Trecate, crisi sempre più profonda nella maggioranza Binatti. Consiglio comunale il 26 febbraio che potrebbe segnare la rottura

Seduta richiesta dalle minoranze e concordata con i capigruppo mentre il primo cittadino tenta di circoscrivere la frattura interna

Bocche cucite nell’amministrazione Binatti. In questa fase cruciale per la sopravvivenza della giunta guidata dal sindaco di Trecate (e presidente della Provincia), Federico Binatti, nessuno si lascia sfuggire nulla di ufficiale. Tuttavia, le tensioni interne sono evidenti e la crisi si fa sempre più profonda. Negli ultimi giorni, voci insistenti parlano di consiglieri di maggioranza pronti a rassegnare contemporaneamente le dimissioni.

Nel frattempo, il consiglio comunale richiesto dalle minoranze, si terrà il 26 febbraio alle 21, come stabilito dalla riunione dei capigruppo che si è svolta ieri sera, 19 febbraio, in municipio. Come ormai noto, la frattura interna alla maggioranza ha avuto inizio la scorsa estate con il voto contrario sul progetto da 6 milioni di euro della piscina coperta da parte del consigliere Mauro Bricco (Lega) e con le perplessità espresse dalla collega di Fratelli d’Italia, Tiziana Napoli.

Palesi segnali di rottura si sono poi manifestati durante l’ultimo consiglio comunale del 5 febbraio, quando Napoli e il suo capogruppo Michele Musone avevano votato contro due delibere mandando sotto la maggioranza. A questo gesto ha fatto seguito un altro scossone politico: le dimissioni da Fratelli d’Italia del consigliere Paolo Manzini, che è passato al Gruppo Misto. E sembrerebbe che anche Napoli stia per intraprendere al stessa strada, ma al momento non risulta alcun atto ufficiale protocollato, nonostante le stessa nella serata di lunedì abbia avvisato la stampa di voler inviare un «eventuale comunicato».

È sicuro, però, che in queste settimane si susseguano riunioni serrate dentro e fuori l’ufficio del primo cittadino nell’estremo tentativo di ricomporre la maggioranza e trovare un equilibrio prima del consigli del 26. Due le mozioni, di fatto unici punti all’ordine de giorno, presentate dai gruppi di opposizione: una sulla sicurezza in città, l’altra sulla piscina. E se il tema della sicurezza ha già sollevato un ampio dibattito, complice l’ondata di tentativi di furto registrata nelle scorse settimane, è la mozione sulla piscina la vera spina nel fianco della giunta Binatti.

«Mentre Binatti si occupa dei problemi della sua (ormai ex) maggioranza, noi abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale sulla piscina, perché abbiamo a cuore le sorti di Trecate e vogliamo lavorare a un progetto serio che permetta di riaprire in tempi brevi l’impianto, ma senza indebitare il comune per 20 anni e valutando tutte le opzioni possibili» ha affermato Filippo Sansottera che ha sottoscritto l’atto insieme a Raffaele Sacco, Marco Uboldi, Anna Uboldi, Emanuela Cazzadore e Giorgio Capoccia.

«Vogliamo sgomberare il campo dalle voci che circolano in città: noi vogliamo riaprire la piscina, ma da mesi chiediamo di farlo seguendo la modalità migliore possibile e non con un progetto che rischia di avere più effetti negativi, a partire dall’indebitamento per oltre 6 milioni di euro per vent’anni, che positivi» hanno sottolineato il capogruppo del Pd Marco Uboldi, seguito dal commento del capogruppo di Trecate Domani Raffaele Sacco «nella mozione chiediamo di fermare l’iter e di aprire un tavolo di confronto che metta i consiglieri nella condizione di comparare più proposte progettuali, anche a seguito delle divergenze che ci sono state nella maggioranza con alcuni consiglieri legittimamente scettici nei confronti di una proposta che sembrerebbe non essere la migliore possibile».

Anche Emanuela Cazzadore è intervenuta sulla vicenda commentando che «ci aspettiamo dalla maggioranza un approccio che guardi al bene della città e non agli equilibri di partito che già troppi problemi hanno generato in queste settimane, fiduciosi che la nostra richiesta di confronto venga accettata» seguita da Anna Uboldi che ha concluso «dovremmo tutti avere a cuore il destino di una struttura cruciale per la città di Trecate e la nostra richiesta non deve essere giudicata come strumentale, ma come il segno della volontà di fare un ragionamento serio e rigoroso sull’iter. La maggioranza, se esiste ancora, sarà capace di accogliere la proposta?».

Con una maggioranza sempre più fragile e una crisi politica che si fa più profonda, il consiglio comunale del 26 febbraio potrebbe, dunque, segnare un punto di svolta per il futuro amministrativo di Trecate.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate, crisi sempre più profonda nella maggioranza Binatti. Consiglio comunale il 26 febbraio che potrebbe segnare la rottura

Seduta richiesta dalle minoranze e concordata con i capigruppo mentre il primo cittadino tenta di circoscrivere la frattura interna

Bocche cucite nell’amministrazione Binatti. In questa fase cruciale per la sopravvivenza della giunta guidata dal sindaco di Trecate (e presidente della Provincia), Federico Binatti, nessuno si lascia sfuggire nulla di ufficiale. Tuttavia, le tensioni interne sono evidenti e la crisi si fa sempre più profonda. Negli ultimi giorni, voci insistenti parlano di consiglieri di maggioranza pronti a rassegnare contemporaneamente le dimissioni.

Nel frattempo, il consiglio comunale richiesto dalle minoranze, si terrà il 26 febbraio alle 21, come stabilito dalla riunione dei capigruppo che si è svolta ieri sera, 19 febbraio, in municipio. Come ormai noto, la frattura interna alla maggioranza ha avuto inizio la scorsa estate con il voto contrario sul progetto da 6 milioni di euro della piscina coperta da parte del consigliere Mauro Bricco (Lega) e con le perplessità espresse dalla collega di Fratelli d’Italia, Tiziana Napoli.

Palesi segnali di rottura si sono poi manifestati durante l’ultimo consiglio comunale del 5 febbraio, quando Napoli e il suo capogruppo Michele Musone avevano votato contro due delibere mandando sotto la maggioranza. A questo gesto ha fatto seguito un altro scossone politico: le dimissioni da Fratelli d’Italia del consigliere Paolo Manzini, che è passato al Gruppo Misto. E sembrerebbe che anche Napoli stia per intraprendere al stessa strada, ma al momento non risulta alcun atto ufficiale protocollato, nonostante le stessa nella serata di lunedì abbia avvisato la stampa di voler inviare un «eventuale comunicato».

È sicuro, però, che in queste settimane si susseguano riunioni serrate dentro e fuori l’ufficio del primo cittadino nell’estremo tentativo di ricomporre la maggioranza e trovare un equilibrio prima del consigli del 26. Due le mozioni, di fatto unici punti all’ordine de giorno, presentate dai gruppi di opposizione: una sulla sicurezza in città, l’altra sulla piscina. E se il tema della sicurezza ha già sollevato un ampio dibattito, complice l’ondata di tentativi di furto registrata nelle scorse settimane, è la mozione sulla piscina la vera spina nel fianco della giunta Binatti.

«Mentre Binatti si occupa dei problemi della sua (ormai ex) maggioranza, noi abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale sulla piscina, perché abbiamo a cuore le sorti di Trecate e vogliamo lavorare a un progetto serio che permetta di riaprire in tempi brevi l’impianto, ma senza indebitare il comune per 20 anni e valutando tutte le opzioni possibili» ha affermato Filippo Sansottera che ha sottoscritto l’atto insieme a Raffaele Sacco, Marco Uboldi, Anna Uboldi, Emanuela Cazzadore e Giorgio Capoccia.

«Vogliamo sgomberare il campo dalle voci che circolano in città: noi vogliamo riaprire la piscina, ma da mesi chiediamo di farlo seguendo la modalità migliore possibile e non con un progetto che rischia di avere più effetti negativi, a partire dall’indebitamento per oltre 6 milioni di euro per vent’anni, che positivi» hanno sottolineato il capogruppo del Pd Marco Uboldi, seguito dal commento del capogruppo di Trecate Domani Raffaele Sacco «nella mozione chiediamo di fermare l’iter e di aprire un tavolo di confronto che metta i consiglieri nella condizione di comparare più proposte progettuali, anche a seguito delle divergenze che ci sono state nella maggioranza con alcuni consiglieri legittimamente scettici nei confronti di una proposta che sembrerebbe non essere la migliore possibile».

Anche Emanuela Cazzadore è intervenuta sulla vicenda commentando che «ci aspettiamo dalla maggioranza un approccio che guardi al bene della città e non agli equilibri di partito che già troppi problemi hanno generato in queste settimane, fiduciosi che la nostra richiesta di confronto venga accettata» seguita da Anna Uboldi che ha concluso «dovremmo tutti avere a cuore il destino di una struttura cruciale per la città di Trecate e la nostra richiesta non deve essere giudicata come strumentale, ma come il segno della volontà di fare un ragionamento serio e rigoroso sull’iter. La maggioranza, se esiste ancora, sarà capace di accogliere la proposta?».

Con una maggioranza sempre più fragile e una crisi politica che si fa più profonda, il consiglio comunale del 26 febbraio potrebbe, dunque, segnare un punto di svolta per il futuro amministrativo di Trecate.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore