Sembrava tutto tranquillo, venerdì sera, nei pressi dello stadio Piola. Ma a pochi minuti dal fischio d’inizio di Novara-Trento, la calma ha lasciato spazio a una scena che poco ha a che vedere con lo sport. In viale Papa Giovanni XXIII, a due passi dallo stadio, si sono dati appuntamento due gruppi di ultras, uno del Trento e l’altro del Novara. Bastoni in mano, volti coperti e nessuna voglia di indietreggiare.
Alcuni video diffusi sui social documentano il momento in cui un pulmino si ferma e da lì scendono diversi tifosi incappucciati del Trento, impugnando aste e bastoni. Dall’altra parte della strada, ad attenderli, gli ultras novaresi, altrettanto equipaggiati. Un confronto breve ma intenso, che ha tutti i contorni di un incontro premeditato, tanto che al termine dell’azione – sorprendentemente – le immagini mostrano anche alcune strette di mano tra le due fazioni, come a sancire un “duello” che si è voluto e cercato.
Nel mezzo, il lancio di bottiglie, auto danneggiate e la rapida fuga al sopraggiungere delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno disperso i partecipanti e avviato subito l’identificazione dei presenti. Secondo le prime stime, sarebbero circa quaranta gli ultras coinvolti negli scontri. Le indagini della questura proseguono ora con l’analisi dei filmati per attribuire le responsabilità.
La vendita dei biglietti per i residenti della provincia di Trento era stata vietata proprio per motivi di sicurezza. I tagliandi acquistati per il settore ospiti sono stati 31, ma solo pochissimi tifosi gialloblù sono riusciti a entrare allo stadio. Gli ultras del Novara, invece, hanno fatto il loro ingresso in curva Nord con un quarto d’ora di ritardo, come se volessero marcare la distanza tra ciò che accade in campo e ciò che si era appena consumato fuori.