Filippo Ciampanelli ordinato vescovo non dimentica le sue origini novaresi

Ieri pomeriggio la cerimonia a San Pietro a Roma. Nel suo discorso il monsignore ha ricordato la sua parrocchia di Sant'Antonio

Una cerimonia unica e originale: ieri pomeriggio, 19 febbraio, nella Basilica di San Pietro a Roma, il novarese monsignor Filippo Ciampanelli, è stato ordinato vescovo. Oltre a quasi mille pellegrini arrivati dalla sua città natale, hanno partecipato decine di vescovi di rito latino, ma anche dei riti orientali con vesti dorate, il sostituto Segretario di Stato, il vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla, e il cardinale prefetto della Congregazioni delle Chiese Orientali.

C’erano anche tanti fedeli della parrocchia di San Tommaso d’Aquino in Roma che Ciampanelli ha seguito in questi anni.

Oltre alla Corale della Sistina, un altro coro ha eseguito inni in lingua slava, armena e un coro di religiosi e di religiose indiane del Kerala con inni del rito siriano.

Il cardinale Gugerotti, che ha officiato la celebrazione, ha ricordato la collaborazione con Ciampanelli nelle nunziature, le ambasciate del Papa, in Georgia, Armenia, Azerbaigian e il ruolo difficile anche di difensori della dignità umana dai tiranni che il corpo diplomatico del papa deve svolgere.

Il nuovo vescovo, nel suo breve intervento di ringraziamento, ha dedicato un tempo di silenzio perché tutti potessero pregare per la salute del pontefice e si è soffermato sul legame di riconoscenza con la sua chiesa madre di Novara: la sua parrocchia di Sant’Antonio, il seminario, i vescovi Del Monte, Corti, Franzi e l’attuale Brambilla.

Al termine della cerimonia religiosa il vescovo Ciampanelli ha ringraziato e ricevuto l’omaggio di amici e fedeli novaresi.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Filippo Ciampanelli ordinato vescovo non dimentica le sue origini novaresi

Ieri pomeriggio la cerimonia a San Pietro a Roma. Nel suo discorso il monsignore ha ricordato la sua parrocchia di Sant’Antonio

Una cerimonia unica e originale: ieri pomeriggio, 19 febbraio, nella Basilica di San Pietro a Roma, il novarese monsignor Filippo Ciampanelli, è stato ordinato vescovo. Oltre a quasi mille pellegrini arrivati dalla sua città natale, hanno partecipato decine di vescovi di rito latino, ma anche dei riti orientali con vesti dorate, il sostituto Segretario di Stato, il vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla, e il cardinale prefetto della Congregazioni delle Chiese Orientali.

C’erano anche tanti fedeli della parrocchia di San Tommaso d’Aquino in Roma che Ciampanelli ha seguito in questi anni.

Oltre alla Corale della Sistina, un altro coro ha eseguito inni in lingua slava, armena e un coro di religiosi e di religiose indiane del Kerala con inni del rito siriano.

Il cardinale Gugerotti, che ha officiato la celebrazione, ha ricordato la collaborazione con Ciampanelli nelle nunziature, le ambasciate del Papa, in Georgia, Armenia, Azerbaigian e il ruolo difficile anche di difensori della dignità umana dai tiranni che il corpo diplomatico del papa deve svolgere.

Il nuovo vescovo, nel suo breve intervento di ringraziamento, ha dedicato un tempo di silenzio perché tutti potessero pregare per la salute del pontefice e si è soffermato sul legame di riconoscenza con la sua chiesa madre di Novara: la sua parrocchia di Sant’Antonio, il seminario, i vescovi Del Monte, Corti, Franzi e l’attuale Brambilla.

Al termine della cerimonia religiosa il vescovo Ciampanelli ha ringraziato e ricevuto l’omaggio di amici e fedeli novaresi.

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