Decine di messaggi minacciosi e denigratori al telefono fisso, al cellulare, via posta elettronica, perfino sui social della vittima e della Camera penale: «Ti taglio la gola», «Vengo dove abiti e ti ammazzo», «Se chiami i carabinieri, ti sparo in bocca». Poi richieste di soldi: «Devi pagare 10 milioni di euro», cui però le vittime non avevano mai dato seguito. Erano state indirizzate nella primavera del 2022 a un avvocato penalista novarese e al fratello impiegato in uno studio legale di corso Cavallotti a Novara.
Nei messaggi compariva spesso il nome di un ex cliente, L.A., romeno di 46 oggi irreperibile, che il professionista aveva difeso in un precedente processo per maltrattamenti in famiglia ai danni della ex moglie e della figlia.
L’uomo è finito di nuovo a giudizio ed è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione per minaccia e molestie, così come sono state riqualificate le iniziali imputazioni di stalking (le persone prese di mira avevano detto di non aver modificato il loro stile di vita, condizione necessaria per poter parlare di atti persecutori) e diffamazione. E’ stato invece assolto dall’accusa di tentata estorsione relativa alla richiesta di soldi.
In aula hanno testimoniato l’avvocato e i dipendenti dello studio legale, che hanno descritto il clima di quei mesi, parlando soprattutto di estremo fastidio per il comportamento molesto dell’ex cliente. In base a quanto è stato ricostruito, l’imputato non era soddisfatto di alcune spiegazioni fornitegli dal difensore in merito alla precedente vicenda giudiziaria, e aveva quindi iniziato a sfogarsi e a perseguitarlo, prendendosela con tutti, anche col giudice che aveva deciso sulla sua vicenda.
Il clima di terrore era culminato in una visita allo studio di corso Cavallotti il 12 luglio 2022: «Ho qui la benzina», avrebbe detto ai presenti, indicando il suo zaino. Il giorno successivo aveva telefonato di nuovo: «Quello di ieri è stato un avvertimento». Da qui la denuncia delle vittime e la misura cautelare del divieto di avvicinamento decisa dalla magistratura nei confronti dell’ex cliente.