Altra storia sentita, più surreale che tragica però. Ma sempre attuale. L’anziana ma arzilla mamma di una mia cara amica, ottanta e più anni, l’ha duramente apostrofata perché l’avrebbe contraddetta. E fin qui nulla di strano. Strano era però l’argomento oggetto di discussione: la scomparsa delle risaie.
Secondo la Signora le risaie italiane non ci sono più o comunque sono ridotte ai minimi termini. Abbandonate sostituite da capannoni industriali. E il riso che si mangia? Tutto ucraino, avvelenato dalle radiazioni di Chernobyl. Fonte della notizia? La televisione, ovviamente. Strumento da lei usato moltissimo, ad ogni ora del giorno e della notte.
E il diverbio? Nasce dal fatto che la mia amica avrebbe detto che le risaie ci sono ancora, ben visibili anche dalle strade principali. Che lei le ha viste. A queste affermazioni, la Signora avrebbe ribattuto sgridando la figlia che, sembra di capire, o mentiva o non sapeva. Che tacesse dunque!
Nulla da fare, la televisione vince sulla realtà. Così come la Rete, d’altra parte.