Nei giorni scorsi a Ghemme si è tenuto l’incontro “Un valore aggiunto al territorio”. Un incontro celebrativo per ricordare i 38 anni di attività di difesa integrata nei vigneti delle Colline Novaresi e per ricordare che l’Alto Piemonte con il Gran Monferrato è Città del Vino 2024.
L’Incontro è dunque scivolato su due canali: da una parte la celebrazione del grande risultato ottenuto dalla difesa integrata dei vigneti delle Colline Novaresi, con gli interventi delle autorità presenti: dal sindaco Mirko Barbavara agli assessoeri regionali Matteo Marnati e Marina Chiarelli, passando per provincia ed Atl. Poi l’intervento tecnico del professore Giuseppe Carlo Lozzia che ha ripercorso le tappe ed i successi, proiettando le sfide future: cambiamento climatico, peronospora, nuove regole comunitarie… Numerosi gli interventi dei presenti, spesso moderati nei tempi da Massimo Delzoppo, giornalista. A Stefano Vercelloni, vice presidente delle Città del Vino, il compito di ricordare cosa si è fatto e cosa si dovrà fare per celebrare degnamente il risultato dell’essere Città del Vino 2024.
Fra gli interventi celebrativi e solo in parte tecnici (i danni degli ungulati, il riparto delle acque, le difficoltà di rapporto con la Commissione Ue…) tre interventi del tutto tecnici. Molto interessanti. Il primo del professor Osvaldo Failla che ha ripercorso la storia dei vitigni resistenti; il secondo di un ricercatore, Davide Modina, che ha presentato la sperimentazione con i vitigni PIWI in Lombardia, progetto Vitaval; e il terzo di Michele Vigasio, agronomo, che ha portato in slide e de visu (con visita sul campo) la sua interessante sperimentazione di lotta alla Popillia Japonica, nuovo coleottero infestante. La sua ricerca è sintetizzata in tre fasi: reject, attract and kill.
E promette bene.
Alla fine del convegno, un momento di festa nel Ricetto di Ghemme dove la Pro Loco e i Rancieri di Ghemme hanno offerto una cena a base di prodotti tipici (risotto, salame della duja, fidighina, gorgonzola…), accompagnati, ovviamente, dai vini locali: nebbioli, ghemme docg, vespoline ed da uva rara.