Si chiude il fine settimana di Nu festival tra danza, teatro, circo e concerti

Si chiude il fine settimana di Nu Arts and Community tra danza, teatro, circo e concerti. Il sabato si inaugura con un concerto piuttosto originale almeno nella formazione: si tratta di timpani, set di percussioni, marimba, vibrafono e trombone basso, interpreti gli studenti del Conservatorio “Cantelli” che nell’incantevole cortile di Palazzo Tornielli Bellini hanno eseguito musiche di Chrisopher Stern (la particolare “New York Variation”) e di altri compositori concludendo con la possente suite di Jan Deterling, giovane compositore contemporaneo.

Già dalla rappresentazione dello scorso anno proprio a Nu, si sarebbe dovuto pensare che Andrea Gattinoni avrebbe riscosso un altro successo cittadino, ed è puntualmente capitato con GOLGOTHA, la nuova produzione di HANGAR, un laboratorio di formazione attoriale, ormai affermato e che catalizza l’attenzione (fortunatamente) di tanti giovani talenti. È raro che una pièce teatrale sia praticamente contemporanea agli accadimenti che racconta, ma qualche volta accade. Per esempio è accaduto proprio con il testo di Andrea Gattinoni andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato nel salone dell’Arengo del Broletto. I fatti della striscia di Gaza entrano tutte le sere nelle nostre case. Plot molto originale dove in una Berlino multientica un gruppo di adolescenti di origine ebraica ed araba, vivono direttamente l’esperienza della dialettica dell’odio, a causa del rapimento, da parte di Hamas, della sorella di una delle protagoniste. Il gruppo di amici di origine ebrea, per vendetta ed emulazione, decide di rapire due loro amici di origine araba, ma la sorella della rapita è anche molto amica della ragazza araba sequestrata. Si innesca così nel gruppo di amici ed amiche una dilaniante lotta, soprattutto psicologica, che la scrittura di Gattinoni rende al pieno di tutte le sue potenzialità. È così Kreuzberg, il loro quartiere nel quale c’è il “GOLGOTHA” locale di ritrovo (che dà il nome alla pièce) si trova ad essere, nella topografia dell’odio, un pezzo di Gaza attraverso questa proiezione simbolica che rilancia l’odio a distanze siderali e in condizioni totalmente diverse. Uno spettacolo morale oltre che teatrale, costruito sulla realtà qui e adesso. Le lacrime sincere dei giovani attori dell’Hangar di Gattinoni dànno l’idea, non solo della tensione del dopo spettacolo, ma anche della straordinaria partecipazione emotiva al testo rappresentato. Gattinoni ha scelto di lavorare con e su giovani adolescenti affrontando le loro tematiche, facendoli interpretare se stessi, una formula finora vincente. Ma le giornate del festival sono infinite, come da tradizione, ed ecco nel giardino di Palazzo Faraggiana un’altra magia targata Luigi Nono, ovvero un incantevole pezzo per tuba ed elettronica del 1987, dedicato dal grande compositore italiano a Giancarlo Schiaffini che lo ha eseguito per il pubblico di “Nu”. In programma altri brani di Nono sempre di impronta minimale, quasi un soffio, accompagnati dall’elettronica discreta di Walter Prati e dal toy piano di Ricciarda Belgiojoso. Racconta Schiaffini in una intervista: “Nono mi aveva chiesto di eseguire tutti i diversi suoni che potevo fare con la tuba e che potessero essere combinati con l’aiuto dell’elettronica. Tra questi c’era un suono che gli piaceva molto, fatto coi mezzi pistoni – cioè posizionando i pistoni a metà, per cui non producevo mai un suono intero, ma una specie di canto delle balene”. Averlo ascoltato tra le magnolie mosse dal vento e sotto l’imponente mole della Cupola antonelliana è stato ancora più emozionante.

La sera riserva ancora, al salone dell’Arengo, “Ruth” una performance di danza di Francesca Cola e Paola Lesina. Ruth creatura ibrida che danza un parto-nascita che sembra unire creature umane ed esseri animali, ma che riproduce nella cinestesia del corpo, i movimenti di tante specie di essere non necessariamente animali ma anche vegetali. I costumi, molto misterici, e naturali allo stesso tempo, e la scena essenziale con un ramo fogliato, riportano alle mente le creazioni di Chiara Camoni. Si termina la giornata a Nòva con due dj set.

Tradizionalmente la domenica di “Nu” è dedicata ad uno spettacolo per bambini. Anzi per bambini e adulti-bambini (quello del Pinocchio di Bene che per essere eterno sospendeva il divenire). Per questa domenica è la volta di “Circo Pacco – Paccottiglia Deluxe, cialtroneria di qualità superiore!” dove nome e slogan del duo torinese definiscono bene il tipo di comicità circense da aspettarsi. C’è stato un tempo in cui i clown sono stati snobbati; oggi, ridata la dignità che spetta loro, sanno ancora far ridere grandi e bambini (e per i secondi non era affatto scontato). Dopo qualche inevitabile cambio di programma, “Nu Arts and Community” 2024 si avvia alla conclusione con “a – nòva groove + Pit Coccato (closing act)” un pomeriggio dedicato alle band locali con concerto finale di Pit Coccato, interessante polistrumentista, mentre la serata si è aperta con “Mercurio” di Luna Cenere & Antonio Raia. Purtroppo a causa dell’orario posticipato della performance (e dell’intransigenza degli addetti), non ho potuto entrare in sala a spettacolo iniziato ma sono certo che potrete leggerne la recensione sugli altri organi di stampa locali …

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Mario Grella

Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Si chiude il fine settimana di Nu festival tra danza, teatro, circo e concerti

Si chiude il fine settimana di Nu Arts and Community tra danza, teatro, circo e concerti. Il sabato si inaugura con un concerto piuttosto originale almeno nella formazione: si tratta di timpani, set di percussioni, marimba, vibrafono e trombone basso, interpreti gli studenti del Conservatorio “Cantelli” che nell’incantevole cortile di Palazzo Tornielli Bellini hanno eseguito musiche di Chrisopher Stern (la particolare “New York Variation”) e di altri compositori concludendo con la possente suite di Jan Deterling, giovane compositore contemporaneo.

Già dalla rappresentazione dello scorso anno proprio a Nu, si sarebbe dovuto pensare che Andrea Gattinoni avrebbe riscosso un altro successo cittadino, ed è puntualmente capitato con GOLGOTHA, la nuova produzione di HANGAR, un laboratorio di formazione attoriale, ormai affermato e che catalizza l’attenzione (fortunatamente) di tanti giovani talenti. È raro che una pièce teatrale sia praticamente contemporanea agli accadimenti che racconta, ma qualche volta accade. Per esempio è accaduto proprio con il testo di Andrea Gattinoni andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato nel salone dell’Arengo del Broletto. I fatti della striscia di Gaza entrano tutte le sere nelle nostre case. Plot molto originale dove in una Berlino multientica un gruppo di adolescenti di origine ebraica ed araba, vivono direttamente l’esperienza della dialettica dell’odio, a causa del rapimento, da parte di Hamas, della sorella di una delle protagoniste. Il gruppo di amici di origine ebrea, per vendetta ed emulazione, decide di rapire due loro amici di origine araba, ma la sorella della rapita è anche molto amica della ragazza araba sequestrata. Si innesca così nel gruppo di amici ed amiche una dilaniante lotta, soprattutto psicologica, che la scrittura di Gattinoni rende al pieno di tutte le sue potenzialità. È così Kreuzberg, il loro quartiere nel quale c’è il “GOLGOTHA” locale di ritrovo (che dà il nome alla pièce) si trova ad essere, nella topografia dell’odio, un pezzo di Gaza attraverso questa proiezione simbolica che rilancia l’odio a distanze siderali e in condizioni totalmente diverse. Uno spettacolo morale oltre che teatrale, costruito sulla realtà qui e adesso. Le lacrime sincere dei giovani attori dell’Hangar di Gattinoni dànno l’idea, non solo della tensione del dopo spettacolo, ma anche della straordinaria partecipazione emotiva al testo rappresentato. Gattinoni ha scelto di lavorare con e su giovani adolescenti affrontando le loro tematiche, facendoli interpretare se stessi, una formula finora vincente. Ma le giornate del festival sono infinite, come da tradizione, ed ecco nel giardino di Palazzo Faraggiana un’altra magia targata Luigi Nono, ovvero un incantevole pezzo per tuba ed elettronica del 1987, dedicato dal grande compositore italiano a Giancarlo Schiaffini che lo ha eseguito per il pubblico di “Nu”. In programma altri brani di Nono sempre di impronta minimale, quasi un soffio, accompagnati dall’elettronica discreta di Walter Prati e dal toy piano di Ricciarda Belgiojoso. Racconta Schiaffini in una intervista: “Nono mi aveva chiesto di eseguire tutti i diversi suoni che potevo fare con la tuba e che potessero essere combinati con l’aiuto dell’elettronica. Tra questi c’era un suono che gli piaceva molto, fatto coi mezzi pistoni – cioè posizionando i pistoni a metà, per cui non producevo mai un suono intero, ma una specie di canto delle balene”. Averlo ascoltato tra le magnolie mosse dal vento e sotto l’imponente mole della Cupola antonelliana è stato ancora più emozionante.

La sera riserva ancora, al salone dell’Arengo, “Ruth” una performance di danza di Francesca Cola e Paola Lesina. Ruth creatura ibrida che danza un parto-nascita che sembra unire creature umane ed esseri animali, ma che riproduce nella cinestesia del corpo, i movimenti di tante specie di essere non necessariamente animali ma anche vegetali. I costumi, molto misterici, e naturali allo stesso tempo, e la scena essenziale con un ramo fogliato, riportano alle mente le creazioni di Chiara Camoni. Si termina la giornata a Nòva con due dj set.

Tradizionalmente la domenica di “Nu” è dedicata ad uno spettacolo per bambini. Anzi per bambini e adulti-bambini (quello del Pinocchio di Bene che per essere eterno sospendeva il divenire). Per questa domenica è la volta di “Circo Pacco – Paccottiglia Deluxe, cialtroneria di qualità superiore!” dove nome e slogan del duo torinese definiscono bene il tipo di comicità circense da aspettarsi. C’è stato un tempo in cui i clown sono stati snobbati; oggi, ridata la dignità che spetta loro, sanno ancora far ridere grandi e bambini (e per i secondi non era affatto scontato). Dopo qualche inevitabile cambio di programma, “Nu Arts and Community” 2024 si avvia alla conclusione con “a – nòva groove + Pit Coccato (closing act)” un pomeriggio dedicato alle band locali con concerto finale di Pit Coccato, interessante polistrumentista, mentre la serata si è aperta con “Mercurio” di Luna Cenere & Antonio Raia. Purtroppo a causa dell’orario posticipato della performance (e dell’intransigenza degli addetti), non ho potuto entrare in sala a spettacolo iniziato ma sono certo che potrete leggerne la recensione sugli altri organi di stampa locali …

Mario Grella

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Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.