Gran bel viaggio la degustazione di vini da terreni vulcanici organizzata da Divinea e Città del Vino. Oltre all’assaggio e alla degustazione guidata, mi sono piaciuti molto le storie che sono state raccontate dai protagonisti. Biblica, epica e commovente quella raccontata da Lorenzo Fenech che a Salina produce un faticosissimo passito da malvasia (ma adesso vinifica anche il corinto nero in purezza).
“Un lavoro folle” fatto di terrazzamenti, nessun trattamento… Abbiamo assaggiato la sua Malvasia delle Lipari doc bio 2019, ottima. Altrettanto eroica la produzione di Vinisola a Pantelleria: un’isola in cui, data la siccità, nulla dovrebbe crescere ma grazie all’umidità, delle viti eroiche basse coperte di foglie danno frutto da far poi appassire. Assaggiato lo Zefiro Pantelleria bianco dop 2019. Ottimo.
E che dire della passione imprenditoriale di due bresciani, madre e figlio, che dopo il pinot nero in Franciacorta sono arrivati sull’Etna per produrre, ancora poche, bottiglie si Etna Rosato doc 2019 dell’Alba: pochi ettari sul versante est a 500 metri di altitudine… nerello mascalese e nerello cappuccio. Ottimo ed ottima la passione che trapelava dalle parole, misurate, dal giovane nordico.
Altrettanto nordico, l’approccio della signora la cui famiglia (da quattro generazioni) produce vino. Abbiamo assaggiato Il Casale Soave Superiore docg 2017di Vicentini Agostino az. Agr. : spiegazioni, resee, storia di generazioni. Il cuore che faceva capolino dietro alle cose fatte. Ottimo. Primo e non ultimo, il Katà Catalanesca (un’uva di origine spagnola) Monte Somma igp 2019 di Cantine Olivella, da uve coltivate sul corno destro del Vesuvio, che era parte integrante dello stesso prima dell’esplosione del primo secolo.