Dopo aver invitato tre minorenni a passare con loro un pomeriggio, avevano fatto uso di stupefacenti e infine abusato sessualmente di due di loro, di soli quattordici anni. Poi erano scappati da Novara in tutta fretta ed erano stati intercettati dopo qualche giorno a Fiumicino (Roma), forse in procinto di prendere un aereo per tornare in patria, vista la loro condizionale di irregolarità sul territorio.
Per quel grave episodio, avvenuto il 6 novembre 2023 nel rione di Sant’Agabio a Novara gli algerini K.E. e O.S., di 33 e 22 anni, sono stati condannati con giudizio abbreviato a 8 anni di carcere il primo e 7 anni e mezzo di secondo, per violenza sessuale su minore, lesioni e spaccio di droga, e compariranno a dicembre davanti al giudice.
Una perizia psichiatrica, affidata dagli investigatori nei mesi dell’indagine, aveva valutato positivamente la capacità delle due vittime di poter testimoniare al processo. Una di loro, parte civile, ha avuto una provvisionale di risarcimento per 15 mila euro.
In base a quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, le minori, tutte residenti a Novara, quel giorno si erano allontanate in giornata da una comunità del milanese, per raggiungere la città, dove avevano incontrato i due cittadini algerini conosciuti il giorno precedente. Gli uomini, dopo averle portate in un’abitazione occupata abusivamente in via Calderara , le avevano costrette a consumare stupefacenti per poi abusarne sessualmente.
Dopo essere riuscite a fuggire, le ragazze avevano chiesto aiuto: raccolte le loro testimonianze, i militari avevano avviato le indagini. L’attività investigativa aveva permesso di accertare che i due imputati, subito dopo i fatti, si erano allontanati da Novara verosimilmente con l’intento di lasciare il territorio nazionale, e avevano hanno raggiunto lo scalo aeroportuale di Fiumicino. Lì erano stati arrestati pochi giorni dopo i fatti di Sant’Agabio, con la collaborazione del personale dell’ufficio di Polizia di frontiera. Stavano addirittura cercando di derubare un turista straniero del portafogli. Non pensavano di finire nei guai, perché erano convinti che le minorenni non avessero raccontato nulla.