«Ritengo di poter essere il tramite idoneo tra le istituzioni per continuare a valorizzare un patrimonio che appartiene a tutti i novaresi». Sono le parole del consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, Mauro Gigantino (in foto), che, attraverso una nota inviata alla stampa, si inserisce in modo autonomo nella diatriba tra Fondazione Castello e Museo del Risorgimento, schierandosi apertamente dalla parte di quest’ultimo ed esprimendo «pieno sostegno all’associazione Amici del Parco della Battaglia».
Durante la seduta di commissione di venerdì scorso, la presidente della Fondazione Castello, Maurizia Rebola, aveva infatti parlato di Expo Risorgimento – attualmente nei locali della Rocchetta e prossimo al trasloco alla Barriera Albertina – come di un inquilino scomodo. Pronta la replica del responsabile Paolo Cirri che ha sottolineato come il ritardo nel trasloco non dipenda dal museo.
«ExpoRisorgimento rappresenta non solo un presidio culturale di inestimabile valore storico, ma anche un tassello di fondamentale importanza per la città di Novara e la sua provincia – afferma Gigantino -. Appare ingiusto attribuire la responsabilità della mancata attuazione del piano di valorizzazione del Castello a chi, presidente e volontari, hanno garantito per tanto tempo una presenza costante ed un impegno assiduo. Spesso, tutto questo, i volontari del Museo del Risorgimento lo hanno fatto togliendo tempo alle loro occupazioni principali ed alle loro famiglie: di questo occorre render loro merito».
JÈ importante ricordare che la cultura non si misura dagli introiti economici che produce, ma da quello che comunica – continua ancora il consigliere -. ExpoRisorgimento non produce fatturato, ma è un “dispensatore gratuito di cultura” a favore della nostra cittadinanza. I preziosissimi cimeli rappresentato una memoria importantissima della nostra storia nazionale e locale, pura e cristallina testimonianza di ciò che siamo stati e di ciò che siamo riusciti a diventare: beni di inestimabile valore. Esprimo pertanto il più vivo compiacimento al presidente ed ai volontari per quanto di buono hanno fatto finora e per quanto faranno negli anni a venire».
E conclude: «Occorre concentrarsi e lavorare tutti insieme, al fine di accelerare le procedure di trasferimento degli oggetti e dei materiali e trovare una idonea collocazione, ai fini di continuare a renderli fruibili in modo adeguato e, soprattutto decoroso, alla cittadinanza».