«Il comportamento del presidente Binatti è deplorevole […] ponendosi come obiettivo una modifica allo statuto da raggiungere in ogni modo rasentando il reato di estorsione nei confronti degli amministratori in carica». Il CdA di Fondazione Novara Sviluppo – l’ente nato su iniziativa della Provincia di Novara per favorire innovazione, imprenditorialità ed economia sul territorio – attacca duramente il presidente della Provincia Federico Binatti, in una querelle che ormai va avanti da settimane a suon di comunicati stampa da entrambe le parti.
Motivo dell’infuocata discussione, la recente nomina da parte di Binatti del nuovo presidente della Fondazione, Edoardo Miccichè, (già impugnata dalla Fondazione) a cui, in contrasto con quanto stabilito dallo statuto della Fondazione stessa, è stato affidato un vincolo di mandato allo scopo di modificare le norme statutarie.
Da quello che riferisce la Fondazione, però, la nomina di Miccichè è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I rapporti tra i due enti, infatti, erano tesi già da alcuni mesi, almeno da aprile 2024, quando il CdA aveva inviato all’ente di Palazzo Natta una dura lettera in cui lamentava «il disinteresse della Provincia […] per la mancata nomina del presidente, figura assente dal 9 novembre 2021» cioè da quando l’ex presidente Michele Ragno si era dimesso, dopo essere stato eletto in consiglio comunale in quanto i due ruolo erano incompatibili. Nella missiva, la Fondazione evidenziava «la noncuranza continuamente manifestata di interesse pubblici e generali che devono essere perseguiti nell’azione amministrativa». Nella stessa occasione il CdA aveva sollevato un questione riguardante la sede di via Bovio, occupato dalla Fondazione a titolo gratuito, secondo la Provincia avrebbe manifestato l’intenzione di far pagare. «L’immobile – si legge – costituisce il fondo di dotazione della Fondazione, venendo meno il quale, la stessa dovrà essere posta in liquidazione e tutti i soggetti presenti nello stabile dovranno traslocare […] circa duecento persone molte delle quali ricercatori, facendo venir meno uno dei pochi parchi tecnico scientifici presenti in Piemonte».
Tornando alla più recente questione riguardate la nomina del presidente della Fondazione, il CdA sottolinea di aver impugnato il decreto di nomina «non in odio al dott. Edoardo Miccichè, ma perché il dott. Miccichè ha ricevuto, in violazione dello statuto, un preciso mandato a modificare lo statuto» Che si tratti di vincono è chiaro: «Basta sentire in streaming le affermazioni del presidente della Provincia nella seduta del consiglio provinciale svoltosi in data 7 novembre 2024. In quella sede istituzionale il presidente Binatti ha chiaramente interpretato il proprio decreto specificando che il compito del nominato è quello di modificare lo statuto».
Proseguono la vice presidente della Fondazione, Simona Pruna, e i tre consiglieri Roberto Franzo, Giovanni Rizzo e Antonio Piciaccia: «Il presidente Binatti che forse non conosce le norme e le procedure per procedere con le modifiche statutarie – che non devono piacere a lui e per lui al presidente Miccichè, ma devono essere fatte, se necessario in modo legittimo e corretto – si è posto come obiettivo una modifica dello statuto da raggiungere in ogni modo rasentando il reato di estorsione nei confronti degli amministratori in carica». E proseguono: «Il comportamento del presidente Binatti è deplorevole. Forse con le buone maniere e senza adottare atti illegittimi avrebbe ottenuto ben altri risultati» rinnovando «l’invito a ritirare il decreto o quanto meno a modificare le parti illegittime, al fine di evitare uno scontro che la Fondazione non ha di certo cercato».
Arriverà un replica da parte da parte del presidente Binatti?