Una presenza che fa discutere quella dei militanti di CasaPound e della Rete dei Patrioti alle celebrazioni che si sono svolte l’8 febbraio scorso, in occasione del Giorno del Ricordo. Nei giorni scorsi sulle pagine social di entrambe le organizzazioni è stata, infatti, rivendicata la partecipazione (in foto) al presidio in città dell’8 febbraio, organizzato dal Comitato 10 febbraio con il patrocinio della Provincia di Novara.
Durante l’evento, accanto alla targa in via Aquileia al Villaggio Dalmazia, è stata posta una corona di alloro con il nastro tricolore. Sono seguiti gli interventi della delegata del Comitato 10 Febbraio di Novara Cristina Avvignano e del consigliere provinciale Mauro Gigantino. Proprio durante il suo discorso, Gigantino ha affermato di voler intitolare una panchina tricolore ai Martiri delle Foibe proponendo poi una mozione durante il consiglio comunale del 20 febbraio.
Il consigliere sostiene, inoltre, di non essersi accorto della presenza di CasaPound e di Rete dei Patrioti alle celebrazioni dell’8 febbraio: «Non posso escluderlo e conoscevo pochi volti a parte quello della responsabile del Comitato 10 febbraio e dei membri dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra. Se erano presenti, non avevano nessuna insegna, né bandiere, né nulla che alludesse a una loro partecipazione. Le uniche bandiere che ho visto, erano quelle delle associazioni che aderivano all’iniziativa e, per questo, mi stupisce la presenza di questi movimenti a celebrare una giornata che non dovrebbe esacerbare gli estremismi, ma invitare a riflettere su eventi storici che hanno segnato la storia dell’Italia».
La parola “estremisti” utilizzata dal consigliere provinciale sembra essere quella più adatta sia al gruppo “Rete dei Patrioti” che è il movimento nato da alcune sezioni dimissionarie di Forza Nuova che si sono federate e hanno dato vita al Movimento Nazionale – La Rete dei Patrioti il 10 ottobre 2020, ma anche per Casapound che è un movimento di destra estrema e di matrice dichiaratamente neofascista. Due realtà che da sempre tentano di monopolizzare le celebrazioni per il Giorno del Ricordo con ricostruzioni faziose, antistoriche e offensive nei confronti di una giornata che, invece, dovrebbe essere patrimonio comune e non preda delle strumentalizzazioni.