensi a vivere, poi a fare della filosofia” che si potrebbe declinare a questa occorrenza in Primum vivere deinde pi… re.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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La sicurezza stradale e le toilettes degli Streetgames

Novara non è generosa con chi ha bisogno. E non mi riferisco ai poveri, per i quali c’è tanta generosità pubblica e privata, ma a tutti noi. Noi che, a un certo punto della giornata, sentiamo un bisogno fisiologico impellente e dobbiamo soddisfarlo. A quel punto dobbiamo per forza prendere un caffè, un succo di frutta o un pacchetto di caramelle per potere entrare in un locale e accedere ai servizi igienici.

In decenni di amministrazioni comunali novaresi di diverso colore tutti i servizi igienici pubblici sono stati eliminati sistematicamente. Non è così a Torino, ad esempio, dove esistono tuttora Vespasiani di epoca in servizio, in ordine e puliti accanto a nuovi servizi a gettone automatizzati. 

Solo nel mese di giugno, in occasione degli Streetgames, il centro si affolla di nuovo di bagni chimici perché giovani, non vecchi prostatici come me, possano agevolmente, fra una corsetta e una birretta, svuotarsi correttamente senza innaffiare alberi e piazze. 

Le cabine-wc vengono perlopiù posate in luoghi strategici, seppur riprovevoli alla vista. Ma da chi è con quale strategia? Ce lo chiediamo vedendo che quest’anno le cabine impediscono la visuale alle auto che dal parcheggio dell’Allea si immettono sulla carreggiata e potrebbero essere foriere di incidenti.

Ora, dare a tutti la possibilità di idratarsi e successivamente svuotarsi può essere una buona cosa, anche senza attendere gli Streetgames e altri ludi popolari, ma non a scapito, possibilmente, della sicurezza.

Come, infatti, si diceva ai tempi in cui i romani fondarono i Vespasiani e Novara era un loro Municipio Primum vivere, deinde philosophari e cioè “Prima si pensi a vivere, poi a fare della filosofia” che si potrebbe declinare a questa occorrenza in Primum vivere deinde pi… re.

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