Spaccio nelle colline del Cusio, in due condannati a 10 anni

Per l’operazione conclusa nel novembre del 2022 dai carabinieri della compagnia di Arona, in tribunale R.B. e A.E., 21 e 19 anni, senza fissa dimora di origine marocchina

Un «modus operandi» già monitorato dai carabinieri anche in passate operazione contro lo spaccio nei boschi e nelle colline novaresi: il pusher usciva per pochi istanti dalla boscaglia, consegnava la droga al consumatore che passava in auto o moto, e prendeva i soldi per poi dileguarsi. Una consegna in pochi secondi, certamente concordata prima al telefono, che esponeva tutti al minor rischio possibile di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Per l’operazione conclusa nel novembre del 2022 dai carabinieri della compagnia di Arona, in tribunale R.B. e A.E., 21 e 19 anni, senza fissa dimora di origine marocchina, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni di reclusione il primo, e 4 anni il secondo. I loro difensori avevano chiesto il proscioglimento. E’ stato invece assolto il coimputato Y.T., 31 anni, ucraino domiciliato a San Maurizio d’Opaglio, nei cui confronti non è emersa alcuna prova.

L’attività antidroga aveva riguardato in particolare l’area boschiva che costeggia la provinciale 167 dei Rubinetti, nel territorio comunale di Gozzano. Già da qualche settimana era stato segnalato un via vai di giovani che probabilmente effettuavano consegne di droga. Come è emerso in altre indagini recenti, sempre sulle colline del Cusio e anche nell’Ovest Ticino, per lo più i pusher sono senza fissa dimora e bivaccano per gran parte della giornata nella fitta vegetazione, in attesa degli acquirenti.

Visto che la loro permanenza lungo la strada era limitata a pochi istanti, giusto il tempo della vendita delle dosi, i carabinieri hanno pianificato il blitz in modo da sbarrare le vie di fuga. I tre, visti i militari, sono scappati nel bosco ma sono stati bloccati dopo un breve inseguimento. Al termine dell’attività sono stati trovati in possesso di oltre 60 grammi di eroina, 40 grammi di cocaina, 67 grammi di hashish, numerosi cellulari, vario materiale per il confezionamento tra cui un bilancino di precisione e sacchetti di cellophane, e poi circa 800 euro in contanti, che gli investigatori ritengono provento dell’attività delittuosa. 

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Spaccio nelle colline del Cusio, in due condannati a 10 anni

Per l’operazione conclusa nel novembre del 2022 dai carabinieri della compagnia di Arona, in tribunale R.B. e A.E., 21 e 19 anni, senza fissa dimora di origine marocchina

Un «modus operandi» già monitorato dai carabinieri anche in passate operazione contro lo spaccio nei boschi e nelle colline novaresi: il pusher usciva per pochi istanti dalla boscaglia, consegnava la droga al consumatore che passava in auto o moto, e prendeva i soldi per poi dileguarsi. Una consegna in pochi secondi, certamente concordata prima al telefono, che esponeva tutti al minor rischio possibile di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Per l’operazione conclusa nel novembre del 2022 dai carabinieri della compagnia di Arona, in tribunale R.B. e A.E., 21 e 19 anni, senza fissa dimora di origine marocchina, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni di reclusione il primo, e 4 anni il secondo. I loro difensori avevano chiesto il proscioglimento. E’ stato invece assolto il coimputato Y.T., 31 anni, ucraino domiciliato a San Maurizio d’Opaglio, nei cui confronti non è emersa alcuna prova.

L’attività antidroga aveva riguardato in particolare l’area boschiva che costeggia la provinciale 167 dei Rubinetti, nel territorio comunale di Gozzano. Già da qualche settimana era stato segnalato un via vai di giovani che probabilmente effettuavano consegne di droga. Come è emerso in altre indagini recenti, sempre sulle colline del Cusio e anche nell’Ovest Ticino, per lo più i pusher sono senza fissa dimora e bivaccano per gran parte della giornata nella fitta vegetazione, in attesa degli acquirenti.

Visto che la loro permanenza lungo la strada era limitata a pochi istanti, giusto il tempo della vendita delle dosi, i carabinieri hanno pianificato il blitz in modo da sbarrare le vie di fuga. I tre, visti i militari, sono scappati nel bosco ma sono stati bloccati dopo un breve inseguimento. Al termine dell’attività sono stati trovati in possesso di oltre 60 grammi di eroina, 40 grammi di cocaina, 67 grammi di hashish, numerosi cellulari, vario materiale per il confezionamento tra cui un bilancino di precisione e sacchetti di cellophane, e poi circa 800 euro in contanti, che gli investigatori ritengono provento dell’attività delittuosa. 

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