L’Assemblea dei delegati di Est Sesia, il principale consorzio di bonifica in Italia, ha confermato Camillo Colli come presidente, rinnovandogli la fiducia per un secondo mandato con 70 voti favorevoli su 83 votanti (84%). La rielezione rappresenta l’epilogo di un percorso istituzionale che ha coinvolto gli oltre 25.000 consorziati, determinando un significativo rinnovamento della rappresentanza e degli organi di governo.
Tra i cambiamenti più rilevanti, il 40% dei delegati è stato completamente rinnovato, in linea con una più ampia trasformazione che ha visto l’elezione di 16 nuovi consiglieri su 18 nel consiglio di amministrazione.
L’assemblea ha poi votato anche un versamento straordinario per la gestione della liquidità dell’ente, pari a circa 4 milioni di euro, per garantire il corretto funzionamento dell’Ente in attesa della nomina dei revisori dei conti da parte della Regione Piemonte. Est Sesia ha, infatti, presentato il bilancio 2023 a giugno, quando non era stato possibile approvarlo a causa delle illegittime, secondo il consorzio, dimissioni del Collegio dei Revisori.
La situazione ha sollevato critiche da parte del presidente Colli: «Da 5 mesi l’ente attende la nomina dei due revisori e dei due supplenti che spettano a Regione Lombardia e Regione Piemonte. Questo nonostante la chiara volontà degli associati di garantire continuità e stabilità alla governance dell’ente».
Nel suo intervento, Colli ha affrontato anche le indiscrezioni su un possibile commissariamento dell’ente, definendole come «una mossa politica in contrasto con la volontà dei consorziati». Ha poi ricordato le gravi irregolarità che in passato hanno interessato il Consorzio: «Se un commissariamento era necessario, lo sarebbe stato dieci anni fa, quando Est Sesia era al centro di indagini della Procura di Novara per accuse che andavano dal falso ideologico alla truffa aggravata, fino all’appropriazione indebita. Oggi, invece, il nostro Cda sta seguendo una strada chiara e trasparente, quella che le istituzioni avrebbero dovuto intraprendere anni fa».