A distanza di pochi mesi dall’arresto vanno subito a processo. La procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, perché «la prova è evidente», per le due donne bloccate a settembre dalla polizia con l’accusa di aver drogato un anziano novarese con degli ansiolitici per poi svuotargli la casa e anche il conto: G.B. e B.M., 23 e 24 anni, di origine romena con dimora a Milano, compariranno in tribunale a dicembre imputate di rapina, lesioni personali e uso indebito di carta di credito. Un fatto particolarmente grave cui la giustizia darà quindi una risposta in tempo brevi.
Tutto è iniziato a luglio quando le Volanti sono intervenute nell’abitazione di un ultraottantenne che è stato trovato privo di sensi, disteso sul divano. L’appartamento era a soqquadro e risultavano mancanti alcuni oggetti in oro, il denaro contante e il bancomat oltre al telefono cellulare. Sul tavolo erano appoggiati tre bicchieri, uno dei quali contenente un liquido più scuro degli altri due. L’uomo, ricoverato in ospedale, è risultato positivo alle benzodiazepine, principio attivo di farmaci con proprietà ansiolitico-sedative.
Sono quindi partite le indagini della Squadra Mobile. E’ emerso che il bancomat rubato all’anziano era stato utilizzato per effettuare due prelievi di denaro contante e acquisti di telefoni cellulari. L’anziano, rimasto incosciente per 96 ore, ha poi raccontato di essere stato avvicinato nel centro storico da due ragazze che, con la scusa di essere senza soldi e affamate, sono riuscite a convincerlo ad accompagnarle a casa sua. Lì, dopo aver bevuto una bevanda, l’uomo ha perso conoscenza. Le ragazze sono scappate ma sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Sono state identificate e poi riconosciute sia dalla vittima sia dal titolare del negozio in cui avevano utilizzato il bancomat portato via al novarese. Al momento dell’arresto, una delle due è stata trovata in possesso di un flacone di un potente ansiolitico (Xanax) e di uno dei telefoni acquistati con la carta rubata.