Incidenti sul lavoro, Novara maglia nera del Piemonte: in aumento mortali e infortuni

I dati della Relazione annuale Inail 2023, presentata lunedì 14 a Roma. In Italia meno infortuni e meno mortali. Per Novara negativi anche i primi otto mesi di quest'anno. Malattie professionali: in aumento i tumori

Tre infortuni con esito mortale in più durante il 2023 in provincia di Novara rispetto all’anno precedente, ma in calo il numero complessivo di denunce. E nei primi otto mesi di quest’anno già 4 mortali (uno in più che nel 2023) e trend negativo per la crescita del 7% degli infortuni denunciati. Così il nostro territorio scende nella classifica delle province più sicure.

Diversa la situazione in Italia dove nel 2023 le denunce di infortunio hanno registrato una diminuzione sia dei casi in complesso sia di quelli mortali rispetto all’anno precedente, secondo quando ha illustrato questo lunedì 14 ottobre a Roma il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, presentando alla Presidenza della Camera e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, la Relazione annuale 2023.

In Italia gli infortuni denunciati sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022).

L’andamento novarese accompagna solo il numero complessivo di denunce che sono state 3.579, cioè il -3,3% delle 3.700 del 2022. Il 20% (717) è avvenuto “fuori azienda” (in Italia è il 18,1%), cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

Per quando riguarda invece quest’anno, dati da gennaio ad agosto, gli infortuni nel Novarese sono stati 2.423 (furono 2,262 nello stesso periodo 2023), dei quali il 20,2% “fuori azienda”. Il 28,1% riguarda l’industria e il 27,7% il terziario. L’attività più interessata è la fabbricazione di macchinari, seguita dal trasporto e magazzinaggio (tra cui 2 con esito mortale), poi il commercio. Delle 3.579 denunce di infortunio il 62,6% riguarda lavoratori maschi ed è in crescita la percentuale dei lavoratori non nati in Italia (22,1%).

IN CRESCITA GLI INFORTUNI MORTALI

In Provincia nel corso del 2023 sono avvenuti 8 infortuni con esito mortale (furono 5 quelli del 2022), di cui 5 “fuori azienda”: 6 riguardano la gestione industria e 2 quella “per conto dello stato”. Nell’anno in corso gli infortuni mortali sono stati 3, di cui 2 “fuori azienda”.

Quest’anno, da gennaio ad agosto, si sono già verificati 4 infortuni mortali (furono 3 nello stesso periodo 2023), di cui 3 “in occasione di lavoro”, (lo scorso anno se ne era contato uno solo).

Novara scende nella classifica delle province più sicure, con un indice di 1,90 mortali ogni 100mila occupati superiore all’indice medio regionale (1,74).

A livello nazionale il numero degli incidenti mortali è diminuito nel 2023 del -9,5% con 1.147 denunce contro le 1.268 del 2022) ma vede una risalita nei primi otto mesi dell’anno in corso (680 casi contro i 657 all’agosto 2023) con un incremento del +1,4% di quelli avvenuti in occasione di lavoro.

MALATTIE PROFESSIONALI, MENO DENUNCE A NOVARA

Nel 2023 nel Novarese si è registrato un lieve aumento delle denunce di malattia professionale: 94 contro le 91 del 2022, dato inferiore all’aumento del 19,8% registrato a livello nazionale, dove le denunce sono state oltre 72mila. In aumento anche nel Novarese le denunce quest’anno: ad agosto 75 contro le 69 (+8,7%) dei primi otto mesi 2023 (in Italia +21,3%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo sono quelle più denunciate (60,2% nel Novarese e 70,8% a livello nazionale nel 2023), a cui seguono quelle per tumori (19,4% nel Novarese con un +5,8% sull’anno prima, e 3% in Italia, dove al secondo posto si collocano le malattie del sistema nervoso all’11,8%).

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.