Novara scommette su cultura e sociale: partenariato pubblico-privato per Teatro Faraggiana e Nòva

Le proposte di coprogettazione presentate dalle due realtà saranno discusse oggi in consiglio comunale. Plauso da parte dell'opposizione

Il comune di Novara punta sulla collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo culturale e sociale del territorio. Nel consiglio comunale in programma oggi pomeriggio, 27 febbraio, verranno, infatti, discusse – e con ogni probabilità approvate all’unanimità – due proposte di Partenariato speciale pubblico-privato (Pspp), presentate dalla Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana e da Nòva, una forma innovativa di collaborazione tra
soggetti pubblici e soggetti privati finalizzata alla fruizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare culturale. Al momento in Italia sono trenta quelle attivate.

L’assessore alla Cultura, Luca Piantanida, ha illustrato la proposta riguardante il Teatro Faraggiana durante la commissione propedeutica al consiglio di oggi. «La convenzione attuale è in scadenza dopo nove anni di gestione e, valutati i risultati ottenuti, il Comune ha deciso di proseguire la collaborazione con la Fondazione. La proposta prevede un impegno venticinquennale, con l’ingresso del Comune nella gestione attiva del teatro e la possibilità di coinvolgere ulteriori partner. Il Comune contribuirà con il 75% degli interventi previsti, pari a 845 mila euro nel triennio».

Vanni Vallino, presidente della Fondazione e direttore del Teatro, ha sottolineato il valore sociale del Faraggiana «con 50 soci e che coinvolge direttamente la cittadinanza attraverso laboratori teatrali e altre iniziative. Uno degli obiettivi principali è la trasmissione della gestione del teatro a un gruppo di sette giovani, con l’opportunità di assumerne alcuni grazie al Pspp».

L’assessora ai Servizi Sociali, Teresa Armienti, ha invece esposto la proposta di Nòva, basata su un’analisi scientifica che ha valutato l’impatto economico e sociale dell’operato degli ultimi tre anni. «Con un investimento di 750 mila euro, Nòva ha generato un valore sociale pari a 2 milioni e 112 mila euro. La proposta prevede il recupero degli edifici dell’ex deposito e della palestrina per ampliare gli spazi destinati alle attività. I lavori, finanziati dal Comune con fondi propri o attraverso un mutuo, riguarderanno la riqualificazione con efficientamento energetico, seguiti dal collaudo e dalla consegna degli spazi. Dal 2025 il Comune supporterà il progetto con contributi annuali: 250 mila euro per il primo anno, 230 mila per il 2026 e 200 mila per gli anni successivi. Nòva si occuperà della gestione ordinaria degli spazi, della rendicontazione e dell’organizzazione di un evento annuale aperto alla cittadinanza per presentare i risultati»

Il presidente di Nòva, Mattia Anzaldi, ha poi ricordato il percorso dell’associazione, dalla sua storica sede di Casa della Porta al trasferimento alla ex caserma Passalacqua.

Entrambe le iniziative hanno ricevuto l’apprezzamento dell’opposizione. Il consigliere Rossano Pirovano ha dichiarato: «Mi fa ben sperare sul futuro di queste due realtà. Credo che questa sia la scelta giusta e nel lungo termine si vedranno i risultati».

Il consigliere Nicola Fonzo ha avanzato alcune proposte per Nòva, suggerendo di destinare lo spazio agli uffici pubblici attualmente dislocati in città, mantenendo Palazzo Cabrino come sede di rappresentanza, inserendo anche la biblioteca e L’Istituto storico della Resistenza. Inoltre, ha suggerito di ampliare la collaborazione con altri soggetti cittadini e di stabilire un regolamento che garantisca l’accessibilità degli spazi a tutta la comunità.

Il sindaco Alessandro Canelli ha accolto positivamente le proposte: «Mi impegno a integrarle nell’accordo di collaborazione. Il Pspp sia uno strumento di coprogettazione che valorizza realtà già operative e capaci di generare impatto sociale e culturale nel tempo».

Alla commissione ha partecipato anche Franco Milella, responsabile delle attività territoriali della Fondazione Fitzcarraldo di Torino che si occupa principalmente di innovazione di pratiche e processi culturali e creativi: «Il Pspp ha un approccio collaborativo tra pubblico e privato. Non si tratta solo di controllo, ma di una logica di coprogettazione che consente di configurare nel tempo le migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi prefissati».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Novara scommette su cultura e sociale: partenariato pubblico-privato per Teatro Faraggiana e Nòva

Le proposte di coprogettazione presentate dalle due realtà saranno discusse oggi in consiglio comunale. Plauso da parte dell’opposizione

Il comune di Novara punta sulla collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo culturale e sociale del territorio. Nel consiglio comunale in programma oggi pomeriggio, 27 febbraio, verranno, infatti, discusse – e con ogni probabilità approvate all’unanimità – due proposte di Partenariato speciale pubblico-privato (Pspp), presentate dalla Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana e da Nòva, una forma innovativa di collaborazione tra
soggetti pubblici e soggetti privati finalizzata alla fruizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare culturale. Al momento in Italia sono trenta quelle attivate.

L’assessore alla Cultura, Luca Piantanida, ha illustrato la proposta riguardante il Teatro Faraggiana durante la commissione propedeutica al consiglio di oggi. «La convenzione attuale è in scadenza dopo nove anni di gestione e, valutati i risultati ottenuti, il Comune ha deciso di proseguire la collaborazione con la Fondazione. La proposta prevede un impegno venticinquennale, con l’ingresso del Comune nella gestione attiva del teatro e la possibilità di coinvolgere ulteriori partner. Il Comune contribuirà con il 75% degli interventi previsti, pari a 845 mila euro nel triennio».

Vanni Vallino, presidente della Fondazione e direttore del Teatro, ha sottolineato il valore sociale del Faraggiana «con 50 soci e che coinvolge direttamente la cittadinanza attraverso laboratori teatrali e altre iniziative. Uno degli obiettivi principali è la trasmissione della gestione del teatro a un gruppo di sette giovani, con l’opportunità di assumerne alcuni grazie al Pspp».

L’assessora ai Servizi Sociali, Teresa Armienti, ha invece esposto la proposta di Nòva, basata su un’analisi scientifica che ha valutato l’impatto economico e sociale dell’operato degli ultimi tre anni. «Con un investimento di 750 mila euro, Nòva ha generato un valore sociale pari a 2 milioni e 112 mila euro. La proposta prevede il recupero degli edifici dell’ex deposito e della palestrina per ampliare gli spazi destinati alle attività. I lavori, finanziati dal Comune con fondi propri o attraverso un mutuo, riguarderanno la riqualificazione con efficientamento energetico, seguiti dal collaudo e dalla consegna degli spazi. Dal 2025 il Comune supporterà il progetto con contributi annuali: 250 mila euro per il primo anno, 230 mila per il 2026 e 200 mila per gli anni successivi. Nòva si occuperà della gestione ordinaria degli spazi, della rendicontazione e dell’organizzazione di un evento annuale aperto alla cittadinanza per presentare i risultati»

Il presidente di Nòva, Mattia Anzaldi, ha poi ricordato il percorso dell’associazione, dalla sua storica sede di Casa della Porta al trasferimento alla ex caserma Passalacqua.

Entrambe le iniziative hanno ricevuto l’apprezzamento dell’opposizione. Il consigliere Rossano Pirovano ha dichiarato: «Mi fa ben sperare sul futuro di queste due realtà. Credo che questa sia la scelta giusta e nel lungo termine si vedranno i risultati».

Il consigliere Nicola Fonzo ha avanzato alcune proposte per Nòva, suggerendo di destinare lo spazio agli uffici pubblici attualmente dislocati in città, mantenendo Palazzo Cabrino come sede di rappresentanza, inserendo anche la biblioteca e L’Istituto storico della Resistenza. Inoltre, ha suggerito di ampliare la collaborazione con altri soggetti cittadini e di stabilire un regolamento che garantisca l’accessibilità degli spazi a tutta la comunità.

Il sindaco Alessandro Canelli ha accolto positivamente le proposte: «Mi impegno a integrarle nell’accordo di collaborazione. Il Pspp sia uno strumento di coprogettazione che valorizza realtà già operative e capaci di generare impatto sociale e culturale nel tempo».

Alla commissione ha partecipato anche Franco Milella, responsabile delle attività territoriali della Fondazione Fitzcarraldo di Torino che si occupa principalmente di innovazione di pratiche e processi culturali e creativi: «Il Pspp ha un approccio collaborativo tra pubblico e privato. Non si tratta solo di controllo, ma di una logica di coprogettazione che consente di configurare nel tempo le migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi prefissati».

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore