Inizia oggi la nuova rubrica letteraria del 2025 tuta dedicata alla poesia. Agile, scorrevole, a tratti ermetica. Si dice che la poesia sia per tutti, ma che non tutti siano per la poesia. Beh, vi faremo cambiare idea…
Perchè la poesia, dunque?
Perchè è democratica, chiunque può scriverla: bastano un foglio e una penna.
Perchè è profondamente umana.
Perchè è inutile ma, come disse Montale alla cerimonia di consegna del Premio Nobel, non è mai nociva: rinunciarci significherebbe perdere qualcosa della nostra umanità.
Perchè è una voce in prima persona, che parla di chi percepiamo come diverso da noi.
Perchè è un apparecchio per caricare senso.
Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.
Valerio Magrelli (Roma, 1957), da Didascalie per la lettura di un giornale (Einaudi, 1999)