Cavaglio d’Agogna entra nell’associazione nazionale Città del Vino

Il benvenuto del presidente Angelo Radica: «Con questa nuova Città, insieme per dare forza all’Italia del vino»

Il Comune di Cavaglio d’Agogna è entrato ufficialmente nell’Associazione Nazionale Città del Vino in qualità di socio ordinario. Un passaggio importante per un comune a tradizione e vocazione vitivinicola situato in un territorio importante per l’enoturismo che va ad arricchire così l’elenco dei comuni italiani che fanno parte di Città del Vino,

L’obiettivo dell’Associazione è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, attività e progetti che permettano una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Un esempio concreto è l’impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell’offerta diffusa nel territorio ad opera delle cantine e degli operatori del settore.

In occasione della cerimonia di adesione del 13 febbraio sono intervenuti Stefano Vercelloni, componente della giunta esecutiva di Città del Vino e coordinatore regionale, e l’ambasciatore di Città del Vino Guglielmino Valentino, insieme al consigliere provinciale Luigi Laterza e a molti sindaci e amministratori della Provincia di Novara.

Il sindaco Enrica Tacca ha manifestato le aspettative che il comune si è posto con la scelta di prendere parte alle Città del Vino: «L’adesione è un’occasione per avviare un percorso di riscoperta, valorizzazione e promozione del nostro territorio in chiave vitivinicola. Negli anni del secondo dopoguerra, la nostra collina si è lentamente depauperata con l’abbandono progressivo della coltivazione viticola e ha perso gran parte dei suoi elementi qualitativi, correlati proprio alla sua tradizionale vocazione agricola. Le aree una volta completamente ricoperte da vigneti hanno lasciato spazio al bosco di invasione» ha spiegato.

Rilanciando sul presente Tacca ha aggiunto «oggi ci sono i segni per un’inversione di tendenza e riconosciamo che il territorio collinare costituisce, per un piccolo comune come il nostro, un’importante risorsa, un valore aggiunto. In quest’ottica crediamo che l’amministrazione comunale debba, quindi, intraprendere tutte le iniziative possibili per offrire al suo territorio delle opportunità, collaborando anche attivamente con gli attori chiave della vitivinicoltura, a partire dalle cantine e i produttori locali»

«Con grande piacere – ha commentato il presidente di Città del Vino, Angelo Radica – accogliamo
calorosamente Cavaglio d’Agogna nella nostra associazione. Un benvenuto ed un ringraziamento al sindaco Enrica Tacca, che ha sposato il progetto entrando nella nostra grande associazione che riunisce le municipalità, permettendo di condividere progetti, portare avanti ‘battaglie’ comuni, comunicazione e promozione, sviluppo socioeconomico dei territori a vocazione enologica. Insieme per dare maggiore forza all’Italia del vino: continuiamo a fare sistema e a stare vicino ai nostri territori, comuni e cantine».

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Cavaglio d’Agogna entra nell’associazione nazionale Città del Vino

Il benvenuto del presidente Angelo Radica: «Con questa nuova Città, insieme per dare forza all’Italia del vino»

Il Comune di Cavaglio d’Agogna è entrato ufficialmente nell’Associazione Nazionale Città del Vino in qualità di socio ordinario. Un passaggio importante per un comune a tradizione e vocazione vitivinicola situato in un territorio importante per l’enoturismo che va ad arricchire così l’elenco dei comuni italiani che fanno parte di Città del Vino,

L’obiettivo dell’Associazione è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, attività e progetti che permettano una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Un esempio concreto è l’impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell’offerta diffusa nel territorio ad opera delle cantine e degli operatori del settore.

In occasione della cerimonia di adesione del 13 febbraio sono intervenuti Stefano Vercelloni, componente della giunta esecutiva di Città del Vino e coordinatore regionale, e l’ambasciatore di Città del Vino Guglielmino Valentino, insieme al consigliere provinciale Luigi Laterza e a molti sindaci e amministratori della Provincia di Novara.

Il sindaco Enrica Tacca ha manifestato le aspettative che il comune si è posto con la scelta di prendere parte alle Città del Vino: «L’adesione è un’occasione per avviare un percorso di riscoperta, valorizzazione e promozione del nostro territorio in chiave vitivinicola. Negli anni del secondo dopoguerra, la nostra collina si è lentamente depauperata con l’abbandono progressivo della coltivazione viticola e ha perso gran parte dei suoi elementi qualitativi, correlati proprio alla sua tradizionale vocazione agricola. Le aree una volta completamente ricoperte da vigneti hanno lasciato spazio al bosco di invasione» ha spiegato.

Rilanciando sul presente Tacca ha aggiunto «oggi ci sono i segni per un’inversione di tendenza e riconosciamo che il territorio collinare costituisce, per un piccolo comune come il nostro, un’importante risorsa, un valore aggiunto. In quest’ottica crediamo che l’amministrazione comunale debba, quindi, intraprendere tutte le iniziative possibili per offrire al suo territorio delle opportunità, collaborando anche attivamente con gli attori chiave della vitivinicoltura, a partire dalle cantine e i produttori locali»

«Con grande piacere – ha commentato il presidente di Città del Vino, Angelo Radica – accogliamo
calorosamente Cavaglio d’Agogna nella nostra associazione. Un benvenuto ed un ringraziamento al sindaco Enrica Tacca, che ha sposato il progetto entrando nella nostra grande associazione che riunisce le municipalità, permettendo di condividere progetti, portare avanti ‘battaglie’ comuni, comunicazione e promozione, sviluppo socioeconomico dei territori a vocazione enologica. Insieme per dare maggiore forza all’Italia del vino: continuiamo a fare sistema e a stare vicino ai nostri territori, comuni e cantine».

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