Con l’arrivo del Natale, torna in libreria Celestina. Il mistero del volto dipinto, il primo romanzo della saga gialla di Marco Scardigli, in una nuova edizione curata dall’autore e ripubblicata da Interlinea. Questa riedizione segna un importante lavoro di revisione, pensato per armonizzare il libro con i successivi capitoli della serie ambientata a Novara tra Otto e Novecento.
Il romanzo, ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto, si snoda a partire dal macabro omicidio di Celeste Ragazzi, prostituta d’alto bordo, trovata brutalmente picchiata a morte nella sua casa il 20 novembre 1902. Particolare inquietante: il suo volto era stato dipinto di nero. Scardigli, storico e scrittore, scoprì questa vicenda curiosando tra i giornali cittadini dell’epoca durante la tesi di dottorato nel 1987. Da questo spunto nasce una storia che intreccia la ricostruzione storica con un’indagine poliziesca ricca di suspense.
Il romanzo introduce l’investigatore ante litteram Marchini, uomo attratto dal progresso e dalle novità tecnologiche, contrapposto al capitano Stoffel, ancorato a un passato di valori come fedeltà e onore. Accanto a loro emerge la figura di Ernestina, detta Tina, giovane sarta appartenente al ceto più povero. Nata come personaggio secondario, Tina si rivela centrale nella risoluzione dell’indagine, diventando un’eroina moderna e volitiva. Questo approccio ai personaggi si è consolidato nella saga, dove ogni capitolo successivo porta il nome di una donna: Évelyne. Il mistero della donna francese, finalista al premio Bancarella; Tina. Il mistero dei pirati città; Dada. Il mistero dei topi di teatro.
La nuova edizione di Celestina è frutto di un lavoro di riscrittura svolto la scorsa estate. «Ho tagliato il 20% del testo, soprattutto parti legate alla storia coloniale – peraltro legata a quella di personaggi novaresi come Ugo Ferrandi – per rendere il romanzo più vicino alle storie successive della saga» ha spiega l’autore durante la presentazione insieme al presidente e fondatore di Interlinea, Roberto Cicala.
«Nella prima versione – ha proseguito Scardigli – pubblicata con Mondadori nel 2016, avevo l’occhio dello storico: mi interessava la ricostruzione dell’epoca più che il contesto novarese. Ora, invece, ho adottato una mentalità da narratore, lasciando spazio all’immaginazione del lettore».
La Belle Époque, periodo di profondo cambiamento per l’Europa, fa da sfondo a una storia che, pur calata nel passato, offre riflessioni sull’epoca attuale. «La trasformazione sociale e tecnologica di quel tempo richiama molto il nostro presente» ha sottolineato Scardigli.
Il libro sarà presentato martedì 9 dicembre alle 18 al Circolo dei lettori nelle sale del castello di Novara.