Le minoranze in consiglio comunale si preparano alla seduta di dopo domani, mercoledì 18 dicembre, durante la quale verrà discusso il bilancio di previsione 2025. I gruppi di opposizione (in foto) hanno presentato complessivamente 49 emendamenti, suddivisi tra Partito Democratico (27), Movimento 5 Stelle (15), Insieme per Novara (5), oltre a due proposte tecniche per correggere errori materiali nei documenti.
Secondo quanto dichiarato dal capogruppo del Partito Democratico, Nicola Fonzo, il sindaco Alessandro Canelli ha mostrato disponibilità al dialogo «tanto da avere avuto garanzia che alcuni emendamenti saranno approvati: 5 del Pd, 2 del M5S e 1 di Insieme per Novara. Abbiamo riscontrato aperture importanti, ma le principali criticità si concentrano su sport e istruzione tanto se 27 emendamenti, 10 riguardano questi settori. Riteniamo che qui l’operato dei due assessori sia inadeguato».
Tra gli emendamenti, il Pd chiede dunque maggiore trasparenza sulla gestione delle strutture sportive e sulla destinazione delle risorse per l’assistenza agli alunni disabili. Fonzo ha inoltre denunciato problematiche legate alla piscina di via Solferino e allo Sporting, su quest’ultimo punto con la necessità di chiudere una discussione aperta in seduta segreta. Per quanto riguarda l’istruzione, il gruppo punta a ottenere dati chiari sul numero di bambini diversamente abili, in particolare con spettro autistico, che necessitano assistenza e sulle risorse già assegnate.
Sul fronte politico, Fonzo ha espresso dubbi sulla stabilità della maggioranza: «Non sono come arriverà a fine mandato, consiglieri e assessori non perdono occasione di darsi schiaffoni. Da questa parte, invece, c’è una minoranza che collabora e guarda al futuro delle prossime elezioni del 2027».
Anche la collega Milù Allegra si è soffermata sui temi riguardanti lo sport e l’istruzione: «Le nostre proposte puntano sulle tariffe e sui criteri di assegnazione degli spazi alle società sportive. Periodicamente riceviamo lamentele su questo fronte. Chiediamo anche chiarimenti sul nuovo skatepark che dovrà essere costruito in un quartiere socialmente svantaggiato». Per quanto riguarda l’istruzione, Allegra ha affermato che «l’orientamento scolastico deve essere completamente rivisto: non basta che le scuole superiori distribuiscano i loro volantini. Per non parlare dell’appalto per la gestione degli alunni disabili: un gran pasticcio. L’assessore Negri è arrivata in commissione senza nulla, noi vogliamo un progetto concreto».
Il Movimento 5 Stelle ha, invece, focalizzato la sua attenzione su sicurezza e servizi pubblici. Tra le proposte avanzate, spiccano «il potenziamento del servizio di bus a chiamata dopo le ore 21- ha detto il consigliere Francesco Renna – l’introduzione di un taxi rosa per la sicurezza delle donne nelle ore serali e notturne e il rilancio della figura del vigile di quartiere. «La situazione intorno alla stazione resta critica, con degrado, spaccio e abbandono e l’amministrazione non sta intervenendo».
Altri emendamenti li ha accennati il capogruppo Mario Iacopino: «Il coordinamento sui cantieri stradali e una maggiore sinergia tra gli uffici comunali, spesso percepiti come poco organizzati. Proponiamo di potenziare gli uffici dedicati ai bandi per massimizzare i finanziamenti, ad esempio per la riqualificazione energetica delle scuole e per le cucine interne delle mense scolastiche». Infine, il gruppo ha rilanciato l’idea di un bilancio partecipato, che consenta ai cittadini di proporre progetti per i singoli quartieri.
Piergiacomo Baroni, capogruppo di Insieme per Novara, ha puntato l’attenzione sulle politiche abitative e sui servizi sociali. «A Novara ci sono 18 alloggi vuoti che potrebbero essere assegnati con un bando entro giugno 2025. Inoltre, è necessario pensare a forme di housing sociale accessibili per diverse fasce della popolazione, considerando che i costi degli affitti in città sono ormai insostenibili». Baroni ha anche evidenziato le difficoltà operative dei servizi sociali, dove 9 assistenti su 30 hanno lasciato il lavoro negli ultimi due anni. «La gestione è disorganizzata e si opera sempre in emergenza, senza un progetto strutturato. Servono modelli organizzativi più efficienti». Tra le proposte c’è anche la creazione di un centro diurno accanto al nuovo dormitorio e di uno spazio ecosolidale per la distribuzione di beni usati.