Bicchieri futuristi Piemonte

Carmine mi gira il video del presidente Alberto Cirio che propaganda il nuovo bicchiere per l’Altalanga, vino spumante metodo classico. Ci spiega il Presidente che serve per evitare la rotazione del vino nel bicchiere, che viene spontanea a molti (me compreso) ma che uccide le bollicine che tanto sono belle da vedere. Ha ragione, ma se ruoti senti di più i profumi. Profumi o bollicine? Non si può avere tutto nella vita. 

La storia del nuovo bicchiere made in Piemonte mi ha fatto ricordare un’analoga storia di anni fa, quando fu lanciato un bicchiere speciale per aumentare la superficie di rotazione ed amplificare così i profumi in specie dei vini agée, tipo il barolo docg tanto per fare il nome più noto. Sono belli entrambi ed entrambi non tradizionali: nelle osterie di una volta (il bel tempo passato che molti favoleggiano) si usavano bicchieri piccoli e senza stelo. Ma anche i vini erano peggiori. Il passato che tanti vorrebbero rivivere era così: semplice e sgraziato. E in un mondo che, l’enogastronomia, vive di misticismo localista e passatista, questi due bicchieri esemplificano con semplicità ciò che tutti dovremmo sapere: il presente è meglio del passato e la ricerca scientifica e tecnologica ci darà un futuro ancora migliore. 

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.

Una risposta

  1. Bella analisi. Tutto cambia, anzi tutto si trasforma perché il concetto base x tutte le cose rimane lo stesso. In questo caso, godere del piacere del vino, e il bicchiere ha la su importanza…

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Carmine mi gira il video del presidente Alberto Cirio che propaganda il nuovo bicchiere per l’Altalanga, vino spumante metodo classico. Ci spiega il Presidente che serve per evitare la rotazione del vino nel bicchiere, che viene spontanea a molti (me compreso) ma che uccide le bollicine che tanto sono belle da vedere. Ha ragione, ma se ruoti senti di più i profumi. Profumi o bollicine? Non si può avere tutto nella vita. 

La storia del nuovo bicchiere made in Piemonte mi ha fatto ricordare un’analoga storia di anni fa, quando fu lanciato un bicchiere speciale per aumentare la superficie di rotazione ed amplificare così i profumi in specie dei vini agée, tipo il barolo docg tanto per fare il nome più noto. Sono belli entrambi ed entrambi non tradizionali: nelle osterie di una volta (il bel tempo passato che molti favoleggiano) si usavano bicchieri piccoli e senza stelo. Ma anche i vini erano peggiori. Il passato che tanti vorrebbero rivivere era così: semplice e sgraziato. E in un mondo che, l’enogastronomia, vive di misticismo localista e passatista, questi due bicchieri esemplificano con semplicità ciò che tutti dovremmo sapere: il presente è meglio del passato e la ricerca scientifica e tecnologica ci darà un futuro ancora migliore. 

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