Riformulare le accuse. A più di tre anni dalla tragedia del Mottarone – dove persero la vita 14 persone – il gup di Verbania Rosa Maria Fornelli ha chiesto alla Procura di «modificare le imputazioni». L’ordinanza accoglie gran parte delle indicazioni che fin da subito le difese degli imputati avevano sollevato, tra cui quelle della difesa della ditta Leitner. In prima linea, sotto accusa, ci sono Gabriele Tadini, capo servizio dell’impianto del Mottarone, Luigi Nerini amministratore unico dell’impianto Ferrovie del Mottarone ed Enrico Perocchio, quale direttore di esercizio dell’impianto e dipendente di Leitner.
Per il gup, di fronte al complesso e contorto capo di imputazione, la sola alternativa «non può che essere quella di un’unica incolpazione nella quale selezionare le condotte aventi rilevanza causale, e non la formulazione di plurime imputazioni che sanzionino la produzione del medesimo evento ‘disastro’ segmentando le condotte» per gli imputati con una «violazione del principio del ne bis in idem sostanziale». Per la gup, la Procura deve scegliere tra dolo e colpa e anche riconsiderare alcune aggravanti a partire dal rischio nel campo della sicurezza dell’impianto di trasporto.
Se per la procura di Verbania i tre maggiori indagati hanno come scopo il “profitto” – a costo anche di inserire il ‘forchettone’ sulla cabina numero 3 poi precipitata – ciò esclude la volontà di mettere a repentaglio la sicurezza dei trasporti, piuttosto il disinserimento del dispositivo di sicurezza «nella convinzione che nessun evento di pericolo e men che meno lesivo si sarebbe verificato» si legge nell’ordinanza.
Si torna in aula il prossimo 12 settembre.
(fonte Adnkronos)