Si comincia a bere presto, troppo presto. Un quattordicenne su quattro lo ha ammesso, rispondendo in forma anonima a un questionario – sondaggio che la Prefettura di Novara ha distribuito fra gli studenti degli istituti scolastici del capoluogo. E seguendo questo trend è facile immaginare che prosegua anche appena conseguito il permesso di guida, quando invece la fascia d’età dei cosiddetti “neopatentati” dovrebbe essere quella da prendere come modello.
Ma un altro dato preoccupante riguarda il fatto che solo poco meno di uno su cinque fra gli “intervistati” sia consapevole di cosa possa comportare mettersi al volante dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo e di essere poi “pizzicati” dalle Forze dell’ordine, perché la stragrande maggioranza vede la cosa quasi unicamente dal punto di vista economico, con il rischio del ritiro della patente e la decurtazione di qualche punto, ignorando le possibili conseguenze dal punto di vista penale, mentre sono ancora troppi coloro che si sopravvalutano, convinti di poter essere in grado comunque di restare al volante anche in condizioni non ottimali.
Si parlerà certamente anche di questo nell’incontro “La vita non si beve”, presentato ieri mattina a Palazzo Cabrino, in programma nel pomeriggio (a partire dalle 17) del prossimo 15 novembre al Castello visconteo – Sforzesco di Novara. Un’iniziativa promossa dal Comune di Novara e dalla Prefettura, con la partecipazione della Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, 118 e Avis, in occasione della Giornata mondiale delle vittime della strada. Alla presentazione hanno partecipato l’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida, il rappresentante del Governo nella nostra provincia, Francesco Garsia, il questore Fabrizio La Vigna e i rappresentanti delle altre Forze dell’ordine e organizzazioni coinvolte.
“La vita non si beve”, come ha spiegato il prefetto Garsia, non si tratta di un progetto nuovo, «ma che ha preso il via alcuni anni fa coinvolgendo più di cinquemila studenti delle superiori della provincia», e che l’incontro al Castello non sarà ricolto unicamente ai giovani, perché «un tema complesso come quello della guida sotto gli effetti dell’alcol riguarda anche utenti della strada anche adulti, nella fascia over 50».
«Questo incontro – ha aggiunto Piantanida – vuole fare riflettere sui rischi che si corrono e quindi trasmettere le giuste informazioni a tutti. L’alcolismo, ma anche la diffusione delle deroghe sta diventando un problema serio e precoce rispetto al passato».
Dalle Forze dell’ordine, questore La Vigna e dal comandante della Stradale Alessandro Grattarola in testa, un invito al rispetto delle regole a tutti, anche se, dai dati rilevati dall’inizio del 2024, 95 violazioni al Codice della strada per consumo di alcol o stupefacenti sono state commesse da under 30, altre 127 nella fascia 30 – 50 e 50 dai più anziani. Importante. Come sempre, la prevenzione. Da questo punto di vista Prefettura, Questura e Stradale hanno annunciato che una specifica attività di controllo nelle zone della cosiddetta “movida” proseguirà sino a Natale.