Siamo sull’orlo del baratro o possiamo ancora evitare il peggio? Come fare a districarci in un dibattito polarizzato tra negazionisti, cinici e giovani che si ritengono unici depositari di comportamenti ecologicamente virtuosi e credono in un’apocalisse prossima ventura? Il culto della sostenibilità ci prenderà la mano e faremo un processo all’umanità?

La letteratura fin dagli anni Settanta del ‘900 ha sviluppato l’osservazione di un ambiente alterato nei suoi equilibri e ha previsto il rischio della deriva distruttiva delle trasformazioni, esprimendosi nella ‘scrittura della fine’.

Ma un mondo in costante stato di allarme non è più una distopia, anzi diventa il contesto reale di un progetto di selezione naturale che sacrifica i più fragili.

Proviamo a immaginare un prossimo futuro sostenibile?

Salite con me, e con la scrittrice Eleonora Lombardo, a bordo della ‘Sea Paradise’, pronti a partire per una crociera da favola all’insegna del lusso più sfrenato: spazi curatissimi e scenografici, pranzi e cene ineguagliabili, assistenti a disposizione per soddisfare immediatamente ogni desiderio, anche il più bizzarro, compresi cocktail di droghe o prestazioni sessuali. Tutto è a disposizione di tutti, secondo un ideale di parità sociale, tutto luccica, abbaglia e seduce.

Per potersi imbarcare, però, bisogna aver compiuto 70 anni e aver sottoscritto un protocollo rigidissimo. Non costa nulla, è tutto a spese dello Stato, un dono ai cittadini che intraprendono quello che potrebbe essere il loro ultimo viaggio: “Se avete scelto Sea Paradise è perché credete nella Società e nel Bene Comune come obiettivo massimo dell’individuo sulla Terra. Siete consapevoli che le riserve energetiche del pianeta non sono infinite e che l’essere umano ha come missione quella di preservare il pianeta prima ancora che se stesso. Se l’avete scelto, è perché amate il prossimo e avete scelto liberamente di dare agli altri le stesse possibilità che hanno consentito a voi di vivere una vita lunga”.

Chi non parte è consapevole delle conseguenze, perché sa di rifiutare la base su cui si fonda il patto di solidarietà tra generazioni, l’idea stessa di essere leggeri per il pianeta e di non chiedergli più di quanto ci abbia fornito in 70 anni di esistenza: “Il coniuge che decideva di non partire smetteva di avere assistenza su ogni fronte e il partner più giovane, ancora in età da lavoro, era tenuto a pagare una tassa corrispondente alla metà dei suoi introiti”.

La storia del mondo percorre nuove vie: democrazia, libertà e proprietà privata vengono smascherate e dichiarate inadatte a sostenere la nuova Società fondata su uguaglianza e collettività. L’abolizione della famiglia nucleare è un passaggio necessario per far prevalere il bene comune, per arginare e poi debellare l’individualismo egoista che ha caratterizzato l’epoca consumistica.

Statistiche e proiezioni di consumo indicano l’età perfetta a partire dalla quale il senilicidio è un atto necessario per garantire la sopravvivenza della specie.

Sì, sulla Sea Paradise si muore, al primo giro o, se si è fortunati, al decimo viaggio.

“La crociera di Stato è una strategia di efficientamento perfetta. E forse neanche il modo peggiore per lasciare il pianeta”; si muore di una morte discreta e silenziosa, che arriva sotto forma di arsenico in un bicchiere d’acqua o di gas durante una seduta di massaggi in una spa, o scivolando accidentalmente da uno dei ponti.

Con l’Efficientamento sono stati anche riscritti i parametri della salute: non bisogna attendere che la malattia venga a bussare al nostro corpo, la medicina non deve riparare. Il Servizio Sanitario è al servizio del cittadino, ma non è previsto alcun intervento là dove si può provare che la patologia dipende da scelte di vita non consone al nuovo assetto del pianeta: “La cardiologia non ripara situazioni compromesse da un cattivo stile di vita. Lo stesso vale per l’odontoiatria: niente otturazioni, placche o protesi, che non fanno altro che aggravare l’inquinamento”.

Il Protocollo non lascia nulla al caso. Una volta esaurita l’esperienza sulla Terra, i nostri beni verranno ridistribuiti secondo le necessità; è meglio autorizzare per tempo la cancellazione di foto, video e ricordi per non appesantire i data base, per non intasare la memoria collettiva del mondo e non alimentare una delle maggiori debolezze della nostra generazione, la nostalgia.

Anche il post mortem è green: tumulazioni e cremazioni generano spreco energetico, perciò è suggerito il compostaggio o, ancora più ecologico, il processo di acquamazione: “Questo sistema impiega solo il 10% dell’energia che serve per la cremazione tradizionale, inoltre rende più semplice il recupero di eventuali pacemaker o otturazioni in amalgama che, se bruciati, possono liberare mercurio nell’aria”.

Come in tutti i sistemi, c’è un difetto: il Protocollo Sea Paradise non prevede che l’anomalia siamo noi.

A cominciare dall’amicizia, il sentimento che spiega la complessità e le contraddizioni del fattore umano, come quella tra Elvira e Amanda, che la malattia fa vivere in modo innocuo in un presente smemorato. E poi c’è il nostro prodotto più ‘inutile’: per la nave si aggira un uomo misterioso e affascinante che si esprime in versi, generando sconcerto e smarrimento in chi ha il cervello sintonizzato su algoritmi e comprende solo il significato denotativo di parole apparentemente disunite: “Mi sono ritrovata dentro una poesia. Deve essere da lì che veniamo noi vecchi, dalle parole che hanno significati sganciati dalla realtà, veniamo tutti dalla necessità dell’interpretazione, dalle immagini sfocate, dai riflessi, dall’ardire di una libertà di senso. Di una licenza poetica. Siamo pericolosissimi, ci possiamo illuminare senza sprecare energia”.

La fine del viaggio è una fuga davanti ad un sole ancora padrone del cielo, chi prova a sottrarsi al sistema e alla narrazione predominante diventa, da passeggero di prima classe, clandestino in cerca di una rotta e pronto a tornare alla vita.

Eleonora Lombardo, “Sea Paradise”, Sellerio, Palermo. 2024

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