Silicon Box, ad Agognate il maxi impianto su un’area di 600 mila mq. Il sindaco: «Produzione dal 2028»

Il colosso con sede a Singapore ha scelto #novara per insediare il suo stabilimento europeo. Investimento da 3,2 miliari di euro

Silicon Box, il colosso dei chip con sede a Singapore che ha scelto Novara per insediare il suo stabilimento europeo, sorgerà ad Agognate. Non a Sant’Agabio, dunque, come era stato ipotizzato in un primo momento, ma su un’area di 600 mila metri quadrati a sud Amazon.

«Gli investitori hanno concluso oggi l’acquisizione dei terreni -. spiega il sindaco Alessandro Canelli -. Per quest’area non è necessaria una variante, ma solo un anno di tempo per le autorizzazioni necessarie a costruire: si prevede di iniziare a metà del 2025, un anno e mezzo per la realizzazione dello stabilimento e poi partire con la produzione all’inizio del 2028. Nell’accordo è previsto che la società debba rigenerare e riqualificare tutta una serie di aree urbane e industriali dismesse che serviranno anche per costruire nuove abitazioni per i lavoratori dello stabilimento e del parco tecnologico».

Di oggi è anche la firma tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il Ceo e co-fondatore di Silicon Box Byung Joon Han, che ha sancito a Roma l’ufficialità del progetto: un investimento da 3,6 miliardi di dollari (3,2 miliardi di euro) che secondo le stime dovrebbe garantire 1600 posti di lavoro.

«Da 10 mesi a questa parte Comune, Regione e Ministero hanno lavorato con la massima riservatezza alla costruzione di un dossier di candidatura che ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro di Novara e del nord est del Piemonte – continua Canelli -. Novara non sia stata scelta a caso: la posizione strategica del nostro territorio è senz’altro stata essenziale nella decisione finale, ma gli investitori hanno visto molto di più nella nostra città. Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate».

Silicon Box, infatti, è una start nata nel 2020 su iniziativa dei fondatori del produttore di chip statunitense Marwell Technology, che produce i cosiddetti chiplet, piccoli componenti semiconduttori che possono essere assemblati come dei Lego per funzionare come un chip tradizionale.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Gli investitori hanno concluso oggi l'acquisizione dei terreni -. spiega il sindaco Alessandro Canelli -. Per quest'area non è necessaria una variante, ma solo un anno di tempo per le autorizzazioni necessarie a costruire: si prevede di iniziare a metà del 2025, un anno e mezzo per la realizzazione dello stabilimento e poi partire con la produzione all'inizio del 2028. Nell'accordo è previsto che la società debba rigenerare e riqualificare tutta una serie di aree urbane e industriali dismesse che serviranno anche per costruire nuove abitazioni per i lavoratori dello stabilimento e del parco tecnologico».

«Da 10 mesi a questa parte Comune, Regione e Ministero hanno lavorato con la massima riservatezza alla costruzione di un dossier di candidatura che ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro di Novara e del nord est del Piemonte – continua Canelli -. Novara non sia stata scelta a caso: la posizione strategica del nostro territorio è senz’altro stata essenziale nella decisione finale, ma gli investitori hanno visto molto di più nella nostra città. Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate».

Silicon Box, infatti, è una start nata nel 2020 su iniziativa dei fondatori del produttore di chip statunitense Marwell Technology, che produce i cosiddetti chiplet, piccoli componenti semiconduttori che possono essere assemblati come dei Lego per funzionare come un chip tradizionale.

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