A San Martino la mostra su Takashi e Midori Nagai, i “santi” di Nagasaki

Ha inaugurato ieri all’oratorio di San Martino, nel contesto delle feste patronali parrocchiali, la mostra “Annuncio di speranza dal Giappone“ dedicata alla figura dei coniugi giapponesi Takashi e Midori Nagai. La mostra è stata presentata al Cinema Vip in un incontro da Paola Marenco, medico specialista nei trapianti di midollo osseo e fondatrice del comitato “Amici di Takashi e Midori Nagai” impegnato a far conoscere queste due figure di sposi, promuovendone di beatificazione.

Takashi, battezzato poi Paolo, è stato un medico giapponese negli anni ’30 del ‘900, considerato uno dei fondatori della moderna radiologia in Giappone: a causa della forte esposizione ai raggi X in un massacrante lavoro clinico e di ricerca scientifica, contrasse la leucemia che lo portò alla morte tra atroci sofferenze, ma fino all’ultimo fu un punto di riferimento morale e spirituale per la comunità di Nagasaki, quella cattolica più antica e numerosa del Giappone, completamente distrutta dalla bomba atomica.

Nell’olocausto nucleare Takashi Nagai perse la moglie Midori discendente di una delle famiglie dei “cristiano nascosti“, i giapponesi che, nel segreto delle loro case e delle coscienze, rimasero per due secoli fedeli al cattolicesimo, pur senza preti e senza messe, battezzando i bambini e continuando a pregare fino alla fine dell’800 finché il governo giapponese non riconobbe la libertà di culto. 

Takashi ha guidato e curato la piccola comunità dei superstiti finché le forze glielo hanno permesso, scrivendo allettato molti libri in cui ha narrato il suo passaggio da una posizione atea e materialista alla scoperta della fede cristiana come fonte di senso e di gioia di fronte al non senso delle guerre e della sofferenza umana.

Midori e Takashi Nagai hanno condiviso in tutto e per tutto la fede, l’aiuto ai poveri, si sono sostenuti a vicenda anche dopo la morte di Midori in un forte rapporto umano e spirituale. Per il comitato ne chiede la beatificazione insieme.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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A San Martino la mostra su Takashi e Midori Nagai, i “santi” di Nagasaki

Ha inaugurato ieri all'oratorio di San Martino, nel contesto delle feste patronali parrocchiali, la mostra “Annuncio di speranza dal Giappone“ dedicata alla figura dei coniugi giapponesi Takashi e Midori Nagai. La mostra è stata presentata al Cinema Vip in un incontro da Paola Marenco, medico specialista nei trapianti di midollo osseo e fondatrice del comitato "Amici di Takashi e Midori Nagai" impegnato a far conoscere queste due figure di sposi, promuovendone di beatificazione.

Takashi, battezzato poi Paolo, è stato un medico giapponese negli anni '30 del '900, considerato uno dei fondatori della moderna radiologia in Giappone: a causa della forte esposizione ai raggi X in un massacrante lavoro clinico e di ricerca scientifica, contrasse la leucemia che lo portò alla morte tra atroci sofferenze, ma fino all’ultimo fu un punto di riferimento morale e spirituale per la comunità di Nagasaki, quella cattolica più antica e numerosa del Giappone, completamente distrutta dalla bomba atomica.

Nell’olocausto nucleare Takashi Nagai perse la moglie Midori discendente di una delle famiglie dei “cristiano nascosti“, i giapponesi che, nel segreto delle loro case e delle coscienze, rimasero per due secoli fedeli al cattolicesimo, pur senza preti e senza messe, battezzando i bambini e continuando a pregare fino alla fine dell’800 finché il governo giapponese non riconobbe la libertà di culto. 

Takashi ha guidato e curato la piccola comunità dei superstiti finché le forze glielo hanno permesso, scrivendo allettato molti libri in cui ha narrato il suo passaggio da una posizione atea e materialista alla scoperta della fede cristiana come fonte di senso e di gioia di fronte al non senso delle guerre e della sofferenza umana.

Midori e Takashi Nagai hanno condiviso in tutto e per tutto la fede, l’aiuto ai poveri, si sono sostenuti a vicenda anche dopo la morte di Midori in un forte rapporto umano e spirituale. Per il comitato ne chiede la beatificazione insieme.

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