Nuovo ospedale di Novara, forse qualcosa si muove: le aziende chiedono chiarimenti

L'ha detto il direttore generale Zulian durante l'audizione in Regione. Commentano i consiglieri novaresi Rossi e Cameroni

Intorno al progetto per la costruzione della Città della salute e della scienza pare che ci sia interesse da parte di qualche azienda. A riferirlo è stato il direttore generale dell’ospedale Maggiore, Gianfranco Zulian, durante l’audizione di lunedì 23 settembre in Commissione Sanità della Regione Piemonte. Nel mese di luglio, infatti, il bando era stato prorogato per l’ennesima volta, dal 30 settembre al 20 dicembre 2024, dopo che Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) aveva chiesto il rinvio per «integrare alcune delle condizioni della gara in corso per consentire la più ampia partecipazione da parte di soggetti potenzialmente interessati al progetto» aveva dichiarato Zulian la scorsa estate.

Durante l’audizione ha ribadito: «Se anche quest’ultima proroga al bando dovesse andare deserta, si dovrà riavviare la gara da capo e redigere un nuovo piano economico finanziario secondo quanto disposto dal nuovo Codice degli appalti. Nonostante finora non siano stati presentati progetti, io credo che l’interesse delle aziende questa volta ci sia perché abbiamo ricevuto alcune richieste di chiarimenti».

Riguardo alla scelta criticata da tempo, in particolare dal partito del M5S, del partenariato pubblico-privato, Zulian ha precisato: «Era l’unica alternativa nel 2016: non c’era la disponibilità economica a procedere in autonomia. Probabilmente ancora oggi sarebbe la soluzione migliore».

Secondo l’ultimo piano economico finanziario il nuovo ospedale di Novara avrà un costo di costruzione di 530 milioni di euro, 25 anni di canone di concessione – invece che 19 previsti in un primo momento – e 35 milioni al posto di 26 che ogni anno l’ospedale dovrà versare al costruttore per l’investimento; 5 gli anni previsti per la realizzazione. Dal 2018 a oggi, tra progetto, gara, rinvii e consulenze, l’opera è già costata 2 milioni di euro.

«Come mai, nonostante le tante risorse spese in consulenze, ogni volta c’è la necessità di rivedere il bando?» ha chiesto il consigliere del Pd, Mimmo Rossi durante l’audizione che ha aggiunto: «Proprio sulla spesa complessiva, molto distante dai 320 milioni iniziali, resta una preoccupazione, anche alla luce di quanto sta avvenendo in altri territori. Come mai, ad esempio, se gli advisor hanno ritenuto insostenibile il PPP per il nuovo ospedale di Cuneo, quello di Novara, anche se più costoso, non avrebbe lo stesso problema?. Tutti vogliamo che il Piemonte si doti di una nuova rete ospedaliera, ma questo non può prescindere da un uso efficiente delle risorse pubbliche. Credo che la giunta debba mettere in campo una revisione seria di tutti i costi dei tanti progetti, per ora sulla carta, e, sulla base di un modello condiviso, effettuare le doverose comparazioni e verifiche. Inutile, invece, buttare la palla di nuovo nella tribuna dell’Inail. Non può essere la panacea di tutti i problemi: è un film che abbiamo già visto 5 anni fa. Ma in questi anni di ospedali costruiti con le risorse Inail non se ne sono visti».

«Le forze politiche lavorino fianco a fianco per attrarre una più amplia platea di operatori economici partecipanti al bando – ha invece auspicato la consigliera di FdI, Daniela Cameroni -. In questo contesto la programmazione e l’adeguamento delle strutture sanitarie diventa una questione cruciale. È evidente che la costruzione di nuove strutture ospedaliere rappresenta una necessità non più rinviabile. Solo tornando ad investire potremo raggiungere un obiettivo fondamentale per il nostro futuro e costruire un sistema sanitario all’altezza delle esigenze dei nostri cittadini».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Nuovo ospedale di Novara, forse qualcosa si muove: le aziende chiedono chiarimenti

L’ha detto il direttore generale Zulian durante l’audizione in Regione. Commentano i consiglieri novaresi Rossi e Cameroni

Intorno al progetto per la costruzione della Città della salute e della scienza pare che ci sia interesse da parte di qualche azienda. A riferirlo è stato il direttore generale dell’ospedale Maggiore, Gianfranco Zulian, durante l’audizione di lunedì 23 settembre in Commissione Sanità della Regione Piemonte. Nel mese di luglio, infatti, il bando era stato prorogato per l’ennesima volta, dal 30 settembre al 20 dicembre 2024, dopo che Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) aveva chiesto il rinvio per «integrare alcune delle condizioni della gara in corso per consentire la più ampia partecipazione da parte di soggetti potenzialmente interessati al progetto» aveva dichiarato Zulian la scorsa estate.

Durante l’audizione ha ribadito: «Se anche quest’ultima proroga al bando dovesse andare deserta, si dovrà riavviare la gara da capo e redigere un nuovo piano economico finanziario secondo quanto disposto dal nuovo Codice degli appalti. Nonostante finora non siano stati presentati progetti, io credo che l’interesse delle aziende questa volta ci sia perché abbiamo ricevuto alcune richieste di chiarimenti».

Riguardo alla scelta criticata da tempo, in particolare dal partito del M5S, del partenariato pubblico-privato, Zulian ha precisato: «Era l’unica alternativa nel 2016: non c’era la disponibilità economica a procedere in autonomia. Probabilmente ancora oggi sarebbe la soluzione migliore».

Secondo l’ultimo piano economico finanziario il nuovo ospedale di Novara avrà un costo di costruzione di 530 milioni di euro, 25 anni di canone di concessione – invece che 19 previsti in un primo momento – e 35 milioni al posto di 26 che ogni anno l’ospedale dovrà versare al costruttore per l’investimento; 5 gli anni previsti per la realizzazione. Dal 2018 a oggi, tra progetto, gara, rinvii e consulenze, l’opera è già costata 2 milioni di euro.

«Come mai, nonostante le tante risorse spese in consulenze, ogni volta c’è la necessità di rivedere il bando?» ha chiesto il consigliere del Pd, Mimmo Rossi durante l’audizione che ha aggiunto: «Proprio sulla spesa complessiva, molto distante dai 320 milioni iniziali, resta una preoccupazione, anche alla luce di quanto sta avvenendo in altri territori. Come mai, ad esempio, se gli advisor hanno ritenuto insostenibile il PPP per il nuovo ospedale di Cuneo, quello di Novara, anche se più costoso, non avrebbe lo stesso problema?. Tutti vogliamo che il Piemonte si doti di una nuova rete ospedaliera, ma questo non può prescindere da un uso efficiente delle risorse pubbliche. Credo che la giunta debba mettere in campo una revisione seria di tutti i costi dei tanti progetti, per ora sulla carta, e, sulla base di un modello condiviso, effettuare le doverose comparazioni e verifiche. Inutile, invece, buttare la palla di nuovo nella tribuna dell’Inail. Non può essere la panacea di tutti i problemi: è un film che abbiamo già visto 5 anni fa. Ma in questi anni di ospedali costruiti con le risorse Inail non se ne sono visti».

«Le forze politiche lavorino fianco a fianco per attrarre una più amplia platea di operatori economici partecipanti al bando – ha invece auspicato la consigliera di FdI, Daniela Cameroni -. In questo contesto la programmazione e l’adeguamento delle strutture sanitarie diventa una questione cruciale. È evidente che la costruzione di nuove strutture ospedaliere rappresenta una necessità non più rinviabile. Solo tornando ad investire potremo raggiungere un obiettivo fondamentale per il nostro futuro e costruire un sistema sanitario all’altezza delle esigenze dei nostri cittadini».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore