Bufera su Chiarelli, il Pd: «Vietato contributo elettorale della cooperativa». Presentato esposto

Il gruppo consiliare torna sulla vicenda che coinvolge l'assessora regionale circa il finanziamento ricevuto da Silvabella che durante l'estate gestiva la piscina di via Solferino e ora il bar dello Sporting. La diretta interessata: «Tutte le donazioni ricevute sono state regolarmente dichiarate nel rispetto delle normative vigenti»

«La cooperativa Silvabella, gestore della piscina di via Solferino nell’estate 2024, ha versato un contributo alla campagna elettorale dell’assessora regionale Marina Chiarelli, all’epoca vicesindaco di Novara. Un contributo vietato dalla legge. Per questo motivo abbiamo presentato un esposto sia in Procura che alla Corte d’Appello per verificare la presenza di eventuali illeciti». Ma non è tutto. «Se il reato fosse accertato, ne risulterebbe coinvolta anche Elisabetta Franzoni, allora consigliera comunale e ora assessora di Fratelli d’Italia, in qualità di mandatario della campagna elettorale». Così ha dichiarato il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Nicola Fonzo, durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina insieme ai colleghi del gruppo.

La questione non è nuova. Già prima di Natale il gruppo Pd aveva sollevato dubbi su Silvabella, la cooperativa che, appunto, a maggio aveva ottenuto dal Comune la gestione della piscina scoperta. Dopo un primo bando andato deserto, un secondo tentativo aveva visto la partecipazione esclusiva di Silvabella.

Secondo il Pd, ora emergono nuovi dettagli: la cooperativa, con sede a Mortara, in provincia di Pavia («con un enorme interesse sul territorio novarese» ha ironizzato Fonzo») ha finanziato la campagna elettorale della vicesindaca dell’epoca, candidata alle regionali con Fratelli d’Italia. La legge di riferimento sui finanziamenti elettorali è la 195/1974, modificata dalla 3/2019, la cosiddetta “Spazzacorrotti”, proposta proprio dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. «Un paradosso» hanno commentato i consiglieri.

La vicenda si complica ulteriormente considerando che l’assessore allo Sport, Ivan De Grandis, appartiene alla stessa corrente politica e ha poi assunto il ruolo di vicesindaco dopo Chiarelli.

Ulteriori problematiche riguardano la gestione delle strutture sportive. Sara Paladini, consigliera Pd, ha evidenziato che «la stessa Silvabella gestisce il bar dell’impianto sportivo del Terdoppio e ha dato in subappalto il servizio di pulizie dell’area natatoria, un’operazione vietata a chi partecipa a una gara d’appalto. Inoltre, dopo l’assegnazione della piscina di via Solferino, il Comune ha acquistato materiale per l’impianto, nonostante fosse previsto che tali spese fossero a carico del gestore». Inoltre, continua Paladini «nel corso di una commissione consiliare di ottobre, il dirigente comunale del settore, Dario Santacroce, aveva dichiarato di non essere a conoscenza della gestione del bar all’interno dello Sporting». E proprio per tutta la vicenda relativa ai bandi di gestione del Terdoppio, lo stesso Santacroce era stato sanzionato con una sospensione di tre mesi e una multa di 500 euro.

Ha proseguito ancora Fonzo: «Dopo la sospensione in autotutela del precedente bando di gestione dello Sporting e diverse proroghe concesse agli attuali gestori, il Comune ha pubblicato un nuovo bando su Mepa per un appalto ponte di cinque mesi a partire dal 1° maggio, sia per lo Sporting che per la piscina di via Solferino. Il capitolato tecnico non è visibile, ma sembra prevedere criteri più stringenti per la presentazione delle offerte, un cambiamento che riteniamo essere una conferma della fondatezza delle nostre critiche precedenti».

«Dal punto di vista politico questa situazione è una schifezza» ha affermato il capogruppo e ha evidenziato la possibile presenza di profili penali nella vicenda.

Il consigliere Rossano Pirovano ha rincarato la dose, affermando che esistono «forti responsabilità politiche da parte dell’assessore De Grandis, non possiamo pensare che lui non fosse informato di quello che stava succedendo».

«Quello del bando pubblicato e poi ritirato è pasticcio enorme: non si capisce perché farlo in fretta durante la gestione dei mondiali, questo De Grandis non l’ha mai chiarito – ha detto la consigliera Milù Allegra –. L’assessore inoltre dice che non è responsabile perché non è dirigente: lui è tenuto a controllare, quantomeno è responsabile del fatto di non aver controllato. Ora ci ci chiediamo perché sindaco mantenga le deleghe a un assessore e vicesindaco che lo mette continuamente in imbarazzo, è venuto il tempo in cui qualcuno faccia le valigie».

«Chi occupa spazi di potere deve fare le cose in ottica dell’etica – ha concluso la consigliera Cinzia Spilinga – Anche se in questo contesto non si configurasse un reato, bisognerebbe avere dignità e rispetto del ruolo. In questo momento, invece, nella giunta vale tutto».

La diretta interessata commenta così: «Confido pienamente nelle istituzioni e nella correttezza delle procedure seguite, così come nella serietà degli organismi preposti alla verifica della trasparenza delle campagne elettorali. Tutte le donazioni ricevute sono state regolarmente dichiarate nel rispetto delle normative vigenti, senza alcuna irregolarità né la creazione di fondi occulti – fa sapere Chiarelli -. Trovo singolare e strumentale l’attacco del Partito Democratico, che anziché affrontare con serietà il dibattito politico e confrontarsi sui temi che interessano davvero i cittadini, ha preferito costruire un caso mediatico. Il contributo in questione, di 2.500 euro, è stato deliberato nella massima trasparenza dal consiglio di amministrazione della società, rendicontato e nessun organismo preposto ha riscontrato irregolarità».

«È evidente che il Pd cerca di distogliere l’attenzione dai problemi reali che le persone affrontano ogni giorno senza contestare nel merito la mia azione amministrativa, ricorrendo a strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione e la tutela dell’interesse pubblico – aggiunge l’assessora regionale -. Il mio impegno resta immutato: continuerò a operare con serietà, trasparenza e dedizione, nel pieno rispetto delle regole. I cittadini meritano risposte concrete e soluzioni ai loro problemi, non sterili polemiche alimentate da chi preferisce la propaganda al lavoro serio per il bene comune».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Bufera su Chiarelli, il Pd: «Vietato contributo elettorale della cooperativa». Presentato esposto

Il gruppo consiliare torna sulla vicenda che coinvolge l’assessora regionale circa il finanziamento ricevuto da Silvabella che durante l’estate gestiva la piscina di via Solferino e ora il bar dello Sporting. La diretta interessata: «Tutte le donazioni ricevute sono state regolarmente dichiarate nel rispetto delle normative vigenti»

«La cooperativa Silvabella, gestore della piscina di via Solferino nell’estate 2024, ha versato un contributo alla campagna elettorale dell’assessora regionale Marina Chiarelli, all’epoca vicesindaco di Novara. Un contributo vietato dalla legge. Per questo motivo abbiamo presentato un esposto sia in Procura che alla Corte d’Appello per verificare la presenza di eventuali illeciti». Ma non è tutto. «Se il reato fosse accertato, ne risulterebbe coinvolta anche Elisabetta Franzoni, allora consigliera comunale e ora assessora di Fratelli d’Italia, in qualità di mandatario della campagna elettorale». Così ha dichiarato il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Nicola Fonzo, durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina insieme ai colleghi del gruppo.

La questione non è nuova. Già prima di Natale il gruppo Pd aveva sollevato dubbi su Silvabella, la cooperativa che, appunto, a maggio aveva ottenuto dal Comune la gestione della piscina scoperta. Dopo un primo bando andato deserto, un secondo tentativo aveva visto la partecipazione esclusiva di Silvabella.

Secondo il Pd, ora emergono nuovi dettagli: la cooperativa, con sede a Mortara, in provincia di Pavia («con un enorme interesse sul territorio novarese» ha ironizzato Fonzo») ha finanziato la campagna elettorale della vicesindaca dell’epoca, candidata alle regionali con Fratelli d’Italia. La legge di riferimento sui finanziamenti elettorali è la 195/1974, modificata dalla 3/2019, la cosiddetta “Spazzacorrotti”, proposta proprio dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. «Un paradosso» hanno commentato i consiglieri.

La vicenda si complica ulteriormente considerando che l’assessore allo Sport, Ivan De Grandis, appartiene alla stessa corrente politica e ha poi assunto il ruolo di vicesindaco dopo Chiarelli.

Ulteriori problematiche riguardano la gestione delle strutture sportive. Sara Paladini, consigliera Pd, ha evidenziato che «la stessa Silvabella gestisce il bar dell’impianto sportivo del Terdoppio e ha dato in subappalto il servizio di pulizie dell’area natatoria, un’operazione vietata a chi partecipa a una gara d’appalto. Inoltre, dopo l’assegnazione della piscina di via Solferino, il Comune ha acquistato materiale per l’impianto, nonostante fosse previsto che tali spese fossero a carico del gestore». Inoltre, continua Paladini «nel corso di una commissione consiliare di ottobre, il dirigente comunale del settore, Dario Santacroce, aveva dichiarato di non essere a conoscenza della gestione del bar all’interno dello Sporting». E proprio per tutta la vicenda relativa ai bandi di gestione del Terdoppio, lo stesso Santacroce era stato sanzionato con una sospensione di tre mesi e una multa di 500 euro.

Ha proseguito ancora Fonzo: «Dopo la sospensione in autotutela del precedente bando di gestione dello Sporting e diverse proroghe concesse agli attuali gestori, il Comune ha pubblicato un nuovo bando su Mepa per un appalto ponte di cinque mesi a partire dal 1° maggio, sia per lo Sporting che per la piscina di via Solferino. Il capitolato tecnico non è visibile, ma sembra prevedere criteri più stringenti per la presentazione delle offerte, un cambiamento che riteniamo essere una conferma della fondatezza delle nostre critiche precedenti».

«Dal punto di vista politico questa situazione è una schifezza» ha affermato il capogruppo e ha evidenziato la possibile presenza di profili penali nella vicenda.

Il consigliere Rossano Pirovano ha rincarato la dose, affermando che esistono «forti responsabilità politiche da parte dell’assessore De Grandis, non possiamo pensare che lui non fosse informato di quello che stava succedendo».

«Quello del bando pubblicato e poi ritirato è pasticcio enorme: non si capisce perché farlo in fretta durante la gestione dei mondiali, questo De Grandis non l’ha mai chiarito – ha detto la consigliera Milù Allegra –. L’assessore inoltre dice che non è responsabile perché non è dirigente: lui è tenuto a controllare, quantomeno è responsabile del fatto di non aver controllato. Ora ci ci chiediamo perché sindaco mantenga le deleghe a un assessore e vicesindaco che lo mette continuamente in imbarazzo, è venuto il tempo in cui qualcuno faccia le valigie».

«Chi occupa spazi di potere deve fare le cose in ottica dell’etica – ha concluso la consigliera Cinzia Spilinga – Anche se in questo contesto non si configurasse un reato, bisognerebbe avere dignità e rispetto del ruolo. In questo momento, invece, nella giunta vale tutto».

La diretta interessata commenta così: «Confido pienamente nelle istituzioni e nella correttezza delle procedure seguite, così come nella serietà degli organismi preposti alla verifica della trasparenza delle campagne elettorali. Tutte le donazioni ricevute sono state regolarmente dichiarate nel rispetto delle normative vigenti, senza alcuna irregolarità né la creazione di fondi occulti – fa sapere Chiarelli -. Trovo singolare e strumentale l’attacco del Partito Democratico, che anziché affrontare con serietà il dibattito politico e confrontarsi sui temi che interessano davvero i cittadini, ha preferito costruire un caso mediatico. Il contributo in questione, di 2.500 euro, è stato deliberato nella massima trasparenza dal consiglio di amministrazione della società, rendicontato e nessun organismo preposto ha riscontrato irregolarità».

«È evidente che il Pd cerca di distogliere l’attenzione dai problemi reali che le persone affrontano ogni giorno senza contestare nel merito la mia azione amministrativa, ricorrendo a strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione e la tutela dell’interesse pubblico – aggiunge l’assessora regionale -. Il mio impegno resta immutato: continuerò a operare con serietà, trasparenza e dedizione, nel pieno rispetto delle regole. I cittadini meritano risposte concrete e soluzioni ai loro problemi, non sterili polemiche alimentate da chi preferisce la propaganda al lavoro serio per il bene comune».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore