Trecate, la minoranza consiliare presenta una mozione per il riutilizzo sociale dei beni confiscati

Dopo la notizia di un appartamento e di un box confiscati in paese nell'ambito di un'operazione che ha avuto un valore complessivo di 23 milioni

Nei giorni scorsi è stata annunciata la confisca di beni per un valore complessivo di 23 milioni di euro nell’ambito dell’operazione “Levante”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Tra i beni sequestrati figurano un appartamento e un box situati nel comune di Trecate, per un valore complessivo di circa 200 mila euro.

La minoranza consiliare di Trecate ha così deciso di presentare una mozione in consiglio comunale per promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il documento è stato firmato dai consiglieri Raffaele Sacco (Trecate Domani), Filippo Sansottera e Marco Uboldi (Partito Democratico), Emanuela Cazzadore e Anna Uboldi (Uboldi Sindaco).

Raffaele Sacco, già promotore della mozione che ha portato Trecate ad aderire all’associazione Avviso Pubblico, ha dichiarato: «La confisca dei beni alla mafia è un segnale forte dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Tuttavia, è essenziale che questi beni vengano restituiti alla collettività attraverso progetti sociali, evitando il rischio di abbandono».

La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a incaricare gli uffici comunali di effettuare sopralluoghi per verificare lo stato degli immobili e a pubblicare un avviso esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di enti e associazioni del terzo settore. L’obiettivo è destinare questi beni a progetti con finalità sociali.

Filippo Sansottera ha sottolineato: «Come amministratori, abbiamo il dovere di garantire che i beni confiscati non restino inutilizzati, ma diventino risorse per la comunità, offrendo servizi e opportunità ai cittadini. Solo così potremo contrastare le infiltrazioni criminali sempre più radicate nel nostro territorio».

Marco Uboldi ha aggiunto: «Il riutilizzo sociale di questi beni rappresenta una vittoria per la legalità e un’opportunità per rafforzare il tessuto sociale locale».

Emanuela Cazzadore ha evidenziato l’importanza della trasparenza e della collaborazione politica nel processo: «Ogni fase, dalla verifica degli immobili alla selezione dei progetti, deve avvenire con il massimo coinvolgimento della cittadinanza e dei consiglieri comunali».

Anna Uboldi ha concluso: «È fondamentale coinvolgere associazioni e cooperative sociali affinché questi beni diventino spazi di inclusione e supporto per le fasce più fragili della popolazione».

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Trecate, la minoranza consiliare presenta una mozione per il riutilizzo sociale dei beni confiscati

Dopo la notizia di un appartamento e di un box confiscati in paese nell’ambito di un’operazione che ha avuto un valore complessivo di 23 milioni

Nei giorni scorsi è stata annunciata la confisca di beni per un valore complessivo di 23 milioni di euro nell’ambito dell’operazione “Levante”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Tra i beni sequestrati figurano un appartamento e un box situati nel comune di Trecate, per un valore complessivo di circa 200 mila euro.

La minoranza consiliare di Trecate ha così deciso di presentare una mozione in consiglio comunale per promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il documento è stato firmato dai consiglieri Raffaele Sacco (Trecate Domani), Filippo Sansottera e Marco Uboldi (Partito Democratico), Emanuela Cazzadore e Anna Uboldi (Uboldi Sindaco).

Raffaele Sacco, già promotore della mozione che ha portato Trecate ad aderire all’associazione Avviso Pubblico, ha dichiarato: «La confisca dei beni alla mafia è un segnale forte dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Tuttavia, è essenziale che questi beni vengano restituiti alla collettività attraverso progetti sociali, evitando il rischio di abbandono».

La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a incaricare gli uffici comunali di effettuare sopralluoghi per verificare lo stato degli immobili e a pubblicare un avviso esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di enti e associazioni del terzo settore. L’obiettivo è destinare questi beni a progetti con finalità sociali.

Filippo Sansottera ha sottolineato: «Come amministratori, abbiamo il dovere di garantire che i beni confiscati non restino inutilizzati, ma diventino risorse per la comunità, offrendo servizi e opportunità ai cittadini. Solo così potremo contrastare le infiltrazioni criminali sempre più radicate nel nostro territorio».

Marco Uboldi ha aggiunto: «Il riutilizzo sociale di questi beni rappresenta una vittoria per la legalità e un’opportunità per rafforzare il tessuto sociale locale».

Emanuela Cazzadore ha evidenziato l’importanza della trasparenza e della collaborazione politica nel processo: «Ogni fase, dalla verifica degli immobili alla selezione dei progetti, deve avvenire con il massimo coinvolgimento della cittadinanza e dei consiglieri comunali».

Anna Uboldi ha concluso: «È fondamentale coinvolgere associazioni e cooperative sociali affinché questi beni diventino spazi di inclusione e supporto per le fasce più fragili della popolazione».

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