Mario Calabresi é stato un direttore di quotidiani molto giovane, ha alle spalle una vita segnata dalla tragedia del terrorismo italiano che gli ha dato due padri: il primo naturale e perso a due anni, un eroico commissario di polizia. Il secondo un artista, il secondo marito della madre, Tonino, che ha disegnato anche la Bandiera della Pace e gli ha instillato il gusto delle cose semplici e belle e la capacità di meravigliarsi

Mario Calabresi é stato un direttore di quotidiani molto giovane, ha alle spalle una vita segnata dalla tragedia del terrorismo italiano che gli ha dato due padri: il primo naturale e perso a due anni, un eroico commissario di polizia. Il secondo un artista, il secondo marito della madre, Tonino, che ha disegnato anche la Bandiera della Pace e gli ha instillato il gusto delle cose semplici e belle e la capacità di meravigliarsi.

Il suo ultimo breve e denso libro “Il tempo del bosco”, edito da Mondadori, é ricco di meraviglia e ci lascia meravigliati e pensosi. Non avrei mai pensato che vicino a Camaldoli, un eremo pieno di silenzio interiore ed esteriore – quello dei monaci isolati dal mondo eppure dentro il mondo grazie alla loro ricchissima biblioteca e in cui andò a vivere, dopo la morte di Papa Pio X il suo segretario non uscendone mai più – ci sia una Riserva Forestale Integrale, l’unica veramente selvaggia d’Italia, proibita per i visitatori non autorizzati e senza un reale interesse scientifico, quella di Sasso Fratino. 

Fondata da un esperto di scienze forestali, Fabio Clauser, negli anni ‘50 che, chiamato a gestire in modo industriale questa foresta demaniale per dare introiti allo Stato, non ebbe il coraggio di tagliare gli alberi secolari e riuscì, negli anni del boom economico, a farne una riserva integrale.

Calabresi lo intervista a 105 anni, ancora lucidissimo, l’agronomo ha “il tempo del bosco“. Il libro è la riscoperta come cura dell’ansia che attanaglia i giovani di un ritmo di vita più naturale, non  interrotto in continuazione dai social e dai whatsapp e dal flusso delle notizie ridondanti, dai troppi impegni sempre urgenti e mai importanti, dall’accanimento sul voler programmare sempre tutto.

Fare troppo, cercare di spostare l’asticella delle ambizioni e dei progetti sempre più in alto, non accettare la sconfitta, il fallimento, accumulare sempre non tanto soldi e cose ma anche esperienze, emozioni, rapporti e non lasciarsi sorprendere dall’imprevisto e dall’imprevedibile della vita. 

All’ansia della vita veloce e iper informata e iperattiva Calabresi ci suggerisce di rivalutare il riposo, perfino il sonno e poi di cercare l’essenziale e lo fa attingendo ad aneddoti della sua vita e dei suoi nonni, senza moralismi e senza demonizzare niente, solo cercando un’antica saggezza fatta di poco e forse riuscendo a trovarla. 

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Il tempo del bosco

Mario Calabresi é stato un direttore di quotidiani molto giovane, ha alle spalle una vita segnata dalla tragedia del terrorismo italiano che gli ha dato due padri: il primo naturale e perso a due anni, un eroico commissario di polizia. Il secondo un artista, il secondo marito della madre, Tonino,