Il progetto è sicuramente ambizioso e da anni era stato più o meno indirettamente caldeggiato da diversi utenti. Giungere alla digitalizzazione dei periodici storici del territorio per renderli maggiormente fruibili da ricercatori e studiosi. Da questo desiderio alla Biblioteca Civica Carlo Negroni, centro rete del sistema bibliotecario del Basso Novarese, ha preso il via, grazie anche al sostegno della Regione Piemonte, il lavoro di digitalizzazione di una selezione dei periodici del territorio in un periodo storico dalla metà dell’Ottocento sino ai primi del Novecento, per poi renderli disponibili sul portale internet dell’ICCU (Istituto centrale per il catalogo unico) e su quello riservato ai giornali piemontesi. Il punto sull’operazione è stato illustrato questa mattina, mercoledì 24 luglio, nella saletta “Genocchio” della Negroni dall’assessore alla Cultura del Comune Luca Piantanida, dal direttore della biblioteca Paolo Testori e da Anna Denes, collaboratrice volontaria della struttura.
E se Testori ha illustrato le fasi burocratiche «che attenderanno ora l’operazione prima del via libera da parte del Ministero dell Cultura», l’assessore Piantanida ha aggiunto che questo progetto rappresenta solo «l’inizio di un percorso, perché la nostra idea è quella di ampliarlo a tutto il nostro patrimonio, sia libri che periodici. Una volta che questo patrimonio sarà messo in rete l’obiettivo sarà duplice: conservare una testimonianza contro il degrado segnato dal trascorrere del tempo per trasmetterla alle generazioni future e al tempo stesso dare la possibilità a tutti di poterla consultare, da tutto il mondo, senza dover venire fisicamente qui. Senza dimentica la possibilità di mettere in rete quella che è anche la storia della nostra città».
Anna Denes ha invece dettagliato il materiale per ora oggetto dell’intervento, partendo dalla Guida di Novara curata da Giuseppe Lenta (1846 – 1912), una Guida di Novara, sobborghi e comuni aggregati, contenente anche un almanacco con notizie; e poi l’Indicatore Novarese dal 1842 al 1847, e Novara – Bollettino delle Biblioteche Civica e Negroni dal 1920 al 1927. Documenti dai quali, ha ricordato Denes, «è possibile ricostruire una serie di curiosità legate alla città come il mutamento nella toponomastica con il trascorrere del tempo e delle varie fasi storiche, così come l’entrata in vigore dell’attuale numerazione civica delle strade». Naturalmente, ha concluso Testori, «una volta ottenuto l’ok dalle autorità preposta e il materiale sarà online provvederemo a informare gli utenti e gli appassionati, che potranno così avviarsi a una moderna forma di consultazione».