Ecco che riappare davanti a me! La guardo sempre con un po’ di sorpresa, e un po’ la schifo, ma prima o poi l’assaggerò. Lei, la pizza con le patatine per ora mi fa sorridere. No, non mi fa sorridere in sé per il suo essere strana, per chi ci mette sopra anche la maionese o la salsa ketchup, per la doppia pesantezza del suo essere (pasta e fritto insieme)… No la pizza con le patatine mi fa sorridere perché segno della continua trasformazione che subisce la nostra cucina, che qualcuno si ostina a pensare granitica, immutabile.
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Trenta anni fa ero a Vienna con un gruppo di adolescenti e dopo giorni di attenta esplorazione gastronomica locale (ringrazio ancora Isabella, a distanza di anni, per quei giorni così ricchi e belli), i giovani si erano ribellati: “vogliamo mangiare italiano! Basta con queste cose straniere”… Il solito modo di fare italico, direi. Okkei, ultima sera in pizzeria, però… però agli occhi dei miei giovani studenti apparvero pizze strane che suscitarono ampia e corale riprovazione: una con la carne (tipo pizza con kebab) ed un’altra con l’ananas e lei, infine, la più detestata: la pizza con le patatine!
Ah aha aha che ridere a pensarci… La bella tradizione italiana, il rivendicare sempre la nostra originalità, il nostro conservatorismo gastronomico (più dichiarato che praticato però)… aha ahahaha che ridere… Vorrei rincontrare i mie studenti di allora e farmi due risate anche con loro!