Afferra la moglie per la gola e la minaccia: «Darò fuoco alla casa»

L'uomo è stato condannato a 5 anni dopo una vita di vessazioni casalinghe nei confronti della consorte

Oltre trent’anni di vessazioni casalinghe, con percosse, ingiurie e minacce di ogni tipo: «Darò fuoco alla casa, la farò saltare per non lasciare niente», una di quelle che rivolgeva alla moglie. Ma non risparmiava nemmeno alla figlia. Vessazioni che sono costate a C.B., sessantenne residente a Novara, la condanna a 5 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni. E’ stato giudicato con rito abbreviato, con lo sconto di un terzo della pena, e dovrà risarcire dei danni le vittime.

L’uomo era stato arrestato lo scorso mese di giugno dalla polizia di Novara. Il secondo arresto nel giro di un mese, perché già a maggio era finito in manette per resistenza: gli agenti erano andati al domicilio della coppia, dove era stato segnalato un litigio, e lui aveva dato in escandescenza. Proprio in quell’occasione erano partiti gli accertamenti per verificare se ci fosse una situazione da codice rosso.

E’ così emerso, anche sulla base del racconto della moglie, che il sessantenne si accaniva su lei e le figlia sia fisicamente sia verbalmente, procurando lesioni e un profondo stato di sofferenza. I numerosi insulti nel tempo hanno subito una escalation in termini di frequenza fino a raggiungere una cadenza pressoché quotidiana. Le minacce le venivano rivolte soprattutto in corrispondenza del giorno in cui la donna prendeva lo stipendio e nei weekend.

L’uomo, infatti, secondo quanto dichiarato dalle vittime, soffriva di crisi di astinenza per il consumo di stupefacenti nel corso delle quali era solito danneggiare muri, porte e finestre e, in assenza di denaro, lo pretendeva costantemente dalla coniuge fino ad assillarla anche sul luogo di lavoro. In una occasione ha anche aggredito la moglie lanciandole addosso un televisore, pretendendo che la stessa allontanasse da casa la figlia.

La donna, a quel punto, si era rifugiata al piano superiore dell’abitazione e il marito aveva tentato di sfondare la porta a martellate. In un’altra occasione, dopo il rifiuto della moglie di consegnargli un farmaco e del denaro, aveva tentato di appropriarsi del portafogli della donna afferrandola per la gola, scaraventandola sul letto e colpendola con una testata.

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Afferra la moglie per la gola e la minaccia: «Darò fuoco alla casa»

L’uomo è stato condannato a 5 anni dopo una vita di vessazioni casalinghe nei confronti della consorte

Oltre trent’anni di vessazioni casalinghe, con percosse, ingiurie e minacce di ogni tipo: «Darò fuoco alla casa, la farò saltare per non lasciare niente», una di quelle che rivolgeva alla moglie. Ma non risparmiava nemmeno alla figlia. Vessazioni che sono costate a C.B., sessantenne residente a Novara, la condanna a 5 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni. E’ stato giudicato con rito abbreviato, con lo sconto di un terzo della pena, e dovrà risarcire dei danni le vittime.

L’uomo era stato arrestato lo scorso mese di giugno dalla polizia di Novara. Il secondo arresto nel giro di un mese, perché già a maggio era finito in manette per resistenza: gli agenti erano andati al domicilio della coppia, dove era stato segnalato un litigio, e lui aveva dato in escandescenza. Proprio in quell’occasione erano partiti gli accertamenti per verificare se ci fosse una situazione da codice rosso.

E’ così emerso, anche sulla base del racconto della moglie, che il sessantenne si accaniva su lei e le figlia sia fisicamente sia verbalmente, procurando lesioni e un profondo stato di sofferenza. I numerosi insulti nel tempo hanno subito una escalation in termini di frequenza fino a raggiungere una cadenza pressoché quotidiana. Le minacce le venivano rivolte soprattutto in corrispondenza del giorno in cui la donna prendeva lo stipendio e nei weekend.

L’uomo, infatti, secondo quanto dichiarato dalle vittime, soffriva di crisi di astinenza per il consumo di stupefacenti nel corso delle quali era solito danneggiare muri, porte e finestre e, in assenza di denaro, lo pretendeva costantemente dalla coniuge fino ad assillarla anche sul luogo di lavoro. In una occasione ha anche aggredito la moglie lanciandole addosso un televisore, pretendendo che la stessa allontanasse da casa la figlia.

La donna, a quel punto, si era rifugiata al piano superiore dell’abitazione e il marito aveva tentato di sfondare la porta a martellate. In un’altra occasione, dopo il rifiuto della moglie di consegnargli un farmaco e del denaro, aveva tentato di appropriarsi del portafogli della donna afferrandola per la gola, scaraventandola sul letto e colpendola con una testata.

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