Industria, inizio d’anno all’insegna dell’incertezza per le province di Novara e di Vercelli

I dati di Confindustria: ancora in calo le aspettative produzione e ordini; crescono gli investimenti “sostitutivi”. Secondo la Camera di Commercio anche i contratti saranno di meno

Il 2025 si apre all’insegna del pessimismo per gli imprenditori delle province di Novara e Vercelli, secondo le previsioni congiunturali dell’associazione. Dai dati emerge infatti che per il trimestre gennaio-marzo 2025 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a -6,6 punti (con un decremento di 2,4 punti) nel Novarese e a -28,9 punti (con un decremento di 6,7 punti) in provincia di Vercelli. 

«Siamo in una fase di incertezza – commenta il presidente di Confindustria Novara Vercelli e Valsesia Gianni Filippa – a causa dell’instabilità a livello geopolitico, del rallentamento delle economie di Germania e Francia, che sono per noi mercati importanti, e delle conseguenze della crisi dell’automotive» aggiungendo però che «il nostro sistema manifatturiero rimane solido e gli imprenditori del territorio dimostrano di voler continuare a investire anche nelle fasi più complicate per mantenere aggiornati gli impianti». 

Le previsioni di investimenti “sostitutivi” salgono, infatti, in entrambe le province: dal 41,7% al 50,4% in quella di Novara e dal 39,3% al 45,5% in quella di Vercelli (la media regionale è in crescita dal 48,4% al 49,8%), mentre gli investimenti “significativi” registrano un calo (dal 36,7% al 29,1%) nel Novarese e un lieve incremento (dal 24,7% al 25%) in provincia di Vercelli e (dal 23,5% al 23,6%) in Piemonte.

«Anche il mercato del lavoro – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – risente, seppure in modo ancora non troppo impattante, della fase di incertezza; lo scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata, peraltro, non accenna a ridursi e questo crea preoccupazione tra le imprese, soprattutto in una prospettiva di medio-lungo periodo». A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 4,8 a 1,7 punti in provincia di Novara e da -1,1 a -6,7 punti in provincia di Vercelli, mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione scende dal 9,8% al 7,6% nel Novarese, con una media piemontese in aumento dall’11,5% al 13,7%. 

Secondo i dati dell’indagine commissionata dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, sono 6.520 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di gennaio 2025, 710 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per il novarese le entrate programmate a gennaio 2025 sono 3.290 (erano 3.540 nel 2024). Di queste il 28% è rappresentato da contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, e il 72% da contratti a termine, in un trend che non sembra arrestarsi. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (430 entrate previste), seguito dal commercio (390 unità), dalle industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma e dalle industrie meccaniche ed elettroniche (370 in entrambi i settori) e infine dai servizi alle persone (360), anche se in 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

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Industria, inizio d’anno all’insegna dell’incertezza per le province di Novara e di Vercelli

I dati di Confindustria: ancora in calo le aspettative produzione e ordini; crescono gli investimenti “sostitutivi”. Secondo la Camera di Commercio anche i contratti saranno di meno

Il 2025 si apre all’insegna del pessimismo per gli imprenditori delle province di Novara e Vercelli, secondo le previsioni congiunturali dell’associazione. Dai dati emerge infatti che per il trimestre gennaio-marzo 2025 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a -6,6 punti (con un decremento di 2,4 punti) nel Novarese e a -28,9 punti (con un decremento di 6,7 punti) in provincia di Vercelli. 

«Siamo in una fase di incertezza – commenta il presidente di Confindustria Novara Vercelli e Valsesia Gianni Filippa – a causa dell’instabilità a livello geopolitico, del rallentamento delle economie di Germania e Francia, che sono per noi mercati importanti, e delle conseguenze della crisi dell’automotive» aggiungendo però che «il nostro sistema manifatturiero rimane solido e gli imprenditori del territorio dimostrano di voler continuare a investire anche nelle fasi più complicate per mantenere aggiornati gli impianti». 

Le previsioni di investimenti “sostitutivi” salgono, infatti, in entrambe le province: dal 41,7% al 50,4% in quella di Novara e dal 39,3% al 45,5% in quella di Vercelli (la media regionale è in crescita dal 48,4% al 49,8%), mentre gli investimenti “significativi” registrano un calo (dal 36,7% al 29,1%) nel Novarese e un lieve incremento (dal 24,7% al 25%) in provincia di Vercelli e (dal 23,5% al 23,6%) in Piemonte.

«Anche il mercato del lavoro – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – risente, seppure in modo ancora non troppo impattante, della fase di incertezza; lo scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata, peraltro, non accenna a ridursi e questo crea preoccupazione tra le imprese, soprattutto in una prospettiva di medio-lungo periodo». A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 4,8 a 1,7 punti in provincia di Novara e da -1,1 a -6,7 punti in provincia di Vercelli, mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione scende dal 9,8% al 7,6% nel Novarese, con una media piemontese in aumento dall’11,5% al 13,7%. 

Secondo i dati dell’indagine commissionata dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, sono 6.520 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di gennaio 2025, 710 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per il novarese le entrate programmate a gennaio 2025 sono 3.290 (erano 3.540 nel 2024). Di queste il 28% è rappresentato da contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, e il 72% da contratti a termine, in un trend che non sembra arrestarsi. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (430 entrate previste), seguito dal commercio (390 unità), dalle industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma e dalle industrie meccaniche ed elettroniche (370 in entrambi i settori) e infine dai servizi alle persone (360), anche se in 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

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