Due anni prima dell’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità economica europea, nelle sale americane venne proiettato uno dei film ancora oggi più popolari di Robert Stevenson, Bedknobs and Broomsticks.
Al termine di un viaggio attraverso luoghi favolosi, Angela Lansbury si ritrovava sulle coste inglesi a fronteggiare l’invasione tedesca, potendo contare soltanto su di una improbabile bacchetta magica. Gli sarà, però, sufficiente. Con l’aiuto di tre bambini riuscirà a ridare vita alle armature di un vicino castello, che, grazie alla straordinaria capacità di assorbire qualsiasi tipo di colpo pure inferto da armi modernissime e sofisticate, tornando a combattere in perfetta efficienza, respingono lo sbarco delle truppe nemiche.
Il simbolo è potente: sono una donna, non bella, zitella, senza figli e strega, seppure per corrispondenza, e tre bambini a comprendere il valore di una tradizione vecchia di secoli, considerata ormai irrimediabilmente inadeguata a interpretare i tempi nuovi, e dalla loro posizione subalterna e marginale, anzi, grazie alla loro posizione subalterna e marginale, a riportarne alla luce il significato più profondo e la forza indistruttibile.
Si tratta di una delle immagini più intense e delicate dell’essenza dello spirito resistenziale tra quelle prodotte dalla cultura popolare, che cattura uno dei momenti emblematici dello scontro epocale intorno al valore da assegnare alla libertà politica.
Quando Schuman, De Gasperi e Adenauer cominciarono a concepire il progetto politico che avrebbe portato alla costituzione dell’Unione europea avevano ben chiaro che il fondamento ultimo di tale progetto era la promozione e lo sviluppo delle libertà politiche e che i popoli europei avevano contratto un debito di riconoscenza perenne con gli Stati Uniti di Roosevelt e l’Inghilterra di Churchill, che quel valore avevano più di ogni altro difeso dall’aggressione totalitaria.
Per questo la misera prova che sta offrendo la classe politica britannica, incapace di venire a capo della situazione inverosimile in cui, errore dopo errore, si è pervicacemente cacciata dopo il referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea assume una dimensione inquietante. Leadership confuse, sconcertante in modo particolare quella di Corbyn, incapacità di leggere il nesso sempre più evidente tra l’attacco all’Unione europea e il disprezzo dei valori del liberalismo politico e sconsolante mancanza di visione sembrano prefigurare il futuro che ci attende anche sul continente. A meno che da qualche parte a bordo di un letto innescato da pomi misteriosi stia volteggiando un’apprendista strega…