Nessuna sorpresa da parte di chi sta seguendo la vicenda del polo logistico di Pernate nello scoprire che la società Develog4 srl, proponente del progetto, ha deciso di chiedere – in sede di udienza del ricorso presentato dai proprietari terrieri che con la stessa società hanno già firmato i compromessi di vendita – «che il ricorso dei proprietari e la relativa istanza cautelare, siano accolti». In altre parole, la società si schiera – come facilmente intuibile – dalla parte dei proprietari che chiedono di proseguire con l’iter per la costruzione del polo logistico da 800mila metri quadrati che modificherebbe radicalmente il territorio di Pernate.
Nel ricorso – presentato contro il comune di Galliate, il comune di Novara e la Regione Piemonte – i proprietari contestano l’illegittimità della delibera con cui Galliate ha bloccato il progetto. Secondo il legale dei proprietari, l’avvocato Claudio Linzola, il comune di Galliate non aveva titolo per esprimersi sull’accordo di pianificazione, bocciato, appunto, nella seduta del 30 ottobre. Nella nota con cui Develog comunica al Tar di sostenere il ricorso dei proprietari annuncia anche che «sta per procedere alla sua autonoma impugnazione, con correlata istanza cautelare, entro il termine decadenziale di legge» chiedendo di sospendere l’iter del ricorso dei proprietari per accorparlo a questa richiesta.
Nelle memorie presentate da Develog, è chiaro l’attacco frontale della società al comune di Galliate che, secondo quanto si legge nel documento «ha accampato motivazioni puramente apparenti e anzi prettamente ideologiche, non giuridiche e a-tecniche, che comunque non riguardano un interesse giuridicamente apprezzabile sotto il profilo urbanistico o ambientale del Comune di Galliate, per plurimi ordini di motivazioni». Develog definisce le valutazioni che hanno portato Galliate a bocciare l’accordo di pianificazione come «valutazioni di mera partigianeria politica».
Non solo, la società tenta di mettere fretta al tribunale precisando «che gli ordinari tempi di svolgimento del giudizio appaiono incompatibili con la necessità dei proprietari e dell’odierna esponente Develog 4 S.r.l. di ricevere tempestiva risposta giurisdizionale, in tempo utile per lo sviluppo delle aree entro il termine attualmente previsto dai contratti preliminari di vendita».
Dall’altro lato della barricata, il comune di Galliate nelle sue memorie ricorda come una delle motivazioni principali citate contestualmente all’approvazione della delibera sono le «forti ricadute negative sulla viabilità in entrata e in uscita dal centro abitato di Galliate» e ha allegato una relazione del comandante della polizia locale che evidenzia l’impatto negativo che la costruzione del polo avrebbe sul traffico veicolare verso la rotonda Pernate sulla SS 341. Il Comune contesta anche «i volumi di traffico stimati nello studio allegato al progetto della proponente in base ad un solo campionamento di due ore nel periodo della pandemia» che di fatto sottostima il traffico veicolare già esistente «pari a 15.000 transiti giornalieri sul varco Via Novara, con picchi anche superiori a 20.000 veicoli, e pari a 8.000 transiti giornalieri sul varco Ponte Ticino, con picchi di oltre 10.000 veicoli».
Insieme al comune di Galliate si sono costituiti Legambiente, Pro Natura e l’associazione dei Fontanili di Pernate che fin dall’inizio si sono opposti al progetto di costruzione del polo. Anche loro ricordano come la realizzazione «avverrebbe a ridosso del centro abitato di Pernate: le prime case si troverebbero sottovento e ad una distanza di meno di 80 metri. dal polo logistico, l’asilo infantile ad una distanza di 300 metri e la scuola elementare a 700 metri» e come il progetto determinerebbe «inevitabili ricadute sul traffico, sull’ambiente in generale, e in particolare sull’aria e sul paesaggio e sulla visuale delle aree contermini. Nel caso, non può dubitarsi di tali ricadute sull’ambiente, sulla circolazione viaria e sulle infrastrutture viarie del Comune di Galliate, che è comune confinante con quello di Novara e in particolare con l’ambito T3b oggetto del progetto di Develog 4 srl».
Nell’udienza tenutasi stamattina, 9 gennaio, il legale dei proprietari non ha aderito alla richiesta di rinvio presentata da Develog, istanza che il Tar ha poi deciso di respingere, invitando le parti alla discussione dell’istanza cautelare. La decisione è attesa tra domani e sabato. Tra poche ore si potrà dunque avere un primo riscontro sul piano giudiziario nella vicenda del maxi polo di Pernate che da anni sta occupando la cronaca del nostro territorio.
Vinceranno gli interessi dei proprietari e dell’azienda proponente o le rivendicazioni di tutela del paesaggio, del territorio e della qualità della vita dei cittadini presentate dal comune di Galliate? Ciò che è certo è che la società ha giocato in questa fase tutte le carte a propria disposizione contro la decisione di Galliate e la sua amministrazione. Un fatto che dovrebbe interrogarci sui rapporti di forza tra le multinazionali e le amministrazioni pubbliche e, più in generale, sulla direzione che il novarese vorrà prendere nei prossimi anni.