Si è svolta venerdì, 20 dicembre, la votazione che ha visto Rosa Maria Monfrinoli, vicesindaca di Cameri, essere nominata presidente della Comunità dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, che riunisce 68 soggetti – tra i sindaci dei 61 Comuni coinvolti oltre ai presidenti delle province di Novara, Vercelli, Vco e Biella, e ai presidenti dell’Unione montana del Cusio e del Mottarone, dell’Unione dei Comuni Prealpi Biellesi e dell’Unione montana Valle Elvo.
La battaglia si è conclusa con una netta contrapposizione politica: da una parte Fratelli d’Italia che aveva cercato di imporre il suo candidato, Alessandro Marchese, sindaco di Borgo Ticino; dall’altra la “coalizione” della Lega con il centro sinistra per trovare un nome condiviso. La scelta era, infatti, caduta sul sindaco di Bellinzago, Fabio Sponghini, che però nelle due votazioni nella prima votazione aveva ottenuto 31 voti contro i 22 di Marchese e nella seconda tornata si era fermato a 29 voti contro i 25 del suo rivale.
Dopo il ritiro della candidatura di Sponghini, la condivisione, almeno di una parte politica, è stata trovata intorno alla vicesindaca di Cameri, eletta così alla guida della Comunità.
La strategia di Fdi contro tutti non ha ripagato, i comuni hanno preferito convergere su un nome condiviso come quello di Monfrinoli che ha già ricoperto ruoli nella Provincia di Novara ed è stata sindaca del comune di Cameri.
(in foto Monfrinoli con l’ex presidente del Parco, Sergio Ferrari sindaco di Casalino)