Un “Otello” ottocentesco inaugura la stagione lirica del Teatro Coccia

La Prima in occasione delle festività di San Gaudenzio

Il Teatro Coccia di Novara apre il sipario della nuova stagione lirica con un titolo di grande prestigio: Otello, il penultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1887. L’opera, assente dal palco novarese dal 2007, verrà messa in scena con due repliche: venerdì 24 gennaio alle 20.30 e domenica 26 gennaio alle 16

Durante la conferenza stampa di presentazione, Fabio Ravanelli, presidente della Fondazione Teatro Coccia, ha sottolineato le difficoltà legate al finanziamento della cultura da parte degli imprenditori. «Si tende a preferire altri settori, come lo sport, convinti che ‘con la cultura non si mangia’. Ma non è così» lodando il main sponsor dello spettacolo, Comoli Ferrari, per il suo costante impegno a favore del teatro.

Paolo Ferrari, amministratore delegato di Comoli Ferrari, ha ribadito l’importanza di sostenere iniziative culturali: «Abbiamo sempre supportato il Coccia. La cultura ha bisogno di essere messa in luce, è fondamentale per la crescita della comunità».

Edoardo Brustia, presidente del consiglio comunale, ha evidenziato il valore simbolico della Prima che coincide con i festeggiamenti di San Gaudenzio, patrono di Novara. «Grazie a questa occasione, la città si unisce al teatro, diventando un tutt’uno».

L’opera è una co-produzione che vede la collaborazione del Teatro Coccia con altre importanti realtà teatrali italiane: Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro Sociale di Rovigo.

Il Maestro, che dirigerà l’Orchestra Filarmonica Italiana, Christopher Franklin, ha sottolineato la complessità tecnica di Otello: «È una sfida straordinaria. L’orchestra, imponente, deve letteralmente ballare per seguire una partitura ricca di dettagli e con una struttura estremamente complessa. Quest’opera rappresenta il momento più wagneriano di Verdi e necessita di un’attenzione particolare al coordinamento degli interventi, anche dietro le quinte».

Il regista Italo Nunziata, che ha già lavorato su questa produzione in passato, ha spiegato di aver dedicato due anni di lavoro al progetto. «Il tema di Otello è tristemente attuale, affrontando argomenti come la violenza e il femminicidio. La gelosia è la vera protagonista, rappresentata come una prigione mentale che porta alla rovina – ha affermato -. L’ambientazione scelta per lo spettacolo è quella della fine Ottocento, per mettere in evidenza i drammi borghesi dell’epoca».

Artemio Cabassi, costumista dell’opera, ha raccontato il lavoro dietro le quinte: «I costumi sono impegnativi, non solo per la loro complessità, ma anche per il cambio di epoca. Abbiamo deciso di rimanere fedeli all’ambientazione storica di Verdi».

Scene a cura di Domenico Franchi già autore delle scene di Il Trovatore nel 2023, luci di Fiammetta Baldiserri, riprese da Ivan Pastrovicchio. Nel cast spiccano artisti del calibro di Roberto Aronica nel ruolo di Otello, Angelo Veccia è Jago, Desdemona è Iwona Sobotka, al suo debutto nel ruolo in Italia, Cassio è interpretato da Oronzo D’Urso, Roderigo è Andrea Galli, Lodovico anch’egli al debutto è Shi Zong, Montano Lorenzo Liberali, Un araldo Eugenio Maria Degiacomi, Emilia Nikolina Janevska.

In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana con l’aggiunta della Banda di Palcoscenico, Coro del Teatro Municipale Piacenza, Maestro del coro Corrado Casati. Coro Voci Bianche Teatro Municipale Piacenza, diretto dal Maestro Giorgio Ubaldi.

Info e biglietti QUI

(foto di Mario Finotti)

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Un “Otello” ottocentesco inaugura la stagione lirica del Teatro Coccia

La Prima in occasione delle festività di San Gaudenzio

Il Teatro Coccia di Novara apre il sipario della nuova stagione lirica con un titolo di grande prestigio: Otello, il penultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1887. L’opera, assente dal palco novarese dal 2007, verrà messa in scena con due repliche: venerdì 24 gennaio alle 20.30 e domenica 26 gennaio alle 16

Durante la conferenza stampa di presentazione, Fabio Ravanelli, presidente della Fondazione Teatro Coccia, ha sottolineato le difficoltà legate al finanziamento della cultura da parte degli imprenditori. «Si tende a preferire altri settori, come lo sport, convinti che ‘con la cultura non si mangia’. Ma non è così» lodando il main sponsor dello spettacolo, Comoli Ferrari, per il suo costante impegno a favore del teatro.

Paolo Ferrari, amministratore delegato di Comoli Ferrari, ha ribadito l’importanza di sostenere iniziative culturali: «Abbiamo sempre supportato il Coccia. La cultura ha bisogno di essere messa in luce, è fondamentale per la crescita della comunità».

Edoardo Brustia, presidente del consiglio comunale, ha evidenziato il valore simbolico della Prima che coincide con i festeggiamenti di San Gaudenzio, patrono di Novara. «Grazie a questa occasione, la città si unisce al teatro, diventando un tutt’uno».

L’opera è una co-produzione che vede la collaborazione del Teatro Coccia con altre importanti realtà teatrali italiane: Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro Sociale di Rovigo.

Il Maestro, che dirigerà l’Orchestra Filarmonica Italiana, Christopher Franklin, ha sottolineato la complessità tecnica di Otello: «È una sfida straordinaria. L’orchestra, imponente, deve letteralmente ballare per seguire una partitura ricca di dettagli e con una struttura estremamente complessa. Quest’opera rappresenta il momento più wagneriano di Verdi e necessita di un’attenzione particolare al coordinamento degli interventi, anche dietro le quinte».

Il regista Italo Nunziata, che ha già lavorato su questa produzione in passato, ha spiegato di aver dedicato due anni di lavoro al progetto. «Il tema di Otello è tristemente attuale, affrontando argomenti come la violenza e il femminicidio. La gelosia è la vera protagonista, rappresentata come una prigione mentale che porta alla rovina – ha affermato -. L’ambientazione scelta per lo spettacolo è quella della fine Ottocento, per mettere in evidenza i drammi borghesi dell’epoca».

Artemio Cabassi, costumista dell’opera, ha raccontato il lavoro dietro le quinte: «I costumi sono impegnativi, non solo per la loro complessità, ma anche per il cambio di epoca. Abbiamo deciso di rimanere fedeli all’ambientazione storica di Verdi».

Scene a cura di Domenico Franchi già autore delle scene di Il Trovatore nel 2023, luci di Fiammetta Baldiserri, riprese da Ivan Pastrovicchio. Nel cast spiccano artisti del calibro di Roberto Aronica nel ruolo di Otello, Angelo Veccia è Jago, Desdemona è Iwona Sobotka, al suo debutto nel ruolo in Italia, Cassio è interpretato da Oronzo D’Urso, Roderigo è Andrea Galli, Lodovico anch’egli al debutto è Shi Zong, Montano Lorenzo Liberali, Un araldo Eugenio Maria Degiacomi, Emilia Nikolina Janevska.

In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana con l’aggiunta della Banda di Palcoscenico, Coro del Teatro Municipale Piacenza, Maestro del coro Corrado Casati. Coro Voci Bianche Teatro Municipale Piacenza, diretto dal Maestro Giorgio Ubaldi.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore