Sono stato in Spagna con i ragazzi di seconda e a tutti ho dato un esercizio da fare: trovare in un supermercato spagnolo e trovare qualcosa che non ci fosse in Italia. Comprarlo, assaggiarlo, fare la scheda di degustazione e in più un esame del prodotto in sé: come è fatto, quanti grassi/sale/zuccheri… eccetera eccetera.
I lavori sono stati fatti da tutti sufficientemente, discretamente in alcuni casi. In molti casi le ragazze, erano quasi tutte ragazze, anche questo è curioso, hanno scelto delle patatine iper piccanti al lime, al peperoncino rosso verde giallo che in Italia non si trovano.
A parte che mi ha sorpreso molto che delle ragazze, delle ragazzine, avessero un palato così, da camionista mi verrebbe da dire. Alcune delle ragazze poi, contravvenendo i miei ordini, hanno comprato queste “patatine” nei bar, piuttosto che nei negozi e la risultanza è che queste stesse patatine avevano prezzi assai diversi che oscillavano dai 20 ai 30 euro al chilo. Stiamo parlando di sacchettini di pochi grammi. Addirittura in un caso a 100 euro al chilo, un pacchettino piccolo comprato in un bar.
Il costo al chilo delle patatine ha sorpreso molto le stesse ragazzine, non consapevoli del fatto che pochi euro spesi per un sacchetto di patatine si possono tradurre in tali cifre.
Oggi che si fa polemica per le Chiacchiere di Massari, 100 euro al chilo, mi è tornato in mente la ricerca fatta in Spagna: da una parte un prodotto artigianale, ingredienti di qualità, fatto a mano: certo costoso; dall’altra un prodotto industriale, estruso, aromi e profumi artificiali, sale abbondante… Non so, ma viste così le Chiacchiere di Massari non mi sembrano così scandalose.