Un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale, composto da 9.000 immagini che sono state digitalizzate in 14 mesi di intenso lavoro, che diversamente avrebbe rischiato di perdersi irrimediabilmente. Questo è il cuore del progetto “Digitalizzazione e catalogazione degli album e delle fotografie storiche Faraggiana Ferrandi”, una delle tre iniziative finanziate dal Fondo Pagani presso la Fondazione Comunità Novarese, con un contributo di 20.000 euro. Un ulteriore finanziamento di pari importo è stato stanziato dal Comune di Novara, rendendo possibile la salvaguardia, la conservazione e la divulgazione di un’importante parte del patrimonio museale civico.
Il patrimonio fotografico conservato nelle collezioni civiche novaresi rappresenta un’importante testimonianza storica. Datato tra Ottocento e Novecento, è composto da fotografie e cartoline raccolte in album o conservate singolarmente. Di particolare valore risultano le raccolte appartenenti alle donazioni della famiglia Faraggiana e del Capitano Ugo Ferrandi, offerte al Comune di Novara nel corso del secolo scorso.
«Questo progetto permette a tutti di accedere con facilità online a un patrimonio inestimabile» ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Luca Piantanida.
«Oggi è un bel giorno per la cultura novarese, per la prima volta la città si occupa di questo argomento» ha detto il presidente della Fondazione Faraggiana, Eugenio Bonzanini.
«Il progetto ha visto la digitalizzazione di 45 album fotografici ha spiegato Igor Festari, naturalista dell’ufficio musei -. I 24 album donati da Ugo Ferrandi sono oggi conservati presso la Biblioteca Civica Negroni, insieme ad altri importanti fondi fotografici e documentali. Gli altri 22 album appartengono al fondo Faraggiana: 15 di questi sono di proprietà comunale, mentre i restanti 6 sono stati inclusi nel progetto grazie alla mediazione della Fondazione Faraggiana. Tre di questi appartengono a una collezione privata e altri tre alle Suore delle Poverelle del Beato Palazzolo di Bergamo, con sede a Meina».
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La catalogazione e la schedatura scientifica sono state rese possibili grazie al contributo della Fondazione Faraggiana, con il lavoro di elaborazione di Piera Briani e di schedatura di Sara Gavinelli e della Fondazione per la Fotografia Camera di Torino, oltre che degli studiosi e biografi affiliati alla Fondazione, come Silvana Bartoli. Inoltre, alla realizzazione del progetto è intervenuta Elena Poletti, esperta di catalogazione all’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, quest’ultimo organo ufficiale del ministero.
Gli album Faraggiana, donati da Alessandro Faraggiana e sua madre Catherine Faraggiana Ferrandi, offrono una finestra sulla società dell’alta borghesia di fine Ottocento. Le immagini documentano momenti di vita quotidiana, eventi mondani, interni di lussuose residenze e ritratti di personalità novaresi e politiche. Particolarmente significative sono le fotografie di figure sociali meno abbienti, come spazzacamini della Val Vigezzo, cucitrici e servitù.
Non meno rilevanti sono gli album di viaggio di Alessandro Faraggiana, che documentano le sue esplorazioni in Tunisia, Egitto, Eritrea, India, Africa Orientale e Centrale e Nuova Zemlja in Siberia. Queste immagini rappresentano un’importante testimonianza antropologica e documentaria.
Il fondo Ferrandi, conservato alla Biblioteca Negroni, comprende fotografie e cartoline storiche risalenti all’ultimo ventennio dell’Ottocento e ai primi decenni del Novecento. Gli album di viaggio del Capitano Ferrandi offrono un’importante testimonianza delle esplorazioni coloniali italiane e della società dell’epoca. Le cartoline provengono da diverse località d’Europa, Africa e Italia, comprese mete turistiche della provincia di Novara.
Da oggi, tutte le 9.000 immagini digitalizzate sono disponibili online sull’apposito sito cliccando QUI. Le fotografie, le copertine e le pagine degli album sono consultabili in formato cliccabile. Per prevenire utilizzi impropri, le immagini sono scaricabili solo in formato medio-basso, mentre per scopi di ricerca e pubblicazione scientifica è possibile richiedere l’accesso agli originali.
«Le immagini sono cliccabili, scaricabili solamente in formato medio-basso per prevenire l’utilizzo indebito delle medesime e nella struttura del sito sono presenti i nostri riferimenti che chiariscono come richiedere la pubblicazione delle immagini per scopi di ricerca e pubblicazione scientifica – ha aggiunto Festari -. Il sito è stato realizzato dalla società ETT, già coinvolta nella creazione del Museo di Storia Naturale e ora impegnata anche nel progetto del nuovo museo archeologico».